Il governatore De Luca indagato! Ipotesi di falso e truffa per l’assunzione di quattro autisti
De Luca indagato per l’assunzione di quattro suoi autisti. A suo carico l’ipotesi dei reati di falso e truffa
Vincenzo De Luca indagato. A pochi giorni dalle elezioni, che lo rivedono protagonista per la candidatura del PD in Campania, al governatore in carica cade sul capo una brutta tegola. Come quattro anni fa si troverà ad affrontare parallelamente alle elezioni delle spinose grane giudiziarie. Secondo quanto scrive il quotidiano Repubblica, De Luca sarebbe indagato dalla procura di Napoli per falso e truffa. Nel mirino l’assunzione di quattro vigili di Salerno, fedelissimi di De Luca, diventati i suoi autisti personali facendoli passare come addetti della segreteria del presidente.
Una patata bollente improvvisa che nasce tre anni fa
Tutto inizia con un incidente stradale avvenuto nel 2017 che ha fatto partire l’inchiesta. Il 15 settembre di quell’anno l’auto di servizio del governatore imbocca controsenso una strada di Salerno e fa cadere da uno scooter una 22enne. Per la ragazza nessuna ferita, solo un grande spavento. Ma l’episodio non è passato sotto traccia. Il problema non riguarda tanto il codice della strada: un’auto di pubblica sicurezza può andare anche controsenso se ci sono i presupposti e, secondo l’opposizione, erano proprio le giuste motivazioni a mancare. Gli avversari politici di De Luca, sostengono, che il presidente volesse semplicemente arrivare prima a casa e che non ci fosse alcuna urgenza di servizio. A seguire, furono messi nel mirino i suoi autisti. Alla guida dell’auto, infatti, c’era Claudio Postiglione uno dei quattro autisti di fiducia del governatore
Da vigili di Salerno a membri dello staff del governatore
I quattro componenti dello staff di De Luca non risultano indagati, per il momento il pm sta valutando le loro posizioni. Gli “ex” vigili sono stati al fianco di De Luca per tutti i 20 anni in cui è stato sindaco di Salerno. In ragione della loro fedeltà De Luca li ha scelti quali membri del suo staff di segreteria nell’area delle relazioni istituzionali. A quanto pare i neo inseriti non avrebbero avuto le competenze adeguate per le mansioni a cui erano stati affidati. Secondo l’ipotesi dell’accusa sarebbe stato solo un escamotage per innalzare loro gli stipendi: 4.600 euro l’anno in più. Una sorta di premio per la loro storica fedeltà allo sceriffo
De Luca interrogato durante il lockdown
L’interrogatorio è avvenuto in piena quarantena. La difesa del governatore punta a smontare l’ipotesi dell’accusa anche quella di aver sperperato denaro pubblico (la stessa vicenda è stata segnalata alla Corte dei Conti). Nel frattempo, però, i magistrati hanno ascoltato il presidente della regione e De Luca ha risposto a tutte le domande. Sperava di veder archiviata la vicenda prima delle elezioni regionali. Invece si è ritrovato a dover gestire la notizia dell’indagine a pochi giorni dal voto. Un destino che si ripete, il suo. Chissà se anche questa volta con il “lieto fine”come quattro anni fa.
giornalista pubblicista