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Blitz contro il “pezzotto” – chiusa la piattaforma XTREAM CODES

Dazn trasmetterà il calcio

Tempi duri per i furbi, un blitz della Guardia di Finanza ha portato alla luce una delle più importanti organizzazioni clandestine internazionali. Responsabile della diffusione illegale online delle emittenti tv a pagamento

Nel corso del blitz è stata disattivata la piattaforma XTREAM CODES, creata da due cittadini greci. La maggiore rete internazionale che contribuiva alla diffusione di contenuti provenienti da Sky, DAZN, Mediaset, Netflix e Infinity rivenduti agli utenti finali a prezzi stracciati. La piattaforma consentiva la trasformazione in dati informatici dei flussi audiovisivi protetti da copyright.

Come riporta Il CorriereSono 25 i responsabili dell’associazione individuati dall’operazione «Black IPTV» delle forze dell’0rdine. Otto gli ordini europei di indagine nei confronti di una associazione a delinquere a carattere transnazionale emessi dalla procura di Napoli. Eseguiti simultaneamente in Olanda, Francia, Grecia, Germania e Bulgaria, con numerose perquisizioni in corso in Italia e all’estero”.

Significativi i numeri complessivi relativi sia alle persone coinvolte, circa 5 milioni di utenti solo in Italia, sia per il volume di affari stimato di oltre 2 milioni di euro al mese.

Ma cosa rischia chi si affida al “pezzotto?” Ovviamente il più colpevole è chi organizza il sistema: trasmette il segnale e incassa i soldi dello pseudo abbonamento. Ma anche l’utente finale commette un reato abbonandosi e l’anonimato non è garantito sempre: utilizzando metodi di pagamento come le Postepay il flusso del denaro è tracciato e la Polizia Postale può risalire al cliente.

“Una sentenza della Corte di Cassazione, la numero 46443/2017, ha inflitto una pena a quattro mesi di reclusione e 2.000 euro di multa per un utente che vedeva Sky in modo illegale. La legge vigente prevede che chi si rende colpevole della visione di Sky, Dazn e Netflix in modo illegale rischia da 2.582,29 a 25.822,26 euro di multa e da sei mesi a tre anni di reclusione”.

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