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Vicenda Sarri – Da ‘core ingrato’ ad oggi, storie di …normale amministrazione

Sarri, dal Napoli alla Juventus via Chelsea: storie che sono capitate in passato ed oggi sono di normale amministrazione in un un calcio che non viene più rappresentato da ‘bandiere’

La decisione di Maurizio Sarri di allenare la Juventus ha fatto molto scalpore a Napoli tra la tifoseria azzurra. Il trasferimento dal Chelsea al club di Agnelli è stato –per la stragrande maggioranza dei napoletani- un tradimento verso una città che lo ha amato e venerato per tre anni.

Il tecnico toscano, infatti, ha  fatto vivere ai tifosi momenti esaltanti a livello calcistico.

Anche Sarri, più volte ed ancora oggi, ha manifestato amore verso un popolo e verso la maglia azzurra ed è proprio questo particolare -molto importante ed umanamente significativo-  che ha lasciato un profondo segno nella tifoseria partenopea dopo il trasferimento –considerando che a livello professionale qualsiasi scelta effettuata da un qualsivoglia lavoratore è legittima e giustificata– dell’uomo Sarri ad una squadra, storica rivale del Napoli.

I MOTIVI CHE HANNO DETERMINATO LA SCELTA DI SARRI E LE RESPONSABILITA’ CHE AVRA’ SULLA PANCHINA DELLA JUVENTUS

Giovanni Capuano, giornalista, a Radio Marte spiega alcune motivi del motivo per cui Sarri ha effettuato tale scelta:

“Sarri per 3 anni a Napoli ha fatto benissimo ed ha dato fastidio non poco alla Juventus e il nemico ha riconosciuto il lui talento e deve essere motivo di orgoglio per i napoletani.

Sono pochissimi i calciatori o gli allenatori che hanno rifiutato determinate squadre, ricordo Zanetti, Di Natale e davvero pochi altri. Sarri si è immedesimato nel clima Napoli in quei 3 anni e dovranno capirlo anche gli juventini. Spero venga accolto con gli applausi Sarri al San Paolo, proprio come viene accolto Ancelotti a Milano”.

Paolo De Paola, giornalista, sempre a Radio Marte pone l’accento sulla grande responsabilità che si è assunto Sarri nel guidare la compagine bianconera:

“Sarri l’ho spesso criticato, ma è un professionista e conta sempre il modo, non il ruolo che interpreti. Non bisogna eleggere un nemico o trasformarsi in capopopolo, questo è sbagliato.

Sarri si è preso una bella gatta da pelare perchè arriva dopo un allenatore che ha vinto 5 scudetti di seguito. Alla Juve ora lo scudetto non basta più per cui è una situazione impegnativa. Attorno a Sarri immagino che si costruirà un progetto solido soprattutto in difesa”.

…MA VI E’ ANCHE QUALCHE PRECEDENTE

Non può mancare il parere di un giocatore che fece una scelta analoga a quella effettuata da Sarri, ovvero abbandonò il capoluogo campano e si trasferì all’ombra delle Mole Antonelliana: A Radio Marte nella trasmissione “Si gonfia la rete” Josè Altafini, ex calciatore, così racconta l’evento che gli costò l’appellativo di ‘core ingrato’:

“Sarri non è un traditore, ma un professionista come tutti gli altri. Non sono mai stato core ingrato perchè era finito il mio contratto e nessuno mi ha trattenuto.

Sarri ha dedicato l’Europa League ai napoletani e sento tante critiche, ma così facendo ha mancato di rispetto ai tifosi del Chelsea.

Solo a Napoli non ho vinto niente, non sono stato capace di vincere e mi dispiace molto, ma Napoli mi è rimasta nel cuore, tanto che in macchina ancora ascolto le canzoni napoletane”.

PERCHE’ SARRI NEL NAPOLI AVEVA SPESO PAROLE PESANTI NEI CONFRONTI DELLA JUVENTUS

Beppe Accardi, sulla stessa emittente napoletana, giustifica il comportamento avuto da Sarri nei tre anni di permanenza a Napoli:

“Sarri è un professionista, ha avuto un’occasione importante e l’ha presa al volo, come è giusto che sia. Siamo tutti professionisti e non possiamo guardare le bandiere, per non restare senza lavoro.

Da allenatore del Napoli ha speso parole pesanti, ma lo ha fatto perchè per la prima volta guidava una big, perchè lui è tifoso del Napoli, ma quando le situazioni cambiano o ti adegui o resti fuori. Le parole del passato gli ricadranno addosso pesantemente, ma deve mettersi le mani alle orecchie e andare avanti.

Difficilmente il Napoli si priverà di Koulibaly e se proprio lo venderà, De Laurentiis non lo darà alla Juve anche perchè per una questione di principio il presidente del Napoli non guarda ai soldi”.

ALLENATORI E CALCIATORI VANNO E VENGONO, SOLO LA MAGLIA RESTA

Antonio Di Gennaro, ex calciatore, e Tancredi Palmeri, giornalista, rispettivamente si accodano sostanzialmente al parere degli altri opinionisti:

“Allenatori e calciatori vanno e vengono, solo la maglia resta. La comunicazione poi è molto importante e pure se Sarri aveva il cuore è Napoli, è giusto che oggi sia alla Juventus.

Parliamo di un allenatore che non molto tempo fa veniva esonerato dal Sorrento: non può rifiutare la Juve, sarebbe stato un pazzo se avesse detto no. Bisogna tifare la squadra e il Napoli deve fare molto di più. La proprietà mi pare stia investendo.

Ceballos mi fa impazzire e fossi nel Napoli, un sacrificio lo farei per lui anche perchè farebbe crescere tutta la squadra. Credo che un altro attaccante Ancelotti lo voglia”.  Afferma Antonio Di Gennaro.

“Higuain è andato via con la clausola dopo la rottura con De Laurentiis ed il passaggio alla Juve ci sta. Koulibaly invece non mi risulta abbia rotto con De Laurentiis per cui non ci sarebbe il motivo per venderlo alla diretta concorrente.

In più, non credo Sarri sia nella condizione di poter chiedere i calciatori ed essere accontentato“.Conclude Tancredi Palmieri.

 

 

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