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ESCLUSIVA Radio CasaNapoli- Gigi Pavarese: “Mi dispiace l’astio di De Laurentiis per il Napoli del passato, la storia è storia! Lozano ha solo bisogno di tempo”

Radio CasaNapoli Esclusiva Pavarese

A Radio CasaNapoli, nel programma condotto da Francesco Oliviero ed Antonio Varriale, è intervenuto IN ESCLUSIVA Gigi Pavarese, storico segretario generale del Napoli di Maradona

Radio CasaNapoli, nel programma condotto da Francesco Oliviero ed Antonio Varriale, è intervenuto IN ESCLUSIVA Gigi Pavarese, storico segretario generale del Napoli di Maradona.

 

La diatriba con De Laurentiis che ha detto determinate cose su Diego Armando Maradona? “Mi auguro che lui voglia spiegarsi meglio. (L’intervista è vecchia, ndr). Al di là di tutto, io noto sempre quest’astio nel parlare del Napoli del passato, del Napoli che ha vinto. Al di là di quanto accadde qualche anno fa, quando alcuni tifosi, capeggiati da un ex capo della curva B, organizzò dei festeggiamenti per il trentesimo anniversario dello scudetto. Venne fatto trovare lo stadio chiuso, perché non era prevista nessuna presenza di tifosi. Non era stata fatta nessuna richiesta. I campioni del passato che ci diedero quella gioia non poterono passeggiare sul manto erboso del San Paolo. Ma al di là di questo, a me è sempre dispiaciuto questo astio nei confronti del “Vecchio” Napoli, quello che ha vinto.

De Laurentiis ha fatto tanto, ha riportato Napoli e il Napoli nel calcio che conta. Ha avuto considerazione a livello europeo: Napoli adesso è stabilmente tra i club più importanti d’Europa. Questo grazie alla lungimiranza del Presidente Aurelio De Laurentiis. Alla sua lungimiranza ed alla sua programmazione. Ma sinceramente poteva evitare di dire certe cose. La storia è storia. 

Non tanto perché esprimi un giudizio tecnico sul più grande calciatore al mondo, ma soprattutto per il fatto che il Napoli ebbe la forza di tesserare Maradona. De Laurentiis ha voluto colpevolizzare chi tesserò Maradona, in particolar modo l’ingegner Ferlaino. Ma tutto fu possibile anche grazie all’opera del compianto Dino Celentano e di Antonio Juliano.”

Acquisto di Maradona effettuato con determinati stratagemmi, ricordi? “La totalità dei tifosi partenopei, qualche mese fa, ha visto e apprezzato un bel servizio realizzato da Sky e dal direttore Marani, in cui fece rivivere tutta quella storia. Devo dire che è stato un bel rivedere e anche un bel rivedersi. Perché c’ero anche io, partecipai anche io. Nella storia di Maradona e del primo scudetto c’ero anche io.

Sono stato un ragazzo fortunato, molto fortunato. Perché si sono verificati determinati eventi, ma soprattutto perché ho lavorato nella squadra del mio cuore. Ringrazio Pierpaolo Marino che mi diede la possibilità di propormi e per avermi portato a Napoli. Ho avuto la fortuna di ricoprire un ruolo importante, che era quello di segretario generale in quell’epoca. Ero giovanissimo, ma abbastanza importante.

Devo dire che sono stato fortunato. Io devo ringraziarvi perché mi state facendo tirare fuori dal cassetto dei ricordi qualcosa che era gelosamente custodito all’interno del cuore. Tirarlo fuori ogni tanto fa bene all’anima. Tutta questa esperienza, purtroppo, non serve a molto nel calcio.”

Perché Lozano non gioca o viene proposto in campo? Esiste un caso Lozano? Tu lo conoscevi come giocatore?Sì lo conoscevo come giocatore. E’ un giocatore che ha fatto benissimo nella sua squadra, al Mondiale ha incantato. Ha necessità, come tutti i calciatori stranieri che vengono in Italia, di potersi ambientare e di poter capire. Ricorda un pò la stagione di Careca: il brasiliano, quando arrivò, fece faville e giocava con Maradona. Però ha avuto un periodo di appannamento.

Bisogna dare tempo a Lozano, anche se nel calcio moderno non viene concesso tempo o ne viene concesso pochissimo. Questo non è il classico bidone, bisogna dargli la possibilità di potersi esprimere. “

Lozano è un giocatore veloce, rapido, di corsa, ma tutti i difensori riescono a tenere il passo: può essere che la preparazione non sia stata adeguata?Sarà questo, ma non posso dirlo con certezza. Ripeto che certi giocatori stranieri, hanno bisogno di tempo per ambientarsi. In particolar modo quelli che vengono da oltre oceano. Hanno bisogno di ambientarsi i giocatori europei, quindi figuriamoci. Anche per l’Inter e per Conte, non sarà semplice far ambientare subito determinati giocatori. Anche se sono di un certo livello, hanno bisogno di tempo per ambientarsi. Prendete la Juventus: sono arrivati Ramsey e Rabiot. Tutti davano per scontato che si ambientavano subito e invece faticano a trovare i ritmi giusti nel nostro campionato e nel nostro calcio.”

Se cerchi Politano vuol dire che qualcosa non va: “Cerchi Politano per dare un uomo in più sugli esterni, vista la situazione fisica di Mertens. Visto che probabilmente Callejon non rinnoverà il contratto. Anche perché si dà all’allenatore la possibilità di avere un giocatore su cui poter contare anche per il futuro. Politano era stato già cercato dal Napoli la scorsa stagione, anche se saltò tutto all’ultimo momento.”

Hai ripreso la vita del direttore sportivo con il Rieti? “Per la verità ho lasciato dopo soli dieci giorni. Praticamente subito. Avevo accettato con grande entusiasmo. Avevo accettato perché stare fuori non è facile e non è bello. Credevo nella buona fede di alcuni personaggi che mi avevano contattato.

Ero convinto che volessero fare una bella società calcistica. Non ho tenuto conto e non ho tenuto fede ad un vecchio proverbio che mi diceva sempre mio nonno, che diceva che la meretrice anche se si fa ricostruire l’imene, rimane sempre meretrice. Quello è stato il mio errore. In città sono stato accolto veramente benissimo.

La squadra era ultima classifica con 2 punti, ma cambiò radicalmente vincendo alcune partite consecutive e pareggiandone una, anche se avremmo potuto vincerla. Se non fosse stato per alcuni errori arbitrali. Gli arbitri sono veramente scarsi e questo mi fa molto preoccupare per il futuro del calcio italiano.”

 

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