Benevento – Napoli 1-2, le parole di Gattuso a Sky
Benevento – Napoli, le parole di Gattuso a Sky
Rino Gattuso, allenatore del Napoli, è intervenuto ai microfoni di Sky al termine di Benevento – Napoli; queste le sue parole.
Ha quasi giocato la partita dalla panchina. Mi racconta perché è importante la vittoria?
Ha la stessa importanza dell’Atalanta, del Parma. E’ un derby. Giovedì abbiamo speso tanto. abbiamo perso partita che non meritavamo. Sapevamo che sarebbe stato difficile e dovevamo giocare il primom tempo in maniera diversa, con fraseggio molto sterile, palleggi linea linea, non venivamo mai dentro, siamo stati molto prevedibili. Nel secondo tempo è venuta fuori la qualità della squadra e siamo riusciti a ribaltarla. artita difficile, sono contento, per noi era fondamentale
C’è stato il primo gol di Petagna. Politano, Demme e Lobotka si sono resi utili, aspetti rassicuranti?
“Penso che i miei giocatori devono capire che giochiamo ogni tre giorni. C’è un’unica strada, quella del lavoro, impegno, professionalità. Con i 5 cambi il calcio è cambiato, gli ultimi 30 minuti quando i calciatori si allenano nel modo giusto possono fare la differenza. Oggi non si cono più titolari e riserve. Ad esempio Politano ha fatto due partite molto interessanti, oggi è stato in panchina ma poi è entrato con veemenza. Bisogna far parlare il rettangolo verde, non aprire solo la bocca”.
La squadra ha provato con furore a ribaltare il risultato. Giovedì non c’era il furore.
“Io lo vorrei vedere sempre. non sempre quando prendi cazzotti nel muso ti va bene e si gonfia, a volte serve mettere i punti. Noi ce li siamo messi giovedì. Oggi nel primo tempo la stessa cosa, non si può regalare un tempo. Dobbiamo essere bravi a capire che Osimhen è diventato un giocatore importante e le squadre si preparano. Dobbiamo essere baravi a far capire ai giocatori che bisogna trovare altre soluzioni. Dobbiamo dare continuità di mentalità e prestazioni. Non sono contento per l’interpretazione, sanno che a me linea linea non piace, è troppo facile per gli avversari, bisogna scivolare, ci vogliono giocatori pensanti, il calcio è cambiato. Questo chiedo ai miei giocatori”.
Siete in cima alla classifica. Quanto scoccia non aver giocato a Torino?
“Non siamo stati noi a decidere. Mughini dice che ho fatto lo sborone, io non faccio lo sborone, ho solo detto che in quel momento per noi era meglio andarcela a giocare. Non siamo stati noi a decidere, però, ci hanno detto di non partire quando eravamo sul pullman. Spero di giocarla, spero di vedere la classifica reale per quello che abbiamo sudato per farla nei terreni di gioco, poi se arriveranno altre decisioni pazienza. La mia squadra non ha 11 punti, in questo momento ne ha 12 in quattro partite, poi vediamo”.
Sul rinnovo.
“Sono contento di lavorare a Napoli e di avere a che fare con la società e di allenare i giocatori. Ho un problema, su contratti non credo tanto, un giorno mi si chiude la vena, prendo e me ne vado a casa. Sapete il presidente come è fatto, ama tutelarsi con le clausole, io faccio fatica”.
La toglierete la clausola?
“Non la devo togliere io la clausola. Amo questa squadra, ci sto benissimo, lavoro con persone eccezionali, con il presidente vado molto d’accordo, anche con Giuntoli, con giocatori. La voglia è quella di rimanere, ma sono uno fatto all’antica, voglio essere libero, lavorare con tranquillità. Se bisogna firmare un contratto di sei mesi lo firmo subito, ma mi devo sentire libero”.
Redattore per CasaNapoli.net.
Conduttore di STUDIO NAPOLI – il podcast di CasaNapoli.net
Aspirante match analyst, amante della scrittura e del gioco all’italiana.