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Botta e risposta Sky-Spadafora sulle partite in chiaro, l’emittente: “Il ministro non dice il vero”. Il ministro risponde: “Avevo proposto la trasmissione delle immagini in differita”

Con una nota trasmessa all’ANSA, l’emittente satellitare Sky, risponde al ministro Spadafora che aveva lanciato pesanti accuse all’emittente satellitare

 

Con una nota ufficiale all’ANSA Sky replica in maniera dura a Spadafora. Il ministro aveva accusato l’emittente di essersi rifiutata di trasmettere in chiaro le partite.Ā 

“Ci spiace constatare che le dichiarazioni del signor ministro dello sport non corrispondono alla veritĆ  dei fatti. Infatti Sky da molti giorni aveva dato la piena disponibilitĆ  sia alla visione di Juventus-Inter sui propri canali in chiaro (TV8 e Cielo) che alle partite di cui Sky detiene i diritti a pagamento”.

Il comunicato continua cosƬ:“TV8 e CieloĀ  sono disponibili sulla piattaforma digitale terrestre per tutti i cittadini e a tutti gli appassionati e non solo ai propri abbonati. Le norme e leggi attuali non sono superabili e la Lega Calcio di Serie A lo ha piĆ¹ volte dichiarato e chiarito”.

La dura risposta di Spadafora

Il ministro, al telefono con l’ANSA, usa parole durissime:Dopo attenta valutazione e numerosi colloqui, ho reso noto ai soggetti interessati l’unica possibilitĆ  per riuscire, in emergenza, a trasmettere in chiaro le partite di questa giornata allo scopo di evitare assembramenti di tifosi su tutto il territorio nazionale”.

Fatto salvo il diritto di Sky di trasmettere in diretta ai propri abbonati la partita, c’era la possibilitĆ  di diffondere le immagini in differita. Liberamente, a tutti gli operatori televisivi interessati, a partire naturalmente dai canali in chiaro del gruppo Sky. Ma senza preclusioni.

Questo avrebbe superato i vincoli normativi ed evitato qualsiasi successiva diatriba giudiziaria ed economica. Ne ho parlato con tutti, compreso l’ad Maximo Ibarra e il Presidente della Lega Serie A Dal Pino, che potranno confermare. Ma che non hanno aderito a questa ipotesi per difendere i propri, legittimi, interessi economici. In questo momento di crisi sanitaria c’ĆØ chi prova a fare i conti con la realtĆ  e chi purtroppo si limita a fare i conti”.

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