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Coronavirus, buone notizie: “L’economia in Cina sta ripartendo”

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La Cina riparte e guiderà la ripresa.


Le fabbriche e le aziende in Cina  si stanno riprendendo. dopo la chiusura durata settimane Per l’emergenza del Covid 19
La velocità e la piena ripresa dell’attività in Cina avrà indubbiamente enormi implicazioni per uno dei principali motori della crescita economica mondiale.
Le severe misure di controllo adottate a febbraio hanno bloccato molte delle più grandi città cinesi e hanno portato a un crollo improvviso dell’attività e della domanda

L’economia in Cina sta ripartendo


Secondo l’ultima rilevazione trimestrale dell’indicatore di sentiment di Fidelity, la Cina oggi sembra trovarsi in una posizione migliore per riprendersi dalla crisi economica causata dalla pandemia globale.

Da Pechino all’ultima provincia sperduta, chiunque deve portare la mascherina quando esce di casa.

Con l’avvertenza supplementare del medico di famiglia che la protezione dura al massimo quattro ore.
Siamo lontani dalla provincia dell’Hubei,  ma la Cina non cede di un millimetro al coronavirus anche se il peggio sembra passato.

A  Wuhan sono ripartiti i mezzi di trasporto e il coprifuoco si allenta.


Il 13 marzo in Cina si sono registrati solo otto nuovi casi di contagio.

E’ stato il dato più basso dall’inizio delle statistiche sull’epidemia a metà gennaio.
Degli otto casi cinque sono a Wuhan, epicentro di Covid-19 e gli altri tre contagi (due a Shanghai e una a Pechino) sono persone giunte dall’estero.
In Cina il virus è ora d’esportazione, sostengono le autorità.

Lo portano gli immigrati e i viaggiatori per questo la quarantena è obbligatoria per tutti quelli che arrivano nel paese.

Intanto riaprono i 42 store della Apple in Cina, alcuni operano ancora con orari ridotti ma si va verso la normalità.

La Toyota conta di riprendere la produzione del suo stabilimento a Guangzhou entro la prossima settimana dopo un mese di chiusura.

Anche gli altri tre stabilimenti cinesi della casa automobilistica giapponese sembra torneranno presto alla produzione anche se non a pieno regime.


Allo stesso tempo si cerca di rilanciare i consumi.

La città di Nanjing, Cina orientale, sta per iniziare la distribuzione di voucher ai cittadini per un valore di 318 milioni di yuan (45 milioni di dollari), riporta il Najing Daily.

I voucher potranno essere spesi in servizi duramente colpiti dall’epidemia come catering, sport, agriturismi.

Dunque, la situazione si attesta migliore rispetto a molti paesi occidentali che stanno solo ora iniziando ad affrontare tutti i problemi derivanti dalla pandemia di Covid
Infatti, i mercati si stanno posizionando per il rimbalzo.

Basta notare come l’indice composito di Shanghai è salito dell’1,5% da fine febbraio al 12 marzo.

Mentre l’S&P 500 è sceso del 16% nello stesso periodo.

L’economia in Cina  è in svolta.


Gli investitori sembrano essere stati rassicurati dalla risposta delle autorità cinesi alle perturbazioni economiche causate dall’epidemia del mese scorso.
Le misure in tal senso si muovono insieme a quelle dei governi provinciali che hanno annunciato progetti infrastrutturali per oltre 3.000 miliardi di renminbi (430 miliardi di dollari) in nuove spese per quest’anno.
A differenza dei numeri che si vedono in molti Paesi occidentali, in particolare in Europa e negli Stati Uniti, in Cina i nuovi casi di Coronavirus registrati giornalmente si stanno ormai riducendo al minimo.
Un bilancio dell’inversione di tendenza viene confermato anche dal consumo di carbone del Paese, che ha superato le 500.000 tonnellate al giorno, con una chiara tendenza al rialzo.


Inoltre, i trasporti e la logistica si sono notevolmente ripresi in tutta la Cina

con la riapertura di aziende e fabbriche e il ritorno al lavoro delle persone.
Le vendite di immobili, che hanno subito un duro colpo all’inizio dell’epidemia, hanno registrato una ripresa nelle città di tutti i livelli da metà febbraio.

I consumi privati, invece, rimangono deboli e ben al di sotto dei livelli precedenti l’epidemia.


Le precauzioni rimangono nonostante il senso di crisi sia diminuito.
Si evidenzia, in aggiunta, come la vita quotidiana non sembra essere tornata alla totale normalità e ci si aspetta, pertanto, che il comportamento dei consumatori rimarrà debole ancora per un certo periodo di tempo.
Tuttavia, anche se non è ancora un ritorno alla normalità, la Cina sembra in ripresa, mentre le altre principali economie non hanno ancora visto il peggio.

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