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Napoli, Milik:”Ho perso fiducia in me stesso, devo spegnere il telefono per non impazzire”

milik sportmediaset

Milik amaro: ho perso la fiducia in me stesso

L’attaccante del Napoli Arkadiusz Milik, non sta di certo attraversando uno dei suoi periodi migliori.

Il centravanti polacco è reduce anche da alcuni problemi fisici, che lo hanno costretto a saltare le prime giornate di avvio di campionato.
Purtuttavia, rientrato in campo, Milik è ancora a secco di goal in queste prime partite ufficiali tra campionato e coppa.
Direttamente dal ritiro con la Nazionale Polacca, l’attaccante ha rilasciato una lunga intervista al portale Przeglad Sportowy, nel corso della quale ha ammesso le proprie difficoltà e di stare attraversando un periodo alquanto difficile.

Sulla partita contro il Genk

“Ogni partita è difficile per un attaccante quando non fa gol. Sono rammaricato in particolare per la terza occasione mancata. Non gioco da un mese, mi mancano gli automatismi e la fiducia in me stesso, il che si traduce in efficacia. La forma arriverà con il tempo.”

Sul Turnover di Ancelotti

“A Napoli c’è molto turnover, è difficile indovinare se partirai o meno titolare, non ha senso cercare scuse, bisogna conquistarsi il posto”.

Sul suo Momento delicato

“Non è facile, ma devo continuare in quello che faccio e i frutti del lavoro arriveranno sicuramente. Nella scorsa stagione ho giocato in ogni partita, ma poi sono tornati di nuovo i problemi di salute e ho perso il mio posto in squadra. Lavoro, coerenza, pazienza e pace mi porteranno al mio obiettivo”.

Sul suo attuale stato d’animo

“Resto comunque positivo. Ho curato l’inguine. Voglio crescere e giocare. Non ho alcuna influenza su alcune decisioni dell’allenatore. Durante gli allenamenti faccio del mio meglio per convincere l’allenatore, ma alla fine sceglie lui la formazione da mettere in campo”.

Sul suo ruolo più congeniale

“Sicuramente nel mezzo dell’attacco. Penso che la nostra impostazione ottimale sia Insigne e Mertens che giocano sui lati dell’attaccante centrale. Questa è la mia posizione ideale in base alle caratteristiche che ho sviluppato nel tempo”.

Sulle critiche ricevute

Devi separare realtà e social. Spengo il telefono, questo è l’unico modo per non impazzire, avvelenare i tuoi pensieri e l’ambiente circostante. Prima di tutto, guardo la fonte della critica, mi interessa l’opinione dei miei cari, il parere della mia famiglia, allenatore o dei tifosi per strada.Sicuramente non prenderò mai le critiche da uno sconosciuto dietro un telefono Col tempo sono dovuto maturare sotto questo aspetto per arrivare ad un simile comportamento”.

Sul suo rapporto con Napoli 

“Di recente ho cambiato casa. A Napoli c’è un clima molto caldo. La gente vive per il calcio. Commentano ogni partita, conoscono ogni giocata. Possono criticare, ma di solito sono calorosi e incoraggianti. Ho sentito molte volte, anche durante la riabilitazione per l’infortunio, che aspettavano il mio ritorno”.

Su Llorente

“Sono molto contento che un calciatore del genere sia entrato nella nostra squadra. È un giocatore di calcio molto esperto da cui posso imparare molto. Gioca bene con la testa, si lancia in duelli con i difensori. Guardando queste due cose posso diventare un attaccante migliore. La concorrenza non ha mai fatto del male a nessuno”.

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