Radio KK – Gattuso: “Quando vinco penso al giorno dopo: testa al Verona! Un giocatore può anche mandarmi a quel paese, ma guai a toccare il mio staff”

Gattuso: “Quando vinco penso al giorno dopo: testa al Verona! Un giocatore può anche mandarmi a quel paese, ma guai a toccare il mio staff”
Gattuso: “Quando vinco penso al giorno dopo: testa al Verona! Un giocatore può anche mandarmi a quel paese, ma guai a toccare il mio staff”
Ha condotto il Napoli sul gradino più alto. Lì, dove si alzano i trofei.
Gennaro Gattuso è ancora carico per la vittoria dei suoi, conquistata con fatica e sudore.
Il condottiero del Napoli ha rilasciato una lunga intervista a Radio Kiss Kiss, nella quale ha raccontato il suo periodo partenopeo e rivissuto alcuni passaggi della sua carriera.
Queste le parole del tecnico del Napoli: “Con Lazio, Inter e Juve sono state gare difficili. Con la Lazio eravamo in dieci, l’Inter ci ha messo in difficoltà e la finale l’abbiamo appena vista. Siamo migliorati e possiamo crescere. Da giocatore quando vincevo un trofeo pensavo al giorno dopo, a cosa fare per migliorare qualche difetto. Bisogna farsi trovare sempre pronti e avere la testa libera e questo faremo per le prossime partite di campionato.
Verona? Affronteremo una squadra che ci metterà in difficoltà, è forte e aggressiva.
Coppa a me? E’ stato un bel segnale, questa squadra mi ha sempre rispettato. Un giocatore può anche mandarmi a quel paese ma nessuno deve toccare il mio staff.
Con la squadra sono il loro miglior amico e peggior nemico, ma non porto rancore verso chi sbaglia, passa tutto il giorno dopo.
Sapevo che fare l’allenatore non sarebbe stato facile, non bastava essere stato un grande calciatore. Ho girato per imparare, ho fatto scelte difficili, ma è stato un percorso che io e Riccio abbiamo voluto fare.
Quarto posto? Dobbiamo recuperare il nostro gioco, certo contano i risultati. Dobbiamo migliorare nella pressione o nel palleggio, dobbiamo tenere bene il campo, l’obiettivo è questo.
Un pensiero rivolto alla sfida di Champions con il Barcellona: “Da parte nostra c’è la consapevolezza di affrontare una squadra più forte, ma ci arriviamo nel miglior modo possibile, con la condizione fisica e mentale giusta. Ce l’andremo a giocare”.
Lippi? E’ stato un punto di riferimento per come gestiva la squadra, le risorse umane, i giocatori.
Cosa ho di speciale? Non lo so, quello che penso dico, di sicuro sono migliorato. Forse piace alla gente la mia spontaneità. Io gioco solo su un tavolo, pane al pane e vino al vino anche se qualcuno può rimanerci male.
Di Lorenzo? E’ un grande atleta, può crescere ancora tanto”.
Poi spazio per una battuta: “Il quinto rigorista? Allan. Meglio non ce ne sia stato bisogno (ride, ndr)”.
Infine, il dolce pensiero per la sorella Francesca: “Con mia sorella avevo un rapporto incredibile, a lei ero molto legato. La cosa più dura è stata vedere l’abbraccio di papà e mamma, loro sono i genitori, solo loro sanno cosa si prova. Bisogna continuare, lei ora sta bene in cielo e spero che un giorno ci incontreremo tutti insieme per farci una chiacchierata”.