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Benevento-Napoli: al Vigorito in scena un derby di quasi ritrovata normalità

Benevento Napoli anteprima probabili

Benevento-Napoli un derby in un pomeriggio di (quasi) ritrovata normalità allo stadio Ciro Vigorito. Bella prestazione di entrambe le squadre

Domenica è andato in scena il derby campano tra Benevento e Napoli. I sanniti guidati da mister Pippo Inzaghi, non sono una comparsa in serie A e lo hanno dimostrato andando a vincere a Genova contro la Samp e disputando altre buone prestazioni, nonostante le sconfitte.

In terra sannita è trascorso un pomeriggio di ritrovata (quasi) normalità. Infatti arrivati nei pressi dello stadio, c’erano tutti i giornalisti e le persone che potevano accedere all’impianto, in un clima sereno, quasi conviviale. Dopo i rituali necessari, imposti dai vari decreti (misurazione della temperatura, autocertificazione e riconoscimento), siamo potuti finalmente entrare nello stadio.

Stadio che porta il nome di Ciro Vigorito, avvocato, scomparso prematuramente, e fratello del Presidente del club Sannita, Oreste Vigorito. Il quale, partito da una realtà in provincia di Napoli (Ercolano) è riuscito, con caparbietà, dedizione e passione, a portare il Benevento, per la prima volta nella sua storia, due anni fa, in serie A. La prima volta è stata alquanto traumatica per la squadra che ha subito sconfitte (anche cocenti) su tutti i fronti.

Questa volta il presidente Vigorito non si è fatto trovare impreparato e ha allestito una gran bella squadra che potrà lottare per una salvezza tranquilla fino alla fine. Infatti la rosa ha un mix di giovani talenti e di calciatori esperti. Forse manca una prima punta di peso, visto che Lapadula da solo non potrà reggere da solo l’attacco sannita. Considerando che Sau nel corso della sua carriera non ha mostrato continuità e costanza e che Moncini è al primo vero test probante per la sua carriera, Mister Pippo Inzaghi dovrà adeguarsi. Proprio il mister dopo la fortunata esperienza col Venezia, si sta ripetendo: ha già vinto il campionato di serie B dominandolo dall’inizio alla fine.

Quando le squadre sono scese in campo, è stato inevitabile l’abbraccio tra Gattuso e Inzaghi: i due erano compagni di squadra al Milan delle meraviglie di Ancelotti. Hanno vinto tutto, ma quella che rimarrà scolpita nella memoria di tutti è la Coppa del Mondo 2006, con la Nazionale guidata, in terra teutonica da Marcello Lippi.

Al fischio d’inizio, però, per 90 minuti, tutti rivali: da parte le amicizie, pronti a combattere. E per i primi 30 minuti il Benevento ha dimostrato un grande spessore agonistico. Il Napoli era in affanno su tutte le palle. Gli azzurri, quando giocano a ritmi bassi, provando a gestire tranquillamente il gioco, vanno in affanno e in difficoltà. E sono andati in difficoltà fino alla rete di Insigne: quello con la maglia giallorossa. Roberto, fratello minore del più celebre Lorenzo, porta in vantaggio i sanniti.

Ma del Napoli non c’è traccia. La squadra di Gattuso accusa il colpo e sembra soccombere all’organizzazione di gioco impressa da Inzaghi ai suoi. Fino al 41′ quando il Napoli prova a farsi pericoloso e prova a riprendere a giocare, alzando i ritmi. Ma il primo tempo finisce con il Benevento meritatamente in vantaggio.

Nel secondo tempo, però, il Napoli, complice anche una strigliata di Gattuso ai suoi negli spogliatoi, fa quello che gli riesce meglio. Alza i ritmi e inizia a giocare, aumentando pressing e gioco, mettendo così in difficoltà il Benevento. Fino a quando il Napoli non trova la rete del pareggio con l’altro Insigne, Lorenzo (cui era stato annullato un gol, giustamente, per fuorigioco) che con un sinistro potente, da fuori, supera Montipò. Dopo l’esultanza, i due Insigne scherzano tra di loro, su chi abbia il miglior sinistro (quello di Roberto è veramente delizioso e gli permetterà di fare una grande carriera).

Ma a Gattuso, non basta, vuole vincere a tutti i costi. Così inizia la girandola di sostituzioni. Il doppio cambio (azzeccato) ha visto l’ingresso di Petagna e Politano per Lozano e per uno spento Mertens. Proprio il belga ha fatto spazio a Bulldozer, con grande sorpresa di tutti che pensavano ad un’uscita di Osimhen.

Ma Gattuso ha voluto provare a sfondare, inserendo due punte di peso, adoperandone una (Petagna) come sottopunta. E dopo questa doppia sostituzione, sull’asse Politano Petagna, nasce il gol del vantaggio del Napoli.

Politano, in progressione, salta un uomo, rientra sul sinistro, appoggia a Petagna che con un siluro buca le mani di Montipò. Portando così il Napoli in vantaggio. I ritmi della partita poi si abbassano, ma il Benevento va in sofferenza ogni volta che il Napoli alza i ritmi e velocizza il gioco.

Tutto sommato bella vittoria per gli azzurri che, eccezion fatta per la questione ASL- Juventus, sono a punteggio pieno avendo vinto tutte le gare. Sul campo ovviamente. E hanno mostrato un grandissimo stato di forma e di aver assimilato alla perfezione gli schemi di Gattuso. Ottima prestazione anche quella del Benevento che ha fatto vedere sprazzi di bel gioco, al di là di una sofferenza logica e naturale quando il Napoli ha alzato i ritmi.

Ma se Mister Inzaghi continua su questa strada, dopo le ottime prestazioni, anche se non condite dai risultati (a parte quella di Genova contro la Samp, cui all’ottima prestazione ha fatto seguito una grande vittoria), potrà salvarsi senza affanni. Una bella partita, un bellissimo derby, in uno stadio che è un vero e proprio gioiellino (a causa della tristissima mancanza di tifosi per le normative anticovid) si sentivano perfino le voci dei protagonisti in campo. In un pomeriggio di (quasi) ritrovata normalità.

 

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