Corriere dello Sport – Aurelio De Laurentiis difende il calcio e poi dice:”Battere la Juve ha un sapore diverso”

Corriere dello Sport – Aurelio De Laurentiis ha difeso il calcio e si è soffermato di nuovo sul trionfo in finale di Coppa Italia contro la Juve.
Dalle colonne del Corriere dello Sport il presidente Aurelio De Laurentiis interviene alla vigilia della ripresa del campionato e nel post vittoria della Coppa Italia, per esprimere le sue opinioni circa la ripresa del campionato e sulle sensazioni provate dopo aver battuto la Juventus all’Olimpico di Roma nella finalissima di Coppa Italia, queste le sue parole:”A un certo punto eravamo rimasti io, Gravina, che ha lottato strenuamente, Dal Pino, Lotito e pochi altri. Una minoranza.
Come se il calcio fosse nostro. Lo abbiamo difeso perché è di tutti, anche se non tutti l’hanno capito in fretta. Dietro i volti dei giocatori famosi, c’è altro: questo è un gioco meraviglioso, bellissimo, che ha avuto la forza di unire.
La Coppa Italia ha rappresentato uno spot e forse, per certi versi, pure un’occasione mancata per riaprire a un numero contenuto di spettatori.
Ipotesi che spero venga accolta in fretta, magari anche dal primo luglio, compatibilmente con il miglioramento della situazione generale”.
Juventus sconfitta – “In genere, si dice che il primo amore non si scorda mai. Ma il trionfo dell’altra sera ha un sapore diverso e speciale. Arriva dopo un periodo dolorosissimo per l’umanità intera, Sud compreso, e rappresenta un passo verso la normalità. Sa di riapertura, pare un sipario che si alza. O meglio ancora, sa di alba: è come se stesse risorgendo il sole”.
La fine di un ciclo – “Se ho avuto questa sensazione con Ancelotti? Mai.
Perchè sono sempre lucido nelle mie scelte, non agisco mai d’istinto e, anzi, nelle difficoltà, viene fuori la parte razionale e ragionevole di me.
Mi assumo sempre le mie responsabilità, ci metto la faccia, l’ho fatto anche quando ho dovuto separarmi da Ancelotti: in tanti pensavano stessi sbagliando, Carlo stesso me lo disse, però evidentemente era necessario quell’intervento”.
La chiamata di Lotito– “Chi mi ha chiamato per primo? Mi pare di ricordare Claudio Lotito, doveva essere mezzanotte. Poi ho chiuso il telefono e stranamente ho dormito sino alle nove, io che alle sei sono già sveglio”.
Mister Gattuso – “Ci siamo già incontrati prima della gara, abbiamo chiacchierato come al solito, non avremo problemi a far convergere le nostre idee.
Ci siamo presi subito, ha avuto un effetto immediato su questa squadra che per me è fortissima.
Non lo dico da oggi, non sono neanche io a dirlo: è il campo che lo sostiene.
L’anti-Juventus siamo stati noi in questi anni, per quel che abbiamo vinto e per quello che abbiamo rischiato di vincere”.
Chiamai Allegri – “Ho l’abitudine di fare valutazioni ampie e volevo sentire sia Allegri che Gattuso. Chiamai prima Allegri, con cui ho un rapporto diretto e di stima da anni e quando gli telefonai fu onesto e mi disse: Aurelio, sto fermo, ne ho bisogno, non c’è preclusione assoluta, perché avete realizzato un progetto straordinario.
E poi noi due ci vogliamo bene. Ma ho deciso di starmene un po’ tranquillo. Chiamai Rino, come da copione, e venne a Roma: e adesso eccoci qua”.
Adesso la Champions – “Non è semplice, non è impossibile. La distanza è notevole ma il Napoli che ha vinto la Coppa Italia ha battuto nell’ordine Lazio, Inter e Juventus. Ci proviamo, anche perché il quarto posto cambierebbe pure gli scenari futuri.
Non sappiamo quale sarà il contesto economico nel quale andranno inserite eventuali cessioni, ne i parametri che la tendenza del mercato imporrà per gli acquisti. Contare sui diritti Champions ti toglie questa ansia da dosso”.
Corriere dello Sport – Aurelio De Laurentiis ha difeso il calcio e si è soffermato di nuovo sul trionfo in finale di Coppa Italia contro la Juve.
Cosa ho detto a fine partita – “Cosa ho detto? Potrei tacere, visto che non l’avete registrato. Non ho fatto nulla di eclatante, ho solo ribadito che manterrò la promessa: pagare lo stipendio di marzo, bloccato ancora da norme vincolanti e da accordi generali da trovare. E poi penserò a qualcosa di simbolico, che resti come ricordo”.
Giornalista pubblicista. Speaker presso radio Radio Sud 95, Radio Marte negli anni 70-80. Redattore capo presso casanapoli.net; Redattore presso napolinew360 ed estenews.