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Quarantena alla napoletana, tutti in strada: il quotidiano Libero si scaglia contro il Sud

quarantena napoletana

Libero accusa i cittadini di Napoli e Palermo di non rispettare la quarantena anti-coronavirus

Il quotidiano Libero ha lanciato un duro attacco contro il Sud Italia. Il titolo di apertura del giornale del 3 aprile e un articolo del direttore responsabile Pietro Senaldi puntano il dito verso i cittadini di Napoli e Palermo. La loro opinione è che in queste città si violino regolarmente le norme restrittive e la quarantena per contenere il contagio da coronavirus.

Il titolo principale recita: “Siamo il Paese di Pulcinella”. Il riferimento è al caso mascherine. Queste importanti protezioni si stanno distribuendo in Italia, ma sarebbero fatte di materiale scadente e non abbastanza protettivo. E per denunciare questa situazione, Libero ha ben pensato di menzionare la storica maschera campana.

Ma il vero attacco lo ritroviamo nel pezzo firmato da Senaldi. Questi, infatti, nel titolo parla di “Quarantena alla napoletana: tutti in strada”. La foto mostra una Napoli relativamente affollata di persone in strada. In realtà, facciamo notare che non si sa a quando risale lo scatto. Inoltre, i cittadini immortalati indossano puntualmente le mascherine.

Proseguendo nella lettura dell’articolo, c’è un sarcastico plauso a Vincenzo De Luca. Nell’occhiello, si dà ragione al Governatore della Campania.

Questi, qualche settimana fa, parlando di eventuali feste di laurea vietate dalle recenti norme, ha detto che avrebbe inviato i carabinieri con il lanciafiamme per bloccarle. E il direttore del quotidiano milanese ritiene che abbia fatto bene ad esprimersi in questi termini.

Senaldi, inoltre, sostiene che in vista della Pasqua a Napoli ci si prepari a violare ulteriormente le norme anti Covid-19. Infatti ci sarebbero pasticcerie e panifici pronti a sfornare e distribuire pastiere e pizze clandestinamente.

Tutto ciò, in barba all’ordinanza di De Luca che impone il divieto di cucina da asporto. Inoltre, la testata giornalistica lombarda teme che possano essere organizzate delle processioni in alcuni paesi durante la Settimana Santa.

Il quotidiano di Feltri contro Napoli e Palermo: “Tentativi di suicidi di massa”

L’invettiva di Libero contro i meridionali ha coinvolto non solo Napoli, ma anche Palermo. Infatti l’articolo del quotidiano milanese parla addirittura di “Tentativi di suicidi di massa in corso”.

Inoltre, si legge che se finora in Italia non ci sono stati 20-30 mila morti per il coronavirus è solo perché nel Mezzogiorno il Covid-19 “non ha sfondato”.

Questa circostanza, però, non sarebbe legata a comportamenti virtuosi dei cittadini meridionali. Anzi, sarebbe frutto del “miracolo di San Gennaro e Santa Rosalia”.

Infine, quando si parla dei meridionali che lavorano al Nord e che di recente si sono trasferiti al Sud per sfuggire all’epidemia, questi vengono tristemente definiti “immigrati”.

Peccato, però, che il quotidiano fondato da Vittorio Feltri abbia dimenticato un piccolo particolare. Anche la Liguria e la Lombardia hanno denunciato comportamenti irresponsabili dei propri abitanti.

In particolare, nelle scorse ore, Giovanni Toti ha messo in risalto quanto accaduto a Via Sestri, a Genova. Il Governatore della Liguria si è detto contrariato dalle immagini di un numero troppo elevato di residenti a passeggio.

Il presidente della Regione ha ricordato che certamente si può uscire per fare la spesa o per comprare il giornale. Tuttavia, approfittarne per camminare un po’ è a suo parere un “comportamento irresponsabile, da idioti”.

Nelle battute finali del suo intervento, Toti ha chiarito di essersi confrontato con il sindaco di Genova Bucci e con gli altri primi cittadini liguri. A loro ha chiesto maggiori controlli e multe salate a chi trasgredisce la legge. “Saremo inflessibili, ne va della salute di tutti”, ha chiosato il Governatore della Liguria.

Insomma, siccome purtroppo coloro che non rispettano i divieti si trovano in tutta Italia, forse sarebbe il caso di dire che “Tutto il mondo è paese”. Altro che “Quarantena alla napoletana”.

 

 

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