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Il lunedì del Napoli – Bye Bye campionato: tre sberle da Bologna ed il duo VarGhoulam-CiroMertens smuovono l’apatia dell’ultimo sabato azzurro

Il lunedì del Napoli è pregno di due giorni di ricchi pensieri sul campionato che è stato e su un sabato che non ha regalato troppe gioie ai tifosi azzurri che salutano così una stagione di troppi alti e bassi. Una gara senza una valenza particolare per entrambi gli undici e che comunque ha regalato al Bologna il suo record di punti della gestione Saputo festeggiando nel migliore dei modi l’impresa salvezza firmata Mihajlovic. Per Ancelotti ovviamente, il bicchiere resta comunque mezzo pieno: gran gol di Ghoulam, buona prestazione seppur da limare delle seconde linee così come la reazione dei suoi che hanno saputo rimontare fino al pari, tramutatosi poi in ko in maniera sfortunosa all’ultimo respiro. Bye Bye Napoli e ci si rivede a luglio: al via i consueti bilanci, non prima però di aver ripercorso ciò che è stata la gara di Bologna.

A come Abbraccio.

Inizia Bologna-Napoli e l’atmosfera è di tutto rispetto: i giocatori di casa entrano i campo con i propri figli, gli azzurri sono sorridenti, il pubblico è quello delle grandi occasioni. Poco prima del fischio d’inizio, la telecamera di Sky inquadra un bellissimo abbraccio tra mister Ancelotti e Mihajlovic, gesto romantico di un calcio diverso, che ci tocca soltanto rivedere in tv e ricordare con gli occhi lucidi. Poi, è gara vera. Da cosa lo si capisce? Non tanto dai primi minuti di gioco ma dalla quantità di gomme che il Carletto nazionale mangiucchia nervosamente già nel primo quarto d’ora, sintomo che qualcosa di strano già si stava palesando e ne abbiamo la riprova proprio rimuginando in questo lunedì del Napoli. Profetico.

S come SuperKarnezis.

Lo abbiamo ripetuto spesso in questi lunedì del Napoli ed è impossibile non farlo anche oggi: tra le note più che positive del Napoli Ancelottiano c’è sicuramente la scelta dei tre estremi difensori, tutti di assoluta affidabilità e livello. Temperamento, caratteristiche tecniche ed esperienza diversa: eppure Ospina, Meret e Karnezis si sono alternati egregiamente ed hanno lavorato davvero bene durante questa stagione all’ombra del Vesuvio, la prima per tutti e tre. A Bologna è sceso in campo ancora Karnezis, con Ospina indisponibile e Meret che ha accusato qualche linea di febbre. Nonostante i tre gol subìti non coadiuvato al meglio dalla difesa, l’estremo difensore azzurro è stato protagonista al 30′ di un giro di lancette al cardiopalma, negando per ben tre volte la rete agli avversari. Attento, preciso ed ostinato, ha salvato seppur momentaneamente il risultato, facendo ben capire alla società partenopea come la sua scelta non fosse stata casuale. Bravo Orestis, tanti applausi.

D come DueSberle

Bologna-Napoli poteva mai essere una gara tranquilla, ordinaria, senza sussulti o complicazioni? Assolutamente no! Se non si soffre fino alla fine, fino all’ultimo secondo, non si sta svolgendo bene il compito di supporter doc del Napoli, una missione più che una vocazione. A Zielinski e compagni piace spesso complicarsi la vita, è noto. Ancor più quando sembra che le cose stessero andando bene, anche questo è noto. Così come la spiccata propensione alla beneficenza, soprattutto nella parte finale di ogni stagione. Tantissime le occasioni create nel primo tempo per il Napoli non concretizzate, un legno e poi due sonore sberle: al 43′ quella di Santander e due giri di lancette dopo quella dell’ex Dzemaili che indovina persino la rete da fuori area. Al centro, il pari del duo VarGhoulam-Mertens (dei quali parleremo tra poco ndr) e la terza sberla finale ancora di Santander. Masochismo di fine stagione livello pro, niente da dire.

V come Var

Poniamoci una questione importante e di caratura mondiale in questo lunedì del Napoli, l’ultimo per un po’ di tempo nel quale parleremo di calcio giocato: il Var ha un’anima? Secondo me sì. Perchè è impensabile anche solo per un secondo considerare di annullare il bellissimo eurogol al 58′ di Faouzi Ghoulam contro il Bologna, che ancor più, è stato un’iniezione di speranza che ha propiziato la rimonta, poi a metà. Il Var ha un’anima quando viene invocata, spesso dai tifosi nel minutaggio esaperato per prendere una decisione, quando è Arek Milik che si veste da direttore di gara ed intima il Signor Di Paolo di andare a rivedere l’azione viziata anche da un fallo. Il Var ha un’anima spesso coscienziosa, pesante, ingombrante, che emerge in situazioni difficili e che spesso, per fortuna, prende decisioni pesanti con estremo diritto e razionalità. Ahhhhhhh, per fortuna che c’è il Var.

A come A metà.

Piccola parentesi ahimè alquanto negativa in questo lunedì del Napoli. Applausi a metà per Bologna ed il suo tifo, diviso tra una spiccata sportività e la solita discriminazione territoriale di una parte dello stadio come sempre non sanzionata. Non c’è per tutti simpatia con Napoli ed i napoletani, anche con determinati calciatori partenopei e da sempre Bologna è un campo ostico ed ostile: non si passeggia, nulla è semplice così come i fischi, i pregiudizi. Al contempo, c’è l’altra faccia della medaglia, quasi inaspettata: al 64′ esce dal campo Simone Verdi ex di lusso ed il Dall’Ara gli dedica applausi scroscianti. Un giusto tributo a chi ha fatto benissimo in maglia felsinea ed è fortemente legato ancora alla città ed alla squadra, adesso professionista esemplare poi in maglia azzurra. Che la prima parte impari dalla seconda, che si ragioni di più con il cuore piuttosto che con i pregiudizi, anche e soprattutto nello sport.

B come Bye Bye.

Con la gara di sabato è terminata la stagione del Napoli e con il turbinio di emozioni di una domenica sera alquanto movimentata è terminato anche questo campionato. Bye Bye, ci si rivede in quel di luglio per le prime amichevoli della squadra che sarà. I bilanci li lasciamo alle pagine dei nostri giornali on line ed anche a voi tifosi, con il termometro del cuore acceso per mettere sul piatto della bilancia ciò che sarà ricordato negli anni di questi nove nuovi mesi partenopei. Molto di ciò che sarà lo deciderà quest’estate. Cosa ci si aspetta? Un Napoli competitivo, maturo e ben focalizzato su tutti i fronti, un gruppo unito con un gran cuore che diverta e si diverta, un mercato mirato che puntelli lì dove serva, non fatto di nomi eclatanti ma di pedine pronte ed utili alla causa, un tifo che faccia sentire sempre il suo apporto ed il suo sostegno in ogni caso, in ogni stadio, in ogni gara e che vada in giro per l’Italia e per l’Europa sempre a testa alta nel dire: “Sì, io tifo Napoli e ne sarò sempre maledettamente orgoglioso”.

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