Insigne a Dazn: “Era una grossa opportunità, volevamo vincere”

Cambiano i moduli, ma Insigne continua a deludere.
Lorenzo Insigne, attaccante e capitano del Napoli, dopo il pareggio sul campo della SPAL è intervenuto al microfono di Dazn
Lorenzo Insigne, attaccante e capitano del Napoli, dopo il pareggio sul campo della SPAL è intervenuto al microfono di Dazn (leggi qui)
“Era una grossa opportunità. Siamo un po’ dispiaciuti perché volevamo far risultato a tutti i costi. Dobbiamo continuare a lavorare, pensiamo a recuperare le energie perché mercoledì c’è un’altra partita importante. Siamo dispiaciuti, potevamo fare gol. La cosa importante è che siamo rimasti uniti, dando tutto fino alla fine, ma non ci siamo riusciti a segnare”.
Il capitano del Napoli poi si sofferma sulla sua posizione in campo: “Io sono a disposizione del mister, in qualsiasi ruolo do il 200% e lavoro per i compagni”. (clicca qui)
Sull’Atalanta: “Sappiamo di affrontare una buona squadra, sta facendo bene sia in campionato che in Champions League”.
La tribuna a Genk una mazzata incredibile. Poi la prestazione opaca a Torino e l’assit per Milik contro il Verona. Serviva il goal decisivo in Champions League alla Red Bull Arena per zittire tutte le critiche. Lorenzo, con la fascia da capitano sul braccio, si prende il Napoli sulle spalle e lo trascina di peso alla vittoria fino a mettere di prepotenza un piedi agli Ottavi di finale. La corsa di Insigne per dare un abbraccio ad Ancelotti: un gesto dai mille significati.
Bisogna ricordare bene il momento. Minuto 73 della partita. Il Napoli ha appena subito il goal del pareggio, con la difesa colpevole nel lasciare libero il gigante Haaland da solo davanti alla porta. In una partita difficile contro una squadra spigolosa come quella austriaca il Napoli avrebbe potuto disunirsi e demoralizzarsi, come spesso accaduto in passato. Lo stesso Lorenzo, entrato dalla panchina meno di dieci minuti prima, è stato più volte accusato di poca personalità ed incisività nelle partite che contano.
Ma questa volta no, non lo può permettere. L’etichetta di talento eternamente incompiuto gli sta stretta. Non gli va più giù che a Napoli, nella sua città e tra i suoi tifosi, si dica che ormai in nazionale dà il meglio di sé e che la N cucita sul petto sia diventato un peso. Lui, a differenza di altri, per arrivare ad indossarla quella maglia ha dedicato la sua vita. Sa solo lui quanto sudore ha versato, quanti sacrifici e magari si, quante lacrime gli sono cadute dagli occhi. Questa sera Lorenzo da Fratta se la vuole ricordare e vuol far capire davvero cosa sia in grado di fare.