Radio CRC: Napoli poco competitivo. Bisogna abbassare i prezzi dello stadio e su De Laurentiis…
Carraro: Gaucci aveva il progetto di prendere il Napoli in serie B, gratuitamente, succhiando denaro dalla passione dei napoletani senza dar loro una squadra basata su criteri sani. Il destino ha voluto che per fortuna sia arrivato De Laurentiis a comprare il Napoli che ha risanato la societĆ , costruendola su basi solide. Non ho dato una mano al Napoli, ho solo fatto il mio dovere: applicare le norme
In diretta a āUn Calcio Alla Radioā, trasmissione in ondaĀ in onda su Radio CRR per parlare del Napoli, del mercato del club azzurro, di De Laurentiis e di altro.
Questi i loro interventi riportati da casanapoli.net;:
Ā Troise: “Più facile comprare Dumfries che Hernandez del Real Madrid”
Ciro Troise, Corriere del Mezzogiorno: “Al momento, dopo il vertice con Ancelotti, c’ĆØ l’intenzione di rinnovare il contratto ad Insigne aumentando i bonus e potenziando i diritti d’immagine.
A questo si associa anche ciò che succede in campo: Insigne ora è molto più sereno. Sia Lorenzo che Ancelotti hanno ammesso le loro colpe. Al momento la volontà è di prolungare il rapporto ma il mercato è imprevedibile.
Più facile Dumfries di Theo Hernandez del Real Madrid? Assolutamente sƬ. L’olandese ĆØ giovane ma ha giĆ giocato in grandi palcoscenici, ĆØ pronto per certi livelli di calcio internazionale. E’ nella fascia di mezzo, un po’ come Fabian Ruiz. Se il Napoli vuole fare un colpo di una fascia più alta ben venga, ma al momentoĀ Hernandez non rientra nelle possibilitĆ degli azzurri”.
De Giovanni: “Il San Paolo ĆØ orrendo. Capisco i tifosi che non vanno allo stadio”
Maurizio De Giovanni, scrittore: “Al potere ĆØ difficile rinunciare. Gli arbitri sono abituati a pensare a sé stessi e a mantenere un certo silenzio. Bisognerebbe rendere disponibile il dialogo tra arbitro ed addetti al VAR.
Il Napoli contro il Cagliari ha giocato malissimo, ormai la squadra ĆØ inguardabile, mi soffermerei più su questo che su altro. La polemica della societĆ sarda ĆØ alquanto sterile; la squadra ormaiĀ ĆØ salva. Questa polemica crea anche risentimenti tra i giocatori:Ā basti pensare a Barella che pare per questo motivo rifiuti il Napoli. Non capisco perchĆØ non c’ĆØ trasparenza, ma penso non possiamo farci nulla.
Non vedo spaccature tra societĆ e tifosi, c’ĆØ solo mancanza di competizione, c’ĆØ un abisso tra la prima e la seconda, il campionato ĆØ finito praticamente a dicembre. Il prezzo del biglietto ĆØ alto, arrivare allo stadio e lasciarlo al termine della partita ĆØ difficile: il San Paolo ĆØ orribile.
PerchĆØ dovremmo andare allo stadio anziché guardarla da casa? Contro l’Arsenal il biglietto costava troppo, capisco l’assenza dei tifosi. In serie C riempivamo lo stadio contro il Cittadella. Altro discorso ĆØ l’assenza della squadra dalla cittĆ : il Napoli non si allena a Napoli, non ha sede aĀ Napoli, non conosciamo la voce dei dirigenti. Che legame c’ĆØ? Il Napoli ĆØ l’unica grande cittĆ con un’unica squadra. Paradossalmente la Juve Stabia ĆØ meno distante daĀ Napoli del Napoli stesso, ed ĆØ assurdo”.
Padovan: “Napoli poco competitivo. Bisogna abbassare i prezzi dello stadio”
Giancarlo Padovan, calciomercato.com: “Il calcio era un bene comune, ora non più: ormai costa troppo e non tutti possono permetterselo. La pirateria non c’ĆØ solo a Napoli ma in tutta Italia: più i biglietti e gli abbonamenti alle pay TV sono cari, però, più la pirateria si diffonde.
Se diciamo che il tifoso ĆØ un cliente, allora ĆØ giusto che pretenda un prodotto di qualitĆ . Se il Napoli impone un prezzo alto, quanto meno deve offrire uno spettacolo all’altezza. Ovviamente con le mie parole non sto giustificando la pirateria, ci mancherebbe.
Il prezzo dei biglietti va assolutamente ridotto. Il Napoli questa stagione non ĆØ stato competitivo ma per esserlo bisogna comprare giocatori all’altezza. Inoltre non ĆØ vero che il campionato ĆØ determinato solo dai fatturati: si pensi all’Ajax che non ha un fatturato altissimo ma potrebbe essere una delle due finaliste di questa Champions League”.
Festa: “Napoli e Campania prontissime per le Universiadi”
Marcello Festa, capo ufficio stampa Universiadi: “Vivendo la struttura dall’interno, posso dire che da almeno 40 giorni l’evento ĆØ percepito chiaramente in tutta la regione. Sono certo che per il 3 luglio Napoli e tutta la Campania daranno una risposta all’altezza all’evento.
Sono arrivate molte richieste da giovani ragazzi provenienti da tutto il mondo: ĆØ un evento globale che coinvolge tantissime nazioni. CiĀ saranno almeno 5000 volontari impiegati sul territorio. La tempistica del programma sarĆ rispettata. I lavori aiuteranno il Napoli l’anno prossimo? Bisogna chiederlo a De Laurentiis. La partita contro l’Inter si giocherĆ regolarmente al San Paolo”.
Carraro: “Necessario ripartire gli introiti delle Coppe internazionali. Non ho salvato io il Napoli”
Franco Carraro, ex presidente FIGC: “Durante la settimana va bene che il calcio europeo si evolva ma toccare i campionati la domenica significa non solo svilire la serie A ma anche portare, verso il basso, l’interesse nei confronti della serie B e delle altreĀ leghe minori.
La forza del calcio ĆØ quella di essere uno sport popolare. Portare le coppe internazionali arricchirebbe i grandi club partecipanti ma vorrebbe anche dire trasferire la ricchezza in mano a pochissima gente. Questo schema non mi piace, bisogna continuare con i campionati nazionali e dedicare i giorni infrasettimanali alle coppe internazionali, modificandole in base alle varie esigenze.
Se si vuole evitare l’arricchimento dei grandi ĆØ necessario uno strumento: la mutualitĆ . Ovvero ripartire le risorse portate dalle coppe internazionali, togliendo qualcosa a chi vince per inserirlo nel calderone del denaro distribuito a tutti. Penso che se il calcio andasse nella direzione auspicata da Andrea Agnelli forse quest’ultimo diventerebbe vecchio vedendo che il progetto funziona, ma i suoiĀ figli vedrebbero un calcio meno importante. Quando venivo criticato sapevo di non essere stato io ad imbrogliare la gente, ma chi raccontava bugie.
Gaucci aveva il progetto di prendere il Napoli in serie B, gratuitamente, succhiando denaro dalla passione dei napoletani senza dar loro una squadra basata su criteri sani. Il destino ha voluto che per fortuna sia arrivato De Laurentiis a comprare il Napoli che ha risanato la societĆ , costruendola su basi solide. Non ho dato una mano al Napoli, ho solo fatto il mio dovere: applicare le norme.
Ho grande rispetto per la magistratura ma quest’ultima ĆØ fatta di uomini, che possono anche sbagliare. Tutti gli ordinamenti dei paesi democratici prevedono due o tre gradi di giudizio perchĆØ chi giudica può anche sbagliare. Mediocredito Centrale, presieduta da me, prestò denaro a Corbelli per la sua attivitĆ imprenditoriale.
L’anno del prestito il Napoli retrocesse, ma quei soldi sono stati restituiti. La famiglia Naldi ĆØ una famiglia di grandi imprenditori ma Naldi non ĆØ stato un gran presidente. Nel 2004, ad Atene, Ciampi chiamò Petrucci e me, dicendo che il problema di Napoli era un problema serio. Spiegai a Ciampi come stavano le cose. Abbiamo fatto tutto quello che si poteva fare ma nessuno di serio prese in tempo il Napoli con serietĆ ”.
Chiariello: “Davvero sono equiparabili il primo anno di Sarri e quello di Ancelotti?”
Editoradio di Umberto Chiariello in onda su Radio CRC:Ā “Un articolo sul corriere del Mezzogiorno paragona il primoĀ anno di Ancelotti al primo anno di Sarri. Il paragone dice che i due allenatori hanno realizzato gli stessi punti, ovvero 74.
Il primo anno di Sarri ha portato il secondo posto, come il primo di Ancelotti. Bisogna aggiungere altre similitudini: Sarri aveva incassato 30 reti, rendimento simile a quello di Ancelotti. Tornano meno i conti in attacco, in quantoĀ Ancelotti ha segnato meno. Ma c’ĆØ un equilibrio generale. E’ sbagliato dire di essere delusi dal Napoli di Ancelotti.
Eppure Sarri partƬ malissimo ma fu campione d’inverno e lottò per lo scudetto fino alle ultime giornate. La Juve che affrontò Sarri, però, era nettamente più debole di quella attuale. Dal punto di vista emozionale non c’ĆØ partita.
Il Napoli di Sarri era molto più coinvolgente. Se sul piano statistico il paragone regge, sul piano del gioco no. Ancelotti bocciato? No, rimandato ad agosto, quando finirĆ la campagna acquisti. In Ancelotti rivediamo Benitez, che fu determinante nella campagna acquisti. Ed ĆØ proprio quest’ultima, che sarĆ condotta dal tecnico,Ā che ci dirĆ Ā se il triennio di Ancelotti sarĆ , o meno, d’oro”.
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