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Napolitudine – Oggi parliamo della caffettiera Napoletana

Oggi parliamo della caffettiera Napoletana

La caffettiera napoletana (cuccumella), a differenza della moka, non fa uso della pressione generata dal vaporeĀ per spingere l’acqua attraverso il caffĆØ, bensƬ esclusivamente della forza di gravitĆ .

Inventata dal francese Morize nel 1819, si ĆØ poi diffusa in tutta Italia come strumento utilizzato per la preparazione casalinga del caffĆØ. A partire da circa la metĆ  del XX secolo ĆØ stata gradualmente soppiantata dalla piĆ¹ moderna caffettiera moka, brevettata da Alfonso Bialetti, di piĆ¹ veloce e facile utilizzo.

ƈ comunque ancora prodotta nel suo aspetto tradizionale e anche in piĆ¹ moderne tipologie di design. Prodotta, in origine, in rame, dopo il 1886 il materiale con cui ĆØ prodotta nella versione tradizionale diventa l’alluminio. Ne vengono prodotti comunque modelli anche in acciaio, che si possono utilizzare anche sulle piastre ad induzione.

La caffettiera napoletana ĆØ formata da cinque elementi che si montano a incastro tra di loro.

Il serbatoio dell’acqua, dotato di una maniglia dritta o ricurva e di un piccolissimo foro di troppo pieno posto in alto sul lato.
Il contenitore del caffĆØ, con forma di cilindro cavo,con l’ultima parte esterna filettata, al fine di avvitarvi il filtro.
Il serbatoio del caffĆØ si alloggia a incastro dentro il serbatoio dell’acqua.
Il filtro, che trattiene la polvere del caffĆØ ed evita che resti in sospensione nella bevanda finale, si avvita sul contenitore del caffĆØ.
Il serbatoio della bevanda, provvisto di beccuccio, da cui esce il caffĆØ che si ĆØ formato per il passaggio dell’acqua bollente attraverso la polvere, mediante gravitĆ .

La caffettiera napoletana

La particolaritĆ  della caffettiera napoletana ĆØ il serbatoio della bevanda. Esso ĆØ infatti dotato di un beccuccio che, in fase di preparazione, ĆØ voltato verso il basso e non verso l’alto, per poi tornare verso il basso al momento di servire il caffĆØ.

Come per la moka, le dimensioni variano a seconda della quantitĆ  di caffĆØ che si desidera ottenere; la capienza della caffettiera si misura in tazze o in persone.

La caffettiera Napoletana tra i vari modelli di caffettiere

Con la caffettiera smontata, si pone l’acqua nella caldaia fino a raggiungere un livello di circa cinque millimetri al di sotto del foro per l’uscita del vapore.
Si pone il caffĆØ in polvere, macinato piĆ¹ grosso rispetto a quello per la moka, senza pressarlo, nel contenitore apposito.
Si avvita il filtro sul contenitore del caffĆØ.
Si incastra il contenitore del caffĆØ con il filtro avvitato sul serbatoio pieno dell’acqua.
Si incastra il serbatoio del caffĆØ su quello dell’acqua.
Si pone la caffettiera su un fuoco non troppo vivo (che non esca dal diametro della caffettiera).

Quando l’acqua giunge all’ebollizione, ĆØ giunto il momento di prendere saldamente la caffettiera per i due manici e capovolgerla. Il serbatoio dell’acqua si viene cosƬ a trovare sopra quello che raccoglie il caffĆØ.

L’acqua scende quindi per effetto della forza di gravitĆ , passa attraverso il serbatoio del caffĆØ e il filtro e si raccoglie nel serbatoio. Da qui il caffĆØ verrĆ  versato nelle tazzine grazie al beccuccio, che, dopo aver voltato la caffettiera, ha assunto il verso corretto e cioĆØ verso l’alto.
Il tempo di “discesa” completa dell’acqua varia dai cinque ai dieci minuti.

Per meglio conservare l’aroma del caffĆØ mentre questo scende nell’apposto serbatoio, ĆØ suggerito dalla tradizione napoletana l’utilizzo del cuppetiello, ossia un piccolo pezzo di carta piegato a forma di cono posto a coprire il foro del beccuccio, da togliere al momento di versare il caffĆØ.

In una scena della commedia “Questi fantasmi”,

Da questi fantasmi

il grande Eduardo de Filippo spiega in modo semplice come fare il caffe’ e come usare il famoso “”Cuppetiello”.

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