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Il lunedì del Napoli – Il lunch match con rotellina sorride agli azzurri, “Ciro” Mertens entra nella storia e scaccia le polemiche. Dal 90′ però, è tutto da dimenticare

Lunedì del Napoli

Lunedì del Napoli- rubrica

Il lunedì del Napoli torna ad avere, finalmente, il sapore della vittoria misto a quello delle buone notizie. Tre punti sul sempre difficile campo del Frosinone con una buona prestazione della squadra di Ancelotti, piazzamento Champions conquistato matematicamente e secondo posto messo in cassaforte, a più otto punti dall’inseguitrice Inter. Segna un gran gol Mertens che entra nella storia raggiungendo le reti azzurre in serie A di un “certo” Diego Armando Maradona, raddoppia Younes nella ripresa. Tutto ciò che è dopo il 90′ invece, è completamente da dimenticare.

L come Lunch match

Bentornato lunch match domenicale, terrore di ogni tifoso che deve impostare rigorosamente la sveglia per non perdersi neanche un attimo delle gesta propria squadra del cuore. Quando il Napoli gioca alle 12.30 cambia il ritmo non solo della mattinata ma di tutta la giornata e della vita: ci si alza prima, si fa colazione prima, si cucina prima, si cerca di carburare moolto prima per arrivare al fischio d’inizio belli arzilli…e magari godersi anche un po’ di prepartita. L’unica speranza è che sia una gara dai ritmi alti e movimentata altrimenti la voglia di pennichella potrebbe riprendere il sopravvento, complice la comodità del divano e la voce languida della telecronaca. Per fortuna, a Frosinone non c’è stato il rischio di addormentarsi, anzi: gara ben gestita dai partenopei, risultato rotondo e via, verso nuove avversarie con un lunedì del Napoli più disteso rispetto alle ultime settimane.

M come Manonèarrivatalanotifica

Quando il Napoli gioca su Dazn c’è bisogno di fornirsi di un ricco pazienza starter pack: al suo interno, una connessione rapida e che non sganci mai, un supporto video affidabile, un bel bicchiere di acqua fresca per affrontare le costanti rotelle di caricamento e tanti tanti sospiri per attendere una fruizione fluida della contesa. La cosa però più importante, è tenere lontani i telefoni cellulari ed ogni app che abbia notifiche che segnali le reti in anticipo, per rovinare la magia della sorpresa che proprio il calcio regala, in particolar modo sui calci piazzati. E’ il 19′ quando l’arbitro La Penna fischia punizione per gli azzurri: sul punto di battuta si appresta Dries Ciro Mertens. “Tranquilli, andrà fuori, non è arrivata la notifica”, ascolto dire. Uno sguardo a Sportiello, uno alla traiettoria ed è gol, un fantastico, stupendo gol. Il bello della tecnologia: anche lei spesso, può fallire. Ciro Mertens invece, quasi mai.

P come Pasqualino passa guai

David e tu così ci fai preoccupare. Ormai ti abbiamo preso tutti a cuore, sotto la nostra ala protettrice ed ad ogni uscita azzardata è un brivido che ci gela. Abbiamo capito che hai la testa dura, che sei un guerriero, che ti lanci fuori dall’area piccola come se non ci fosse un domani, però abbiamo il cuore debole e fragile da anni di tifo ed emozioni, tutti questi spaventi potrebbero farci male. Quando si può evitare, cerca di farci star tranquilli! E’ il 58′ quando il Frosinone attacca con il solito veemente capitano Gori che impatta proprio con Ospina, il quale cercava di recuperare una palla abbondantemente già fuori. Nello scontro, il portierone azzurro rotola fuori dal campo oltre i tabelloni e resta a terra per qualche secondo contuso. Eh no, il lunedì del Napoli deve essere tranquillo, caro Ospina! Già abbiamo troppe preoccupazioni ad inizio settimana. Ti vogliamo sempre così, con tanta garra ma non ci far più preoccupare, eh, che anche tu hai un’età. Scherziamo, ovviamente!

L come Legni

Sessantaquattro gol siglati per il Napoli, trenta subiti, tantissime occasioni create, solo un terzo quelle sfruttate ed un insolito record: quello dei legni. Ben 23 inserendo anche la gara contro il Frosinone, che nella ripresa ha vissuto l’apice della conferma di questo singolare primato. E’ il 63′ quando il Napoli attacca coralmente: palla a Callejon che prepara il tiro ma si stampa sul palo. La sfera rimbalza proprio nella porzione di campo occupata da Fabian Ruiz che a traiettoria libera lancia il fendente verso Sportiello spiazzato questa volta dalla traversa. Niente da fare ed una grassa risata alla dea bendata che sarà pure cieca ma quando si tratta di stampare la sfera azzurra sui legni, ci vede veramente benissimo ed è bene ricordarlo anche in questo lunedì del Napoli.

R come Risposta sul campo

Si è parlato tanto in settimana. Numerose le polemiche dopo il periodo negativo della squadra di Ancelotti culminato con l’eliminazione dall’Europa League per mano dell’Arsenal ed una striscia di risultati negativi in campionato contro squadre alla portata facendo i conti con una stagione che quasi nulla ha da chiedere se non preservare il secondo posto in classifica. Eppure, per questo lunedì del Napoli la speranza era proprio la risposta sul campo: una prestazione che dimostrasse la voglia di Koulibaly e compagni di dare il massimo fino alla fine del campionato, onorare gli impegni, confermarsi inseguitrice indiscussa della Juventus e regalare ancora sorrisi e vittorie ai suoi tifosi. Da Frosinone il bicchiere per quanto visto sul rettangolo verde di gioco è più che positivo, così come la possibilità di vedere ancora un buon Napoli in queste ultime 4 gare di campionato, prima di voltare pagina e di pensare a ciò che sarà il prossimo anno con il prosieguo del vero progetto ancelottiano. 

D  come Dopo il 90′

Abbiamo parlato del campo, abbiamo parlato dei gol, abbiamo parlato di qualche episodio divertente, abbiamo parlato di Dazn ma in questo lunedì del Napoli non potevamo esimerci da una chiosa amara. Perchè cari amici lettori, quello che è successo dopo il 90′ di Frosinone-Napoli è assolutamente da dimenticare. Anzi, più precisamente da analizzare e da tener ben impresso nella propria memoria, proprio per capire ciò che è giusto e ciò che è sbagliato fare intorno e nei pressi di un rettangolo verde di gioco. Non è questa la sede per giudicare o commentare l’operato ed il credo dei tifosi, il solito “meritiamo di più”. Non è di certo questo il ruolo dei giornalisti ma certi segnali, certe risposte forti, seppur discutibili, hanno decisamente sbagliato il loro destinatario. Ciò che un calciatore come Callejon non merita è proprio vedersi rilanciare la maglia che ha sempre sudato da 299 partite fino alla 300a di ieri, che ha amato, vestito come una seconda pelle, onorato ed indossato a testa alta, che ha portato in giro per l’Europa assetato di vittorie. Un professionista che non si è mai risparmiato, che ha sempre accettato le scelte di ogni allenatore: mai una parola fuori posto, mai una polemica, mai un gesto insensato, in campo e/o fuori. Non è giusto che sia il capro espiatorio delle frustrazioni altrui, dei sogni infranti dei tifosi, dell’amarezza di un’annata transitoria, così come non è giusto persino derubare un calciatore all’esterno dello stadio e costringerlo alla colluttazione. Non è questo il calcio, tanto meno il calcio che amiamo. Ed il lunedì del Napoli è un bel po’ più triste anche per tutto ciò.

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