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Pazzini dice addio al calcio

Pazzini lascia il calcio. Dagli esordi con l’ Atalanta alla coppia dei sogni con Cassano alla Sampdoria.

Pazzini dice addio al calcio.

Anche Giampalo Pazzini lascia ufficialmente il calcio giocato. All’ età di 36 anni l’ ormai ex attaccante del Verona appende le scarpette al chiodo dopo 115 reti in serie A e tante altre in serie B.

Cresciuto nel florido settore giovanile dell’ Atalanta esordisce da professionista con la maglia orobica nella gara di Coppa Italia 2003/2004.

Nella stessa stagione esordio con gol in Serie A sempre con la Dea contro il Lecce.

Nel mercato invernale passa alla Fiorentina. Poi alla Sampdoria nella quale forma una super coppia con Cassano raggiungendo i play off di Champions League.

Carriera che prosegue prima all’ Inter e poi al Milan, infine Verona (con una parentesi di 6 mesi al Levante).

Questo è il post toccante apparso sul proprio profilo Instagram:

Ciao CALCIO,
sono passati più di 30 anni da quando ci siamo conosciuti… Ero un bambino la prima volta che ho stretto un pallone tra le mani e da allora è diventato per me come un “amico inseparabile”. Ero un ragazzino come tanti, con una vita davanti e mille sogni nel cassetto che sperava di diventare un giorno un calciatore di serie A.

Guardavo i grandi campioni in tv e con loro sognavo la maglia azzurra della nazionale, la magia degli stadi pieni di tifosi e la Champions League; ma mai avrei pensato che un giorno tutto ciò diventasse realtà e che grazie a te potessi vivere così tante emozioni.

Quel bambino pian piano si è fatto grande e grazie a te ha realizzato uno ad uno tutti i suoi sogni e sai cosa ti dico: “È stato tutto pure più bello di come me l’immaginavo!” Adesso però siamo arrivati alla nostra resa dei conti ed è giunto il momento di lasciarti riposare, penso sia giusto così.

Avrei potuto continuare per vivere ancora un po’ quelle sensazioni ed emozioni che solo tu sai darmi ,forse sì; il bambino che è in me avrebbe voluto continuare a farlo, ma l’uomo mi dice che è arrivato il momento di salutarci anche perché so già che tutto ciò mi mancherà anche tra 20, 30, 40 anni, perció: Grazie di tutto!”.

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