Corbo: “Il Napoli è una squadra sotto choc”
Corbo analizza il momento del Napoli dopo la sconfitta di Roma
Il giornalista Antonio Corbo scrive del momento azzurro nella sua rubrica su Repubblica. Ecco un estratto dell’editoriale.
Una squadra sotto choc
“Che sia una squadra sotto choc è evidente. Che troppi abbiano perso tono atletico o solo agonistico è nei fatti. Alcuni dei migliori purtroppo: Callejòn, Mertens, Ruiz ieri stremato. Uno stress lacerante il discorso mai interrotto su contratti e mercato. Grave e palpabile il disordine difensivo, rilevato con onestà anche da Davide. Sul primo gol Zaniolo segue a rimorchio l’azione: quando arriva e tira, è solo. Dov’era il mediano? Il secondo rigore, poi. Mario Rui è a destra, nella zona di Di Lorenzo. Che ci faceva lì? La catena di sinistra non funziona più. C’erano una volta Ghoulam, Hamsik o Zielinski, Insigne. Ieri nessuno ha fermato Spinazzola in ripartenza a destra per il primo gol, offerto a Zaniolo con retropassaggio. Neanche stavolta si è visto Mario Rui. Scomposta la difesa se Koulibaly e Manolas rompono la linea. Questi errori di posizione rendono fragile la difesa, vulnerabile. La fase soffre anche per i quattro infortuni: Ghoulam che non si vede più, Allan, Malcuit e Hysaj fuori. Ne deriva l’immagine di una squadra approssimativa nelle coperture. Anarchica. Isterica. Così come non può essere un alibi la serie nera di gol sfiorati“.
Napoli poco spietato sotto porta
“Nel primo tempo la fluidità del gioco negli squarci del centrocampo romanista crea molte opportunità. Ma se occorre una apoteosi di conclusioni con pali e traverse per mandare un solo tiro dentro, non è sfortuna. I veri bomber sono spietati. Hanno la palla giusta e non perdonano. La beneficenza del Napoli è un limite tecnico, non un atto di carità. La delusione dei tifosi trova nel mite Ancelotti un facile bersaglio. Ha esperienza e credibilità per rimettere i pezzi del Napoli in ordine. Due domande deve porsele anche lui, però. È sicuro che la preparazione renda la squadra aggressiva e tonica, come altre? La seconda, più delicata. Gli convenne dire che il Napoli aveva chiuso un mercato da 10? Piuttosto che darli, l’aziendalista Ancelotti ha tutto il candore francescano di chi i voti dovrebbe prenderli“.
Nato e cresciuto nella periferia est di Napoli, da sempre tifoso ed appassionato
Vive in Trentino, dove si è formato e lavora come Infermiere