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ESCLUSIVA – Iezzo: “Osimhen? E’ un attaccante cattivo, quello che manca al Napoli. Barcellona? Si può scrivere la storia”

ESCLUSIVA – Iezzo: “Osimhen? E’ un attaccante cattivo, quello che manca al Napoli. Barcellona? Si può scrivere la storia”

ESCLUSIVA – Iezzo: “Osimhen? E’ un attaccante cattivo, quello che manca al Napoli. Barcellona? Si può scrivere la storia”

Gennaro, il Napoli si sta muovendo sul mercato per il prossimo anno. Per il centravanti Osimhen sembra mancare soltanto l’annuncio ufficiale. Che idea ti sei fatto sul calciatore? Tenuto conto delle sue caratteristiche fisiche e tecniche, quali saranno le insidie alle quali andrà incontro nell’impatto con il campionato italiano?

“Da quello che abbiamo visto nel campionato francese, il giudizio è senz’altro positivo. E’ un attaccante cattivo, che ha voglia di fare gol. E’ molto bravo ad attaccare gli spazi, ma anche quando parte palla al piede ed ha molto campo davanti è uno che ti fa male.

Dei gol che ha realizzato in Francia mi ha impressionato la sua cattiveria sotto porta, è uno che in zona gol difficilmente perdona. Qualità che peraltro attualmente manca nel reparto offensivo del Napoli. L’impatto con il calcio italiano? Il nostro è un campionato tatticamente più difficile rispetto agli altri. Dovrà ambientarsi e soprattutto capire il nostro calcio, nel quale le squadre sono ben organizzate a livello difensivo. Qui troverà meno spazi, ma sono convinto che farà molto molto bene”.

Il discorso sull’ambientamento conduce inevitabilmente a una considerazione su Hirving Lozano. Arrivato al Napoli per una cifra considerevole, non è riuscito a ritagliarsi un posto da titolare né con Ancelotti (che lo ha fortemente voluto), né con Gattuso. Credi che il suo rendimento al di sotto delle aspettative sia dovuto esclusivamente a un problema di ambientamento nel calcio italiano?

“Tutti ci aspettavamo da Lozano cose importanti per la cifra versata al PSV. Anche nelle volte in cui è stato schierato titolare non ha mai dimostrato di valere il costo del cartellino. Lui ha bisogno di spazi, quindi è necessario che parta molto largo per far venire fuori le sue qualità migliori. Il campionato olandese offriva praterie, così come la nazionale messicana sfruttava molto il contropiede, valorizzando le sue caratteristiche da velocista.

Quando invece viene chiamato al fraseggio e a palleggiare con i compagni, come spesso fa il Napoli con i suoi esterni (Insigne e Callejon su tutti), va in difficoltà.

A mio parere in Italia è destinato a fare molta fatica”.

Dopo la Lazio, gli azzurri affronteranno il Barcellona. E’ l’unico appuntamento stagionale importante che si registra dopo la finale di Coppa Italia del 17/06 contro la Juventus. Credi che in Champions il Napoli possa pagare, sotto l’aspetto del ritmo, la mancanza di motivazioni dell’ultima parte di campionato?

“Non credo sia un fattore determinante, trattandosi della stessa situazione nella quale versa il Barcellona. La partecipazione all’Europa League è già garantita dalla vittoria della Coppa Italia, quindi il campionato non ha più nulla da dire. Non credo però che le ultime prestazioni siano frutto della mancanza di motivazioni. Ritengo abbia inciso maggiormente il timore di acciacchi fisici in vista di un match così importante. Tutti i calciatori sognano di giocare una partita del genere che può scrivere la storia del club e credo che mentalmente questo possa aver rappresentato un freno”.

Il campionato volge al termine. Se dovessi assegnare il titolo di miglior portiere della stagione, a chi lo consegneresti? C’è qualche giovane emergente che ti ha particolarmente impressionato o comunque sul quale punti per i prossimi anni?

“Attualmente di portieri forti italiani ce ne sono tantissimi. Donnarumma, Meret, Gollini, Cragno, sono prospetti interessantissimi per l’età che hanno. Con un po’ di esperienza e qualche partita in più possono entrare tutti nel novero della top ten europea. Dopo la flessione degli ultimi anni, abbiamo la fortuna di contare nuovamente su molti giovani portieri davvero bravi. D’altronde la nostra è una delle scuole di portieri migliori al mondo.

Per quanto riguarda il migliore per rendimento, sebbene ci siano tre quattro portieri ad aver fatto vedere cose egregie, dico ancora Handanovic. Riesce ad essere decisivo e a portare punti pesanti alla sua squadra”.

De Laurentiis ha proposto i playoff per rendere il campionato più competitivo e rendere il prodotto Serie A più appetibile anche all’estero. Cosa ne pensi?

“Il presidente ha spesso e volentieri idee innovative e interessanti, riscuotendo consensi nella maggior parte dei casi.

Sull’idea play off, sinceramente preferisco la formula attuale. Quella tradizionale per intenderci. Con i play off si rischia che una squadra, dopo aver viaggiato ad una media punti impressionante, come capitato alla Juve negli anni scorsi, e magari dopo aver tracciato un importante solco dalle inseguitrici, debba giocarsi tutto in partite secche che possono avere qualsiasi esito.

Se succedesse a Napoli scenderemmo in piazza” (ride, ndr).

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