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Esistono ancora le ‘bandiere’ nel calcio? Pareri unanimi a ‘Parola al Tifoso’

Napoli

CasaNapoli.net ha realizzato una rubrica prendendo dal social network facebook – nel gruppo ‘Parola al Tifoso’ – alcuni pareri per dare voce alla tifoseria azzurra. Le diversificate opinioni potrebbero essere oggetto di un momento di riflessione, di sintesi ed analisi costruttiva.

In questa puntata si sono raccolti alcuni pareri su:

Nel calcio esistono ancora le ‘bandiere’? In caso di risposta negativa, perché? Un calcio con i giocatori aventi questa caratteristica sarebbe migliore?

Pasquale Di Pierno  Le bandiere sono solo quelle che si vedono sventolare nelle curve….

Carmine D’Alessandro  Mai esistite per i calciatori ed altri professionisti, esistono solo per i tifosi

Dario Greg Ruggia  Ahimè non esistono più.. Nella mia carriera da tifoso l’ultimo baluardo era Sarri che tutti sappiamo com’è finita… Con lui muore la mia romantica visione e il resto una gran affare per i partecipanti e niente più… Una passione che va affievolendosi grazie ai meccanismi di mercato… All’origine un gioco e un modo di aggregazione… Oggi un gioco per ricchi imprenditori.

Vitale di Somma Anacronistico parlare di bandiere. L’ultima è stato Totti. Quello che conta è la professionalità nel senso di dare il massimo per la squadra con cui giochi. Ma non ha senso pretendere che un professionista rinunci a migliori occasioni. È così in tutte le attività, è la legge del mercato.

Achille Ajello Sicuramente no. L’ultima è stato, Totti, il resto sono tantissimi per non dire tutti Mercenari. Sicuramente un giocatore che abbia le caratteristiche della Bandiera potrebbe cambiare in parte le cose. Ma ormai dove li trovi più.

Francesco Alterio Solo la maglia. Niente idoli di cartapesta

Francesco Del Pezzo In questa era non c’è spazio per i sentimenti.

Enzo Piccolo Per me la bandiera è solo quella del Napoli da sventolare.. ma da premettere che non ce l’ho con i giocatori..anch’io nella mia carriera ho cambiato tante aziende… ma solo per colpa dei titolari… e questo succede anche ai calciatori.  Forza Napoli Sempre

Enzo Criscuolo Le bandiere non esistono più e, continuando con questo tipo di professionismo esasperato, mai più esisteranno. Ciò perché si sono raggiunti ingaggi stratosferici, con un marcato aumento della forbice tra club “superbig” e società c.d. “normali”. Nessuno, e sottolineo nessuno, troverà mai la forza di resistere ad ingaggi stratosferici e a ricavi di immagine enormi che attualmente sono assicurati dai grandissimi club ai propri tesserati. Ecco perché capisco la scelta di Sarri , che forse ha solo mal gestito l’investitura che lo scorso anno ha ricevuto dalla nostra tifoseria allorché lo ha eletto a proprio paladino e il mister, con qualche parolina di troppo, ha lasciato intendere di accettare tale ruolo.

Alfonso Lenci Purtroppo sono rare, per esserlo bisogna che ci siano varie componenti: innanzitutto bisogna essere campioni per entrare nei cuori dei tifosi, lottare sempre, mettere sempre la faccia, difendere colori e maglia, soprattutto bisogna avere una società alle spalle che ti adotti, ti difende, ti mette nelle condizioni di esserlo senza offuscare “ altre figure “ ma più di tutte la voglia matta di lasciare un segno indelebile nella squadra in cui hai militato .. Sicuramente il calcio con più bandiere sarebbe migliore: io ho ammirato tantissimo pur essendo avversari: Scirea, Maldini, Del Piero, Totti per citarne qualcuno …

Francesco Scotto Di Santolo Purtroppo no. Quelli che mantengono fede ai sentimenti delle piazze dove si sono sentiti a casa e a cui hanno giurato amore eterno sono talmente pochi che potrebbero essere tranquillamente definiti eroi. Ma nel calcio iperprofessionistico siamo noi che sbagliamo ad attaccarci alle bandiere. E ci rimaniamo malissimo ogni volta. Poi abbiamo a che fare con una società, il Calcio Napoli, che fa di tutto per ammainare o strappare le bandiere azzurre. Sarri alla Juve? Sarri dovrebbe spiegarlo soprattutto a se stesso, penso sia una scelta professionale che lo porta ad un’abiura con quello che era lui. È Sarri che, prima dei napoletani, dovrebbe sentirsi tradito. Ma siamo nel professionismo, quindi non ha senso parlare di tradimento e di nemici. Andiamo oltre, ringraziandolo ed apprezzandolo per quello che ha fatto a Napoli. Speriamo il Napoli si attrezzi per competere con la Juve prendendo calciatori di maggior livello. Altro che Veretout and company. Le condizioni sono, oggi, favorevoli. Presidente batta un colpo. Se ci sei. Appunto, se ci sei.

Gigi Procenzano Le bandiere sono bandiere perchè sono rare. E, in un calcio malato come quello di oggi, sono ancora più rare. Certo che esistono, ci possono essere ma sono limitate a pochi casi. Innanzitutto una bandiera non può essere uno straniero. Deve essere gioco forza un indigeno, uno che giochi per la squadra della sua città. Perchè chi è bandiera deve avere un legame forte con il suo popolo, deve essere parte viscerale di quel popolo e restare con la sua gente a prescindere da ogni cosa. Che vinca o che perda quello e solo quello è il suo posto. Ecco se questo significa essere bandiera l’ultima bandiera italiana è stata Totti. Romano di Roma. Tifoso della Roma che ha iniziato a giocare a calcio nella Roma e con la Roma ha smesso. Eppoi c’è un altro aspetto. Bandiera non vuol dire essere solo un calciatore. Anche fuori dal campo deve restare esempio per tutti con un comportamento sempre adeguato mai al di sopra delle righe. Non deve tradire le aspettative comuni e deve essere sempre integerrimo, anche con se stesso… Gli altri sono solo “meravigliosi” mercenari…

Luigi Delfino  No, nel calcio le uniche bandiere che resistono sono quelle dei tifosi che sventolano sugli spalti. Purtroppo dall’avvento dei procuratori i calciatori “bandiera” non esistono più. Dalla sentenza Bosman in avanti i calciatori sono padroni del proprio destino che, molto spesso, coincide con la fame della propria tasca e con quella del proprio procuratore.

Francisco Josè Maria Chiarotti Per esistere calciatori bandiera ci devon esser presidenti “asta”… Se non c’è passione per la squadra ma solo interessi, lucro, plusvalenze o altro…non v’è bandiera che tenga…

Francesco Raia Le bandiere, intese come calciatori di una volta, non esistono piu’ dai tempi della famosa : sentenza Bosman o come si chiamava. Prima un calciatore era legato a vita, fino ad un trasferimento voluto dalla società. Oggi questo non vale più, quindi i calciatori vanno dove ci sono i soldi. Quindi scordiamoci le bandiere. PS cominciamo a considerare i calciatori quali prestatori d’opera.

Ludovico Ippolito Nel Napoli a Mio parere ci sono tre delle cosiddette “bandiere “ Insigne “ sul quale non si può fare troppo affidamento “ “ Raiola “ dixit Callejon Kulibaly “ è proprio su questi che la società deve far affidamento ed infine metto anche Mertens, è un discorso a parte Milik

 

 

 

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