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Taglio stipendi, l’avvocato Grassani: “Juventus esempio da seguire”

Il legale del Napoli auspica comunque una soluzione condivisa sul taglio stipendi dei calciatori

La Juventus in questi giorni ha comunicato di aver raggiunto un accordo con l’allenatore Sarri e i suoi tesserati. Il club torinese non verserà loro gli ingaggi relativi ai mesi di marzo, aprile, maggio e giugno. Sull’argomento del taglio stipendi si è espresso il legale del Napoli, Mattia Grassani.

L’avvocato a Radio Anch’io Sport ha dichiarato innanzitutto di aver apprezzato la decisione presa dalla società bianconera. Quest’ultima ha anticipato, di fatto, tutte le altre 19 squadre del massimo campionato.

Inoltre si è detto pienamente d’accordo con le parole del presidente federale Gravina, che ha definito questo gesto “un esempio da seguire”.

Ad ogni modo, bisogna fare un’importante puntualizzazione. La Gazzetta dello Sport e il Corriere della Sera hanno spiegato perché il taglio stipendi attuato dalla Juventus non riguarda realmente quattro mensilità. Infatti, a bilancio, si tratta dello stop ad una mensilità e mezzo, o al massimo due.

Inoltre, con quest’intesa, i giocatori permettono al club di appartenenza di caricare gli altri emolumenti sul prossimo bilancio. In tal modo, la Juve evita di registrare un pesante saldo negativo.

Grassani: “Una soluzione condivisa sarebbe la posizione migliore”

L’avvocato Grassani ha proseguito dicendo che la Juventus ha di fatto concretizzato una necessità che ormai riguarda il mondo del calcio. Infatti in questa fase è fondamentale che tutti facciano un importante sacrificio.

Il taglio stipendi può essere operato dalle singole società che si mettono d’accordo con i propri tesserati. In alternativa, e questa sarebbe la soluzione migliore, si può arrivare ad un compromesso condiviso e complessivo.

In questo momento in cui il campionato è fermo per l’emergenza coronavirus, i calciatori non si stanno allenando e non stanno scendendo in campo. Dunque è impensabile che percepiscano gli stipendi nella loro totalità.

Il legale del Napoli auspica che si possa arrivare ad un fronte comune fra tutte le parti in causa. Solo in questo modo si dimostrerebbe di aver preso realmente coscienza della fase delicata che si sta attraversando.

Ovviamente, questa crisi improvvisa ha spiazzato tutti gli addetti ai lavori. Ricorrendo ad una metafora calzante, Grassani ha detto che oggi il calcio è “un’imbarcazione in alto mare, senza timone e senza timoniere”.

Quindi, per evitare che vada alla deriva e per farle trovare un approdo sicuro, bisogna riscrivere le regole. Quando l’emergenza sanitaria sarà finita ci si dovrà confrontare per parlare degli ingaggi ma anche di tutto il sistema. Infatti, questa situazione inattesa, ha messo in evidenza come, ormai, l’intero settore dipenda troppo dai diritti televisivi.

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