Esclusiva Casanapoli.net – Nanni Arbellini, Pizzium e la solidarietà. “Ci siamo aiutati, ma adesso dobbiamo pensare al futuro”

In esclusiva per Casanapoli.net le parole di Nanni Arbellini. Già noto nel mondo della ristorazione milanese e non solo, oggi tutti lo conoscono per essere stato il primo , con il suo Pizzium, a portare le pizze negli ospedali di Milano all’inizio dell’emergenza
Quando ancora le notizie non erano chiare e soprattutto generavano panico tra la gente, Nanni Arbellini ha pensato di aiutare. Sui giornali, sui social, si leggeva di medici e infermieri travolti dall’emergenza che non riuscivano neanche a mangiare ed ha portato loro le pizze. Iniziativa subito condivisa da altre pizzerie in tutta Italia e seguita da tante altre iniziative volte ad aiutare chi si trova in difficoltà. Come la collaborazione con l’Associazione PRO TETTO, offrendo un pasto a chi non può permetterselo.
Sono atti di semplice gentilezza che nascono dal cuore, come l’episodio della signora Gina che vive ad Arezzo. Suo figlio Agostino fa l’infermiere all’Ospedale Sacco di Milano e compiva gli anni nei giorni scorsi. La mamma ha chiesto a Nanni di portargli una torta, la sua preferita: la Caprese, e loro sono riusciti a recapitargliela in corsia. Perchè è dove adesso si svolge la vita di Agostino. Gli aveva chiesto di tornare a casa la mamma, ma lui di fronte a quanto stava accadendo le ha detto di no. “Ho preso un impegno con me stesso” le ha risposto.
“Ognuno di noi ha preso un impegno con se stesso” mi dice Nanni. “Non è per pubblicità che abbiamo portato le pizze, ma per dare un senso al fatto di essere aperti. E se restiamo aperti è per garantire un lavoro ai nostri dipendenti”
“La situazione in Italia è difficile e rischia di diventare ancora più critica. Dobbiamo fare attenzione adesso perché il futuro è incerto e tanti imprenditori come me sentono il peso della responsabilità dei dipendenti. La Cina è una potenza economica totalmente indipendente e si è potuta permetter la chiusura totale, l’Italia non ha le stesse capacità. Noi dipendiamo dall’Europa che se non dovesse rispondere in modo adeguato alle nostre necessità potrebbe portarci davvero sull’orlo di una catastrofe economica”
“Ogni giorno siamo costretti a lasciare dei dipendenti a casa, con le misure create per l’emergenza lo Stato garantisce un assegno, la FIS, ma ad esempio non ci permette di rinnovare i contratti in scadenza. E come lo dici ad un padre di famiglia con dei figli che devi lasciarlo a casa? Quando tutto sarà finito, ci sarà una lenta ripresa: in alcuni settori più lenta che in altri, come potrà lo Stato garantire la disoccupazione, la NASPI, a tutti quelli che ne faranno richiesta? Sono muneri che non possiamo fronteggiare, non abbiamo la capacità economica per far fronte a tutto questo. Chi gestisce sa che è difficile fare attenzione a tutti e adempiere a tutti i doveri eppure non siamo numeri: ognuno ha delle esigenze diverse che vanno tutelate”.
“Può sembrare un discorso estremo eppure, per quanto travisati o interpretati, le parole di Johnson e Trump erano proprio tese ad evidenziare una visione catastrofica degli scenari possibili post-pandemia. Sono assolutamente d’accordo che l’apertura delle attività commerciali oggi può essere una follia se interpretata a livello sanitario. Ma tutti siamo preoccupati di quello che ci aspetta dopo. Occorrerà fare quello che siamo bravissimi a fare: rimboccarci le maniche e soprattutto aiutarci, perchè il conto delle morti per il Coronavirus non debba aggravarsi ulteriormente con quelle per la disperazione”
Intanto lui stesso non si ferma e manda avanti la sua attività, mantenendo più dipendenti possibile, con mille iniziative. Hanno siglato un accordo in esclusiva con Deliveroo: le pizze e le pietanze della tradizione napoletana raggiungono Milano e provincia ma anche il resto della Lombardia, Torino e anche Roma.
Per Pasqua poi si sono inventati il modo di portare la semplicità dei valori, e dei sapori, della tradizione in ogni casa. Di poche ore fa l’annuncio dell’iniziativa della Locanda Carmelina, ultima attività nata in ordine di tempo, che dietro prenotazione porta sulle tavole la Pastiera o il Casatiello. Sapori antichi che ricordano la condivisione, la famiglia. Un invito alla speranza che il domani possa essere un nuovo inizio.
