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CdS – Messi nel giardino di re Diego

Messi mattino

CdS – Messi nel giardino di re Diego.

Lionel Messi nel giardino di Re Diego. Il simbolismo della religione del calcio è tutto nella sacralità del momento che ieri, intorno alle 19, viene immortalato e consegnato ai fedeli: Messi, il messia del pallone, cammina sull’erba del San Paolo. La casa del padre Diego, il D10S:amen.

Cioè vamos: a 32 anni, e dopo un’attesa prolungata sin da quando la sua stella ha cominciato a brillare rispettosa accanto alla cometa di Villa Fiorito, Leo ha respirato il Grande Paragone e oggi sfiderà il Napoli.

Con la maglia del Barça, proprio la squadra che per prima portò il Diego in Europa, e con quel numero, il 10 santificante: se questi non sono segni e simboli, beh, allora bisognerà rileggere le scritture. Sì: Messi a casa di Maradona è una bellezza, una gioia, un’emozione.

E’ una conseguenza inevitabile. Un appuntamento ideale del destino tra i due mancini del cielo d’Argentina. E la quint’essenza del genio e dell’estro: un po’ come l’appassionato signore napoletano che offre mozzarelle sacre a lui e ai suoi compagni all’esterno dell’albergo che ospita la squadra. Nel nome del padre, del fi glio e del calcio.

LEO E DIEGO. E allora, la benedizione del San Paolo: da Diego a Leo. Che alle 19.04 sbuca sul terreno di gioco per la rifinitura, concedendosi distrattamente ai mille flash sparati soltanto su di lui. Non c’è che dire: oggi gli azzurri giocheranno in Champions
con il Barcellona, una squadra
stratosferica, eppure sembra che la partita sia Napoli-Messi.

Anzi: Maradona-Messi. Passato e presente. Mitologia: chissà se a Leo avranno raccontato che in pieno centro storico esiste un’edicola votiva dedicata al Pibe de Oro.
Per la prima volta, dunque, Lionel Messi  sull’erba
del San Paolo, dove il suo maestro fece la storia. Come se la sfida fosse Leo Messi contro Diego Maradona.

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