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ESCLUSIVA Casanapoli Tv- Cimmaruta: “Contro il Liverpool si può perdere, ma bisogna dare il massimo. Bisogna puntare sui giovani”


Cimmaruta ospite dell’edizione Speciale di Lunedì di Casa Napoli.

Cimmaruta ospite d’eccezione dell’edizione Speciale di Lunedì di Casa Napoli.

Questa settimana eccezionalmente di mercoledì nel prepartita di Liverpool-Napoli. La puntata, condotta dal direttore Gaetano Palumbo, è andata in onda dai locali dello sponsor hcca24 di Pompei.

Cimmaruta si è soffermato prima sulla imminente partita “Liverpool Napoli” dicendo che in campo bisogna andare determinati e non timorosi.

“Ci vuole il Napoli importante che conosciamo e non quello in crisi degli ultimi tempi.

Ancelotti ha rinforzato molto la difesa per non concedere spazi al  Liverpool.  Si vede che c’è un po’ di timore. Spero molto che tra squadra e Presidente si possa arrivare ad un chiarimento.

C’è stata una gestione sbagliata sia dello spogliatoio che del campo che ha trasformato una squadra stellare in una inguardabile

Si può anche perdere con una squadra come il Liverpool, ma in campo si deve dare il massimo. Bisogna uscire dal campo con la maglia sudata. Stasera è l’occasione giusta per uscire dalla crisi”. Cimmaruta ha poi ricordato i suoi esordi con la maglia del Napoli in Coppa Italia contro il Torino ai tempi di Pesaola e Rambone. Senza dimenticare i ricordi che lo legano al grande Diego Armando Maradona, un vero leader in campo e nello spogliatoio. Forse il Napoli con la perdita di Albiol ha perso non solo un giocatore, ma il vero leader della squadra. A proposito dei giovani azzurri della Primavera Cimmaruta ha aggiunto: “Ai miei tempi si puntava molto sul settore giovanile. Dietro ogni calciatore professionista c’è un grande coach che cura la crescita professionale di un ragazzo..

Cimmaruta dall’alto dei suoi nove anni di esperienza, ne ha visti tanti di ragazzi inseguire il sogno di diventare calciatore .Ha visto il successo, la gioia ,ma probabilmente anche le lacrime e la delusione. Nove anni nel settore giovanile del Napoli sono tanti, tantissimi: abbastanza per forgiare piccoli campioni. “Nel primo anno avevo i ’91 – ricorda Cimmaruta.

Abbiamo disputato tanti tornei importanti e raggiunto traguardi meravigliosi. In quel gruppo c’era anche Sepe, attualmente al Parma in serie A. C’erano tanti bravi calciatori, molti giocano tra i professionisti: non è facile arrivarci. Con la nuova società arrivarono anche Insigne e Maiello“.

Il mondo del calcio, però, sa essere crudele e spietato: solo chi lotta arriva in fondo. Molti si sono persi per strada. Tra i ’93 c’erano degli elementi davvero interessanti: furono meno fortunati.

Ho allenato anche i ’98 e i ’99, molti elementi dell’attuale Primavera sono transitati sotto la mia guida.“. Qualsiasi allenatore in ambito giovanile è ben consapevole del suo ruolo. “Allenare giovani non è come allenare gli adulti. Soprattutto con i più piccoli bisogna essere più istruttori che allenatori, far crescere i ragazzi sotto l’aspetto tecnico-tattico ma soprattutto mentale.

Mentre l’allenatore dà direttive, l’istruttore fa crescere. E’ una differenza abissale”.
Il Napoli, in ambito giovanile, può e deve fare di più. L’inferiorità della Scugnizzeria al cospetto dei settori giovanili delle big è palese. Il motivo?  Ci vuole un budget all’altezza della situazione, Questa società non ha mai puntato sul settore giovanile. Prima il Napoli puntava molto sui giovani, curava il settore giovanile molto di più.

Oggi si punta sugli stranieri. E’ un peccato perché in tutta la Campania c’è del materiale importante. Colpa della carenza di strutture, forse il deficit più grande. Sono cresciuto nel Napoli dal ’74 all’’85, ho fatto tutta la trafila nelle giovanili fino alla prima squadra. Quella società puntava sul settore giovanile, tanti calciatori arrivarono in prima squadra”. Altri tempie verrebbe da dire. Tempi replicabili, sicuramente. Basterebbe, in fondo, qualche sforzo economico in più.  Il monito è chiaro: non abbandonate il settore giovanile. E’ da lì che nascono i campioni del domani.”

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