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CdS – Rinnovo Zielinski: c’è l’accordo

Rinnovo Zielinski: c’è l’accordo. ADL ha provveduto a rivedere l’ingaggio.

Rinnovo Zielinski: c’è l’accordo. Il Napoli discute il rinnovo di contratto di Piotr Zielinski, in scadenza per l’estate 2021. La trattativa sembra a buon punto con ingaggio top e una super clausola di 100 milioni che blinda il centrocampista con il club azzurro. Oggetto di discussione rimane la durata di contratto. La società azzurra vorrebbe tenerlo all’ombra del Vesuvio fino al 2025, mentre l’entourage si vorrebbe spingere sino a un anno prima. Secondo l’edizione de Il Corriere dello Sport, il polacco potrebbe firmare per quattro anni con un opzione per il quinto.

Tecnicamente, e per serietà, si può dire che è fatta semplicemente quando si procede con la firma sul contratto, trentasei pagine o qualcosa del genere, da leggere e rivedere. Ma Zielinski si è sbilanciato, ed anche i suoi manager, hanno avuto modo di dialogare e ripetutamente con De Laurentiis, devono semplicemente ratificare ciò che si sono sussurrati, in un clima assolutamente amichevole, e poi definire alcuni passaggi che sembrano marginali e magari lo sono, avendo praticamente rimosso ogni seria preoccupazione.

Il contratto di Piotr Zielinski va in scadenza al termine della prossima stagione, sarebbe (e chi lo sa a questo punto?) l’estate del 2021. La trattativa è stata infarcita – ovviamente – dalle interpretazioni più varie: il Napoli vuole che il rinnovo «atterri» al 2025, il management del calciatore polacco ha espresso la volontà di fermarsi al 2024, andrà a finire, e chi può dirlo?, che nell’accordo in fase di stesura si procederà accontentando tutti, scadenza 2024 con opzione per il 2025. In maniera tale da vivere complessivamente felici e contenti e da proiettarsi poi nel futuro.

Piotr Zielinski ha guadagnato, in quest‘ultima stagione, una cifra prossima ai due milioni di euro (un milione e ottocentomila) e De Laurentiis, chiaramente, ha provveduto a rivedere l’ingaggio, con un consistente aumento, che porterà il polacco a ritrovarsi, all’inizio, due milioni e cinquecentomila euro annui. Poi, come procedura, «ritocchini» annuali, per condurlo alla soglia dei tre milioni di euro e persino oltre.

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