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Juventus – Arrestati 12 capi ultrà, in corso perquisizioni in tutta Italia

Sono finiti in manette all’alba di questa mattina i 12 capi ultrà della curva bianconera. L’operazione “Last Banner” è il risultato di una lunga e minuziosa indagine condotta dalla Digos di Torino.

I dodici arrestati sono i capi di storici gruppi organizzati di tifosi della Juventus: Drughi, Tradizione, “Viking” e “Nucleo 1985”. Come riporta l’edizione odierna de La Repubblical’accusa è che ci fosse un accordo tra gli ultrà per mantenere il “controllo militare” della curva bianconera.. In manette sono finiti Dino Mocciola  leader dei Drughi, Salvatore Cava, Domenico Scarano, Umberto Toia, leader di Tradizione, Luca Pavarino, Sergio Genre. Per Fabio Trinchero, Giuseppe Franzo, Christian Fasoli, Roberto Drago sono stati disposti i domiciliari. Misura cautelare dell’obbligo di dimora invece per Massimo Toia e Massimo Corrado Vitale”.

Il sospetto degli inquirenti è che i capi di questi gruppi avessero costituito un’associazione a delinquere che ricattava la Juventus pur di continuare ad avere biglietti ed agevolazioni per le partite all’Allianz Stadium, gestendo in tal modo il bagarinaggio.

“L’inchiesta è partita ufficialmente circa un anno fa quando la Juventus ha denunciato il ricatto cui era sottoposta dai suoi ultrà”. La Juventus ha denunciato i tentativi di estorsione subiti da parte dei leader dei principali gruppi di tifosi che alla fine del campionato 2017/2018 hanno malamente reagito alla decisione, da parte della società bianconera, di sospendere i privilegi concessi Guidati dal dirigente Carlo Ambra, gli uomini della Digos hanno seguito per mesi gli ultrà le cui forme di minacce diventavano sempre più pressanti e violente: “Se non ci date i biglietti vi facciamo squalificare lo stadio con i cori razzisti” il ricatto che per tutto lo scorso campionato ha tenuto in scacco la società.

Nel corso dell’inchiesta è venuta alla luce anche una rete di biglietterie compiacenti che tra Torino, Alessandria e Roma permettevano ai Drughi di reperire in modo illecito i biglietti da rivendere poi a prezzi maggiorati.

Quest’inchiesta sembrerebbe slegata dall’operazione condotta dalla Squadra Mobile di Torino che aveva scoperto le infiltrazioni mafiose della ‘ndrangheta in curva. Ma tra gli arrestati figura Dino Mocciola, il capo assoluto dei Drughi. Negli anni Novanta Mocciola era finito in carcere per aver ucciso un carabiniere ed è considerato uno dei responsabili delle infiltrazioni mafiose in curva. Nella sua casa è stato sequestrato un bassorilievo di Mussolini ed altro materiale di propaganda fascista è stato rinvenuto nella sede dei Drughi a Moncalieri.

“Da stamattina però sono in corso altre 39 perquisizioni in giro per l’Italia, coordinate dalla Direzione Centrale della Polizia di Prevenzione e con la collaborazione delle Digos di Alessandria, Asti, Como, Savona, Milano, Genova, Pescara, La Spezia, L’Aquila, Firenze, Mantova, Monza, Bergamo e Biella”

 

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