Fuori dal campo – Napoli – Juventus: the day after la solita storia
Si fa fatica a trovare le parole, una spiegazione a ciĆ² che succede dentro e fuori dal campo quando si parla di Napoli ā Juventus.
Una partita che lascia sempre delle scorie, che ogni volta propone una serie di situazioni dubbie e poco chiare.
The day after, ciĆ² che resta, ĆØ una quantitĆ di domande che non vorresti piĆ¹ farti, perchĆ© ogni volta ĆØ solita storia.
La prima ĆØ sul var: una faccenda che merita piĆ¹ di qualche istante di riflessione. Se si ĆØ ritenuto opportuno assistere e sostenere lāarbitro in campo, specie in situazioni dubbie o di non semplice lettura con il mezzo tecnologico, per quale motivo, ieri sera, in un episodio che da tutti, addetti ai lavori ed opinionisti, ĆØ stato definito āal limiteā e non semplice da decifrare, Rocchi non ha giudicato necessario rivedere lāazione prima di mostrare il rosso a Meret?
E quandāanche un episodio fosse al limite, e quindi non ci fosse la certezza assoluta della punibilitĆ , come mai un direttore di gara, in un match cosƬ importante, si prende la briga di lasciare in dieci una delle due squadre a pochi minuti dallāinizio, senza dubitare nemmeno un secondo e senza far ricorso a quella cosa che nel calcio e nella vita risolve sempre ogni cosa, cioĆØ il buon senso?
La seconda: cosa ĆØ successo ad Insigne? Che la squadra sia in salute, sebbene ancora mostri un minuscolo deficit di personalitĆ , ĆØ stato piĆ¹ che evidente sul terreno di gioco.
Una Juve brutta e schiacciata nella propria area per gran parte della partita, a tratti imbarazzante, contro un Napoli bello e gagliardo in casa propria ad inorgoglire i cuori dei tifosi presenti al San Paolo. Ma allora, dove abbiamo sbagliato? Sicuramente qualche errore individuale cāĆØ stato, vedi Malcuit, e vedi Insigne che, purtroppo ha fallito il match point.
āNino non aver paura di sbagliare un calcio di rigore, non ĆØ mica da questi particolari che si giudica un giocatore.
Un giocatore lo vedi dal coraggio, dall’altruismo e dalla fantasiaā, cosƬ cantava De Gregori e chissĆ che Insigne, tra una lacrima e lāaltra, non se la sia canticchiata nella testa un po’ per sollevarsi, un po’ per dimenticare il peso di quella fascia ereditata da Hamsik, il peso delle origini, della responsabilitĆ di essere il nuovo condottiero, il Masaniello solo davanti al dischetto costretto a sconfiggere lo storico nemico bianco-nero.
Ma se Ancelotti si ĆØ detto ottimista, nonostante qualche tiepida protesta allāindirizzo dellāarbitro, forse dobbiamo crederci, convincerci che il bicchiere sia davvero mezzo pieno. PerchĆ©, diciamocela tutta: velleitĆ rispetto al campionato non ne avevamo piĆ¹ da tempo, giĆ da prima della gara contro la Juventus.
Allora cogliamolo questo lato positivo e, nonostante tutto e tutti, sempre forza Napoli.
CASANAPOLI.NET