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Il lunedì del Napoli – Ancelotti conquista la capitale e stacca le inseguitrici, Mertens straccia record tra epicAllan e la perla di Milik

Il lunedì del Napoli è più azzurro che mai: da Roma al Vesuvio scrosciano gli applausi per la truppa di Ancelotti che conquista la capitale calando un poker che conferma le gerarchie e dà una scossa ancor più prepotente alla classifica.

C’è la Juve inappellabile in testa, segue il Napoli ed alle spalle un baratro, con il secondo posto sempre più consolidato ed una grande carica in vista delle prossime importanti gare che vedranno il culmine con la doppia prova del nove in Europa League contro l’Arsenal.

C come Conquistata la Capitale

Non era facile conquistare la vittoria all’Olimpico, un campo da sempre ostico ma che, negli ultimi anni, sta regalando tante soddisfazioni e sorrisi ai tifosi azzurri.

Era ancor meno scontato conquistare l’intera posta in palio con uno score così rotondo ma Mertens e compagni ci sono riusciti nel miglior modo, dando vita ad una prestazione di carattere ed importante in quantità e qualità.

Conquistata Roma, così come scritto sui social da uno dei protagonisti del match, Arek Milik, dando una sterzata fondamentale a classifica e campionato in vista del tour de force del mese di aprile. Strada più che in salita invece per i giallorossi che si leccano le ferite: vedi Napoli e poi muori insomma, con Ranieri che questa notte avrà ininterrottamente sognato le maglie azzurre. Ad maiora.

P come Perla.

Sono le ore 15 e Roma-Napoli è appena iniziata. Splende il sole sull’Olimpico, la tensione è alta. Allan prega prima del fischio d’inizio, Meret scalda i guantoni, Mertens sorride, Ancelotti senior mastica gomme ed è teso in panchina insieme alla calma placida di Ancelotti junior.

I tifosi sono in trepidazione, per non parlare di coloro che in tutta Italia si sono già piazzati sul divano, rinunciando a buona parte del relax del luculliano pranzo domenicale, diventato quasi sprint ed a mmo di fast food per godersi al meglio lo spettacolo del derby del Sud.

E’ tutto ancora in divenire, quando all’improvviso, l’aura di tensione viene scossa da una vera e propria perla: assist al bacio di Simone Verdi che becca tra le linee Arek Milik, stop di tacco, veronica e via, una sassata all’incrocio dei pali precisa e potente, da vero fuoriclasse.

Impazziscono i sostenitori partenopei dell’Olimpico ed ogni cuore azzurro si unisce virtualmente in un abbraccio senza fine: è solo il 2′ e Roma-Napoli è già segnata e porta la firma del numero 99 polacco. Da impazzire.

D come Dries.

Chiamatelo Dries, chiamatelo Mertens. Ma se volete esser proprio precisi, dovete chiamarlo Ciro. Nato a Lovanio ma dal sangue da sempre partenopeo, il 14 azzurro è un vero scugnizzo, trascinatore indiscusso della squadra ed incitatore di masse azzurre.

Ha partecipato anche lui alla festa del gol allo Stadio Olimpico, ristabilendo le gerarchie ad avvio ripresa: il tempo degli abbracci con lo spicchio dei supporter azzurri giunti a Roma ed un sorriso in più per focalizzare la doppia impresa.

Con la marcatura di ieri infatti, il campione belga ha raggiunto Edinson Cavani a 78 reti siglate in maglia partenopea, diventando il quarto miglior marcatore azzurro di tutti i tempi.

Inoltre, ha eguagliato Vojak come quinto miglior marcatore della storia del Napoli in tutte le competizioni con ben 103 reti totali all’ombra del Vesuvio. Stoico.

T come Tuttigiùperterra.

Partiamo da un mantra: veder fare, saper fare. I calci piazzati, croce e delizia di ogni squadra, il tallone d’Achille per molti, snodi cruciali in momenti topici del match, decisi spesso proprio da un episodio.

Nel calcio moderno c’è bisogno di costante attenzione, intensità, abilità…ed anche audacia, che il più delle volte si mixa con la creatività di chi sa che deve portare a casa, in ogni modo, un risultato importante.

E’ la ripresa di Roma-Napoli, gli azzurri vincono 4-1 e l’arbitro Calvarese fischia una punizione per i padroni di casa. Si avvicina alla sfera lo specialista Kolarov dal limite d’area e Meret sistema la barriera formata da quattro compagni: all’improvviso le grida di Ancelotti e subito Allan che si distende alle spalle dei compagni sul manto erboso a mmò di balena spiaggiata per contrastare l’eventuale traiettoria rasoterra dell’avversario.

Giusto ricordare che l’epicità della trovata risale negli ultimi tempi all’interista Brozovic, denominandola “mossa del coccodrillo”. E non ne siamo assolutamente stupiti.

B come Baratro.

Venghino, signori venghino, qui c’è da divertirsi. Il Napoli gioca bene, segna, diverte, macina avversarie, sorride e festeggia.

Questa volta la sosta è congeniale alla squadra di Ancelotti che torna in campo nel migliore dei modi e soprattutto sfrutta al meglio un turno che delinea in maniera chiara la classifica alle sua spalle. Vince la Juve di misura contro l’Empoli, pur non senza difficoltà mentre cadono Milan, Inter ed ovviamente Roma: ben dieci punti di distacco con i nerazzurri terzi in classifica e secondo posto al momento più che ipotecato.

L’imperativo resta vietato mollare, vietato distrarsi: vincere aiuta a vincere e soprattutto, è fondamentale per arrivare al meglio ai prossimi ostici impegni. Ancelotti insegna.

A come Avanti la prossima.

Ma anche come Arsenal, Aprile ed Ancelotti. Tutto fortemente collegato in un mese che sarà fondamentale per il futuro di Callejon e compagni.

Il Napoli si conferma una macchina da guerra, attenta e concentrata su ogni dettaglio, anche quelli da limare e che sottolinea con grande professionalità il tecnico azzurro nel ventre dell’Olimpico in conferenza stampa: è mancato un pizzico di cinismo in più nel primo tempo, lo stesso che avrebbe dovuto già chiudere il match nei 45′ iniziali in quanto a risultato e che invece allo scadere del parziale ha messo la strada incredibilmente in salita nonostante un netto predominio.

Si lavora per la perfezione, o quasi: le gare contro l’Empoli ed il Genoa per confermarsi e per trovare la sinergia completa in vista dell’Europa League e della trasferta contro l’Arsenal: non bisogna fermarsi e questo Napoli ha immensa voglia di correre e crescere ancora.

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