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Trasferte lampo: il piano del Napoli per ridurre al minimo i rischi di contagio

Il club ha studiato una strategia per trasferte veloci senza pernottamento

Il Napoli si prepara ad affrontare le prime trasferte del campionato. Siccome al momento l’emergenza coronavirus non è (ancora) terminata, si stanno studiando una serie di strategie per tutelare al massimo la salute di calciatori e addetti ai lavori.

Come riporta Il Mattino, la società partenopea ha già pianificato i viaggi di andata e ritorno delle prime tre gare fuori casa. Saranno delle partenze lampo che escluderanno una prolungata permanenza nelle città che ospiteranno la squadra.

I match in questione sono quelli di Verona del 23 giugno, di Bergamo (contro l’Atalanta) del 2 luglio e quello di Genova dell’8 luglio (sfida con il Genoa). Le trasferte organizzate dal Napoli saranno una vera e propria “toccata e fuga”.

Innanzitutto, giocatori e staff non pernotteranno nelle singole città la notte che precederà la partita. Siccome si giocherà alle 19:30, ci sarà tutto il tempo per arrivare a destinazione, prepararsi, disputare la gara e rientrare subito in Campania.

I viaggi avverranno con voli charter come è stato consigliato a tutti i club. Ovviamente i velivoli saranno scrupolosamente sanificati sia all’andata che al ritorno.

Con questi spostamenti veloci, il club di De Laurentiis vuole ridurre ulteriormente il rischio che calciatori o dipendenti possano entrare in contatto con persone positive al coronavirus.

Ad ogni modo, è bene ricordare che tenendo conto degli ultimi bollettini diramati dalla Protezione Civile, sembra che ormai i pericoli siano molto più contenuti rispetto al passato.

Napoli, attenzione alle partite a porte chiuse

A proposito di gare senza tifosi, il Napoli non ha una grandissima tradizione. Il bilancio parla di appena 2 successi nelle ultime 12 partite giocate a porte chiuse.

L’ultimo precedente risale al 26 novembre 2015 e sorride alla compagine partenopea. In seguito ad un attentato terroristico a Bruxelles, in Europa League contro il Bruges gli azzurri giocano nello stadio vuoto. Il risultato è di 1-0 per la compagine napoletana con rete decisiva del difensore romeno Chiriches.

Nel 2007, in Serie B, arriva l’unica affermazione nel San Paolo senza tifosi. I 3 punti vengono messi in cassaforte solo nei minuti finali con un colpo di testa di Roberto Sosa. Nella stessa stagione, il Napoli affronta a porte chiuse anche l’Arezzo, pareggiando 2-2, e il Genoa, con cui perde per 1-2.

Un anno prima, invece, è pareggio a reti bianche col Mantova in una sfida giocata sul neutro di Perugia. Ancora peggio però fa il Napoli nel 2003. In seguito alla squalifica del San Paolo per gli incidenti durante il derby con l’Avellino che hanno portato alla morte del tifoso Sergio Ercolano, arrivano cinque pareggi consecutivi.

Gli azzurri – all’epoca con Agostinelli in panchina – traslocano in Molise. Qui pareggiano con prestazioni deludenti contro Ascoli, Livorno, Vicenza, Torino e Salernitana.

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