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Pierpaolo Marino a Radio Sportiva: “In questo momento sono un leone in gabbia. Sono preoccupato per la prossima stagione”

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Pierpaolo Marino, direttore dell’area tecnica dell’Udinese, ex direttore sportivo del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Sportiva, parlando dell’emergenza Coronavirus

Pierpaolo Marino, direttore dell’area tecnica dell’Udinese, ex direttore sportivo del Napoli, ha rilasciato una lunga intervista a Radio Sportiva, parlando dell’emergenza Coronavirus.

Queste le sue parole:

“Come vivo questo momento? Come un leone in gabbia. Siamo abituati a lavorare senza pausa, ma ora si ha la sensazione che possa succedere qualcosa da un momento all’altro senza poter incidere. Sei impotente. Sentiamo l’esigenza di discutere su come andrĆ  a finire il campionato ma ci scontriamo contro 700 morti al giorno ed i carri funebri sostituiti dai mezzi militari.

Certi discorsi oggi sembrano inadeguati, improponibili. Siamo davanti ad una pandemia che non permette nessuna programmazione se non qualche riferimento proveniente dai paesi in cui il contagio ĆØ avvenuto prima. I discorsi che si proiettano verso maggio-giugno, secondo me, lasciano il tempo che trovano.”Ā 
Marino parla poi dell’eventuale prosieguo del campionato:

“Sono preoccupato per la regolaritĆ  della stagione prossima, non guardo piĆ¹ a questo campionato perchĆ© sono troppe le problematiche che intravedo.

Purtroppo il discorso coronavirus non si esaurisce in 15 giorni. Non c’ĆØ nessuna attenzione perchĆ© ancora non sappiamo quale sarĆ  il destino di questa stagione e quali saranno le finestre di mercato. Leggo di trattative che riguardano anche i nostri giocatori: ci sarebbe da farsi una risata se il momento non fosse cosƬ triste.

Chi le farebbe queste trattative? Fantasia pura”.

Marino, infine, chiude la lunga intervista con una riflessione sul futuro del calcio:

“Personalmente sento i colleghi solo per tematiche strettamente correlate all’emergenza.

Inoltre mi chiedo quali saranno le quotazioni post virus dei giocatori? Non credo che il trend al rialzo potrĆ  continuare, il calcio non puĆ² andare in controtendenza rispetto ad una crisi mondiale. Voler ostinarsi a considerare il mondo del calcio in tutte le sue sfaccettature al di fuori del contesto di questa pandemia ĆØ un esercizio a cui io non vado dietro.

Il calcio ha dimostrato in passato nei momenti piĆ¹ difficili di saper trovare da solo i suoi equilibri. Chiaro che i club debbano essere salvaguardati in questo periodo in cui i giocatori non potranno fornire le loro prestazioni. Parliamo di pagamenti importanti.

Ovvio che un ridimensionamento dovrĆ  esserci, anche per la salvaguardia dello stesso posto di lavoro da parte dei calciatori”.

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