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Criscitiello: “E’ preoccupante come Carlo Ancelotti abbia ridotto il Napoli”

Criscitiello su twitter

Michele Criscitiello analizza il Napoli lasciato da Carlo Ancelotti

Nel suo editoriale su TuttoMercatoWeb il giornalista e direttore di Sportitalia, Michele Criscitiello, parla dell’esperienza Ancelotti come una fase fallimentare della gestione De Laurentiis. Una gestione culminata con l’esonero del tecnico.

Le parole nell’editoriale

Sinceramente pensavamo che il malato fosse grave ma non gravissimo. Invece se è vero che Maurizio Sarri ha lasciato un Napoli che godeva di ottima salute, è preoccupante come Carlo Ancelotti abbia ridotto il Napoli. A pezzi. Gattuso cambierà questa squadra? Sicuramente ma occorre tempo. Il Napoli raggiungerà il quarto posto? Difficile. Molto probabile che il prossimo anno gli azzurri riposino il martedì e mercoledì e siano impegnati di giovedì.

Perdere un girone di andata intero non è banale. Bisogna fare i miracoli nel ritorno e sperare che lì davanti crollino un paio di squadre. De Laurentiis ha poche colpe sul lato tecnico. Alzate la mano chi si aspettava un flop così clamoroso di Ancelotti a Napoli? Nessuno. Anzi, gli abbiamo fatto venti minuti di applausi per avere portato il guru della panchina sotto il Vesuvio. Ad un certo punto ogni carriera arriva alla fine. Importante è capirlo prima che se ne accorgano gli altri. Finiscono le carriere dei grandi attaccanti, dei grandi portieri e anche dei grandi allenatori.

Il vero errore, commesso da De Laurentiis, è non aver capito, a fine dello scorso anno, che non ci sarebbe stato mai un ciclo Ancelotti. Altra grande colpa del Presidente è stata quella di avallare la decisione del Mister di dare troppo potere al figlio sul campo. Non ci si può improvvisare allenatori. Per fare esperienza ci sono piazze di serie D, serie C o la Primavera. Napoli è una cosa seria.

Gattuso dovrà lavorare anche il 25 dicembre. Non che la cosa lo preoccupi ma questa squadra non può pensare di andare in vacanza; almeno con la testa. I problemi di spogliatoio sono secondari a quelli del campo. Basta vedere una partita del Napoli di Ancelotti e rivedere una partita del Napoli di Sarri. Dai dettagli capisci che di Sarri non c’è più nulla in questa squadra disorientata e senza alcun punto di riferimento. Da che mondo è mondo, allenatori preparati, quando la squadra sale fanno in modo che se un terzino attacca, l’altro resta sulla linea dei difensori. Con Sarri era così. Con Ancelotti salivano entrambi.

Questa squadra è stata costruita male nei centrali difensivi. Koulibaly e Manolas hanno le stesse caratteristiche. Due grandi campioni ma entrambi di fianco avrebbero bisogno di un Albiol. Insieme sono 2 figurine uscite dalla stessa bustina. Cosa manca a questa squadra? Un play. E arriverà. Va ricercato sul mercato di gennaio con una certa urgenza. Oggi si alternano Allan e Fabian Ruiz, puoi arrangiare, certo, ma serve un play di ruolo. In attacco Milik dà le giuste garanzie, bisogna recuperare Insigne e concedergli almeno sette/otto 1 contro 1 a partita. Lozano è lontano dal top player che ci aspettavamo di vedere. Talento grezzo senza mezza istruzione. Ci vorrà tempo per rivedere un Napoli competitivo ma il vero problema è che nessuno si è reso conto che eravamo di fronte alla fine di un ciclo e non all’inizio di un nuovo percorso“.

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