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CorSport, Politano: «Nel 4-3-3 mi esprimo al meglio»

L’edizione odierna del Corriere dello Sport riporta un’intervista dedicata Matteo Politano che presumibilmente  sarà l’erede di Callejon

C’è voluto un po’ di tempo, due anni circa, poi è andata: Sassuolo-Napoli,
passando da Milano, è stato un “viaggio” tortuoso, tra silenzi, equivoci, mosse e contromosse che si sono aggrovigliati in quella eterna giornata del mercato di gennaio del 2018, quando Matteo Politano virò a destra, poi a sinistra, suo malgrado.

«Io non ho mai detto no al Napoli e sono contento di essere qui».

A scanso di equivoci, e a futura memoria, meglio partire dalla fine d’una storia che ormai può essere considerata sepolta negli archivi della memoria, e ricominciare guardando oltre quel confine che separa la realtà dalla fantasia.
«Siamo a due punti dall’Europa e quello è l’obiettivo minimo.
Poi ci toccherà la semifinale di andata: andremo a San Siro a cercare di fare la partita come sempre per arrivare in finale. E infine penseremo alla Champions, al Barcellona».

TITOLARE.

Si entra nel vivo, e subito, per dare un senso anche a quei ventitrè milioni lasciati scivolare dal Napoli sul tappeto verde per portare via Politano dall’Inter: meno due al Lecce, e stavolta, così dice l’allenamento del mattino di Castel Volturno, prima di raccontarsi alla radio ufficiale, dovrebbe toccare a lui, esterno altro di destra di un tridente che verrà riempito da Milik e da Insigne. «Sono contentissimo di aver fatto questa scelta. Un mese fa, quando venni a Napoli a giocare con l’Inter, non mi aspettavo di essere qui, anche se Insigne me lo diceva da un sacco di tempo: dai, vieni».

LE SPERANZE DI POLITANO

E domenica, comincerà a raccogliere l’eredità di Callejon, l’indiscusso e indiscutibile padrone della fascia destra che a giugno gli lascerà l’intera corsia, della quale Politano sta per impossessarsi.
«Io nel 4-3-3 mi esprimo meglio, perché mi piace giocare largo e venire tra le linee per andare sul piede forte. Così per me è tutto più facile.
A Marassi è andata bene, abbiamo vinto nel finale con una prestazione coraggiosa, ma ora arriva un ciclo terribile, comincia con il Lecce che gioca molto bene e poi mi riporterà a san Siro, dove penso di non aver deluso, anzi. Sarà emozionante, per me».

TUTTO AZZURRO

E’ un’altra vita, adesso, e bisognerà cercare di godersela, provando a conquistare ciò che si può, in questi mesi che restano per inseguire una serie di sogni. «Sono in club importante, con una squadra che ha tanta qualità,
per esempio quella di Insigne, un campione anche fuori dal campo.
Io voglio far bene, anche per provare a convincere Mancini e guadagnarmi la Nazionale e dunque l’Europeo». E’ un altro viaggio, ma stavolta pare più almeno più breve.

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