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Mercato Napoli – ‘Non lo sai? Stanno parlando di una rivoluzione…’

Napoli recupero infortunati

Mercato Napoli – ‘Non lo sai? Stanno parlando di una rivoluzione…’

Mercato Napoli – ‘Non lo sai? Stanno parlando di una rivoluzione…’

Tracy Chapman, in uno dei tanti, meravigliosi pezzi della sua discografia, nel 1988 scrive e canta “Don’t you know? They’re talkin’ ‘bout a revolution”.

La cantautrice di Cleveland narra di un sussurro che circola tra la gente. Che parte dalla voce di chi non ha nulla, di chi ha perso il lavoro.

Dunque nulla a che vedere, direte voi, con il milionario mondo calcistico.

Ma il pallone, oltre a trascinare dietro di sé vagoni pieni di denaro, viaggia sempre più veloce grazie alla parte più pura, quella dei tifosi. Senza di essi, quel treno deraglierebbe.

Il bambino che viene accompagnato allo stadio per la prima volta resta folgorato da quella magica atmosfera di colori, di condivisione e di calore.

Con la sua squadra del cuore si crea un legame per la vita. Un amore incondizionato, senza interessi.

A Napoli, l’unica squadra della città permette di provare quella sensazione non solo allo stadio, ma in ogni angolo. Accade al bar durante un veloce caffè, tra i vicoli della città, dove sia il cittadino che il turista, passeggiando, ascoltano fugaci lezioni di tecnica, di tattica, di imprenditoria da chi tecnico, tattico o imprenditore non è.

E’ magia.

L’estate 2020 rappresenta uno snodo importante per il club azzurro e per i suoi supporters.

Si avverte più forte quel sussurro tra la gente. Quello che parla di rivoluzione.

Uno dietro l’altro, i nomi storici che abbiamo letto dietro le casacche dei nostri beniamini, abbandoneranno la città e di conseguenza quella maglia.

Callejon ha già salutato i compagni e lo ha fatto tra le lacrime. Anche Kalidou Koulibaly è destinato a partire. Sebbene non sia stata ancora accettata l’offerta del City, gli inglesi torneranno alla carica e la sua cessione sembra più che probabile. Per Allan, colonna del Napoli di Sarri, l’addio è scontato (e sempre più vicino) dopo gli screzi con la società. Milik è destinato a lasciare con l’etichetta di eterno incompiuto. Poi c’è Ghoulam, che dagli anni d’oro ‘sarriani’, quando era considerato tra i terzini mancini più forti in giro per l’Europa, è piombato nell’anonimato dopo due pesanti infortuni. Anche per lui l’avventura sembra arrivata al capolinea.

E’ il commiato di alcuni pezzi della recente storia azzurra che lasceranno il posto ai calciatori del futuro, i quali apriranno un nuovo ciclo, che probabilmente ci daranno soddisfazioni e ai quali ci legheremo emotivamente.

Osimhen, Rrahmani, Petagna. Forse Boga, Gabriel, Reguilon. Un turbinio di nomi, alcuni dei quali contribuiranno senz’altro a scrivere altre pagine dell’avventura calcistica partenopea.

Un rinnovamento fisiologico? Sì, certamente lo è. Conveniente? Lo è altrettanto, sia per chi è dietro la scrivania a fare i conti, sia per i protagonisti che scendono in campo.

Per il tifoso, tuttavia, il discorso è diverso.

A parlare è il bambino che è in lui, quello stesso bambino che allo stadio si è innamorato a prima vista della squadra alla quale resterà sempre fedele. E’ colui il quale non può nascondere nostalgia e tristezza mentre cerca di giustificare le operazioni di mercato calcolando insieme agli amici introiti ed esborsi, valutando razionalmente se le scelte societarie siano state o meno opportune.

Quest’anno il Napoli vivrà un anno di transizione che spalancherà le porte a un nuovo corso e che decreterà dolorosi addii.

Meglio farci l’abitudine, dunque, e ripeterselo ancora: “Non lo sai? Stanno parlando di una rivoluzione…”.

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