ADL: “Difficile competere con Juve e Inter”
ADL sincero: “Difficile competere con i debiti di Juve e Inter. Non chiuderò più in rosso”
Nel corso di un’intervista a Il Mattino, Aurelio De Laurentiis è stato incalzato anche sugli obiettivi di questa stagione afferma che è difficile competere con l’Inter e la Juventus.
“Sempre gli stessi: dare il massimo combinando risultati sportivi con risultati economici ed evitando di chiudere i bilanci in rosso come è già successo qualche volta e come non deve più succedere”.
“Non capisco gli eterni scontenti che girano intorno al Napoli. Io sono un industriale del calcio, non un presidente nominale come al Real Madrid o al Barcellona”.
“La gente deve mettersi in testa che io rappresento una proprietà: devo stare attento agli equilibri economici ma nonostante ciò il Napoli raggiunge sempre risultati importanti. E’ difficile competere con l’Inter e la Juventus che si indebitano o con il Milan che è sull’orlo del baratro e che il suo obiettivo è quello di andare più avanti possibile in campionato e in Champions”.
Analisi dei tre top club
Juventus. Per i bianconeri la percentuale tra costi e ricavi segna il 70%, proprio al limite della sostenibilità. È il frutto di un monte stipendi cresciuto anche grazie agli ultimi colpi: Rabiot e Ramsey e soprattutto di De Ligt.
Inter. Diametralmente opposta la situazione dell’Inter, accreditata da più parti come la vera rivale della Juventus per lo scudetto. Il club di Suning vanta un rapporto costo-ricavi pari al 53% quindi in piena disponibilità a investire e piazzare i colpi di mercato. Un potenziale di spesa molto alto dovuto alla crescita esponenziale dei ricavi che quest’anno hanno toccato quota 455 milioni di euro, ormai a un passo dalla battistrada Juventus che ne fa segnare 500 milioni.
Napoli. La società partenopea da qualche anno è sempre a un passo dal traguardo (scudetto) e quasi sempre a molti euro dal sogno (top player). Eppure la percentuale costi ricavi segna il 53%, parametro valido per andare a far spesa. Il Napoli ha un bilancio più che sostenibile ma fa fatica a far crescere i ricavi che si attestano intorno ai 200 milioni (meno della metà di Juve e Inter) e così la campagna acquisti (da 89 milioni) viene ancora finanziata dalle vendite (circa 125 milioni).
Tifoso del Napoli fin da bambino. Laureato in Scienze Politiche.
Siamo alle solite: ADL mette le mani avanti (come si suol dire!) per non cadere e battere la faccia al pavimento. Fino ad ieri era insolitamente entusiasta della squadra, dell’allenatore, dei risultati. Oggi, di punto in bianco, il coach non é più inamovibile, i calciatori non sono più importanti (che vadano dove vogliono!), i soldi non ci sono e “non possiamo competere con Juve ed Inter”. Siamo all’inizio del campionato, abbiamo un gap di sei punti da recuperare, dobbiamo essere più freddi e cattivi in Champions specialmente fuori casa e il presidente invece di cercare di aiutare il morale della squadra, lo smonta e lo getta alle ortiche. BRAVO PRESIDENTE !!!!!
E’ pur vero che il capitano soffre di mal di pancia un giorno sì e l’altro pure; è da un po’ che vado dicendo che Insigne farebbe bene in un’altra squadra ma non a Napoli, che se vuole andare via, meglio lasciarlo andare (errore commesso anche con Maradona -n.d.r.), ma comunque i nostri calciatori sono ragazzi che vanno incoraggiati e non denigrati come sta accadendo in questi giorni. Il coach, se non viene lasciato libero di lavorare, non potrà esprimersi al meglio. Ancora non ho capito cosa significhi per ADL il Napoli, se una squadra di calcio che rappresenti Napoli ed i Napoletani, oppure una SUA azienda personale dalla quale ricavare quanti più soldi possibile. Su questo punto mi piacerebbe capirne un po’ di più.