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Cdm – La solidarietà del Napoli ai tempi del Covid 19

L’editoriale di Monica Scozzafava proposto dall’edizione odierna del Corriere del Mezzogiorno, analizza i gesti di solidarietà dei calciatori del Napoli in un momento così difficile

La solidarietà del Napoli

“Nel dramma generato dal Covid c’è un mondo, quello del calcio, che fa fatica a contemplare le esigenze di sicurezza e quelle, inevitabili, del business. Una parte significativa di questo mondo, i calciatori, per la prima volta ha voluto dimostrare concretamente che i privilegi non sono sempre fini a se stessi, ma possono esistere in funzione degli altri.
Non sembri un paradosso: Insigne che tratta fino allo sfinimento con De Laurentiis o Mertens che non arretra di un euro sulle richieste per il prossimo contratto, sono gli stessi che rinunciano allo stipendio, si prodigano in campagne di solidarietà per i bisognosi e aiutano i dipendenti del club in cassa integrazione? Si, sono loro. Quelli che non ti aspetti, o almeno non ti aspetti così tutti insieme. Per loro gli «ultimi» sono diventati i primi nella scala dei valori.”

Ed a tal proposito alcuni giorni fa c’è stata una telefonata tra il tecnico del Napoli, Gattuso e Dries Mertens per far ripartire la catena di solidarietà nei confronti dei dipendenti cassa integrati


Come riportato da “La Gazzetta dello Sport”, c’è stato un contatto telefonico tra l’allenatore calabrese, Rino Gattuso e l’attaccante belga, Dries Mertens -ormai napoletano adottivo- per far ripartire la catena di solidarietà nei confronti di tutti i dipendenti finiti in cassa integrazione.

Questo è quanto riportato dalla rosea:

“La messa in cassa integrazione dei dipendenti del club per due mesi, e il mancato pagamento degli stipendi di marzo non solo ai giocatori ma anche ai collaboratori di staff con stipendi “bassi“, hanno colpito la squadra, composta da campioni capaci di essere tali anche fuori dal campo.

E così ecco applicato il metodo Messi, che a Barcellona ha fatto scuola.
È bastata una chiamata fra Gattuso e Mertens per coinvolgere poi tutta la squadra, nessuno escluso, che ha trovato il modo, appena dopo Pasqua, di recapitare un concreto regalo a quei dipendenti e collaboratori che si sono ritrovati con stipendi dimezzati o sospesi.


Un semplice messaggio, concluso con la scritta “grazie, il gruppo” e quelle famiglie hanno sentito vicino la squadra.

Non un gesto di sfida a De Laurentiis, solo la voglia di mostrarsi vicino a gente con cui si condivide la quotidianità .

Per questo motivo il gesto non ha cercato pubblicità sui media o sui social”.

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