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Figc – Carraro ex Presidente della Figc:”Il calcio deve riprendere come gli altri sport”

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Figc – Carraro:”Il calcio deve riprendere il suo corso così come gli altri sport”.

Franco Carraro, ex presidente della Federcalcio è stato il 24º, 26º e 31º presidente della FIGC e dal 1978 al 1987 presidente del CONI. Dal 1982 è membro del Comitato Olimpico Internazionale.

In questi momenti così particolari di distanziamento sociale, di nulla che apparentemente si muova, dove ognuno pare abbia una propria opinione, ma nessuno ha il coraggio di prendere decisioni, interviene l’ex presidente della Federcalcio, Franco Carraro, che dall’alto della sua esperienza di uomo dello sport e di uomo politico, tuona nei confronti del mondo del calcio, imponendo quasi la ripresa delle ostilità.

L’ex Presidente ha rilasciato alcune dichiarazioni durante la trasmissione sportiva Radio Goal su Radio Kiss Kiss Napoli:“Penso che il Ministro Sileri, il Ministro Speranza e il Ministro Spadafora stiano gestendo il Paese in un momento difficilissimo.

Si ha troppa smania nel voler fissare i paletti per capire cosa succederà. In tutto il mondo lo sport dovrà convivere per almeno con una decina di mesi con il coronavirus.

Anche le previsioni ottimistiche dicono che i cittadini del mondo potranno avere il vaccino verso marzo, aprile del 2021. Il calcio sta studiando dei modi di comportamento, lo sta facendo la FIGC, lo sta facendo la UEFA, per cercare di trovare le modalità.

Penso che non sia giusto ipotizzare che il calcio resti fermo in una campana di vetro, se tutto riprende è giusto che riprenda anche il calcio, così come gli altri sport.

Mi sembra giusto che si studi e si cerchi di capire cosa fare e come comportarsi per la ripresa. Ovviamente una cosa è l’allenamento e una cosa è la partita.

È giusto che si stabiliscano delle regole e spero che in Italia il calcio faccia quello che farà la Francia, l’Inghilterra, la Germania, la Spagna.

In Cina stanno ipotizzando di tornare a giocare a fine giugno. Se iniziasse la Champions League o l’Europa League vorrebbe dire che ci sono le condizioni per poter giocare anche i campionati Nazionali.

Non c’è dubbio che le capacità organizzative ed economiche delle squadre di Serie A sono differenti rispetto alle società di categorie inferiori. Io escludo che faranno delle forzature: iniziare prima del tempo oppure troppo tardi”.

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