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Corriere della Sera – Sconcerti: “Il Napoli cerca un equilibrio che non può esistere. Insigne scomparso”

Mario Sconcerti

Corriere della Sera – Sconcerti: “Il Napoli cerca un equilibrio che non può esistere. Insigne scomparso”

Mario Sconcerti, uno dei più autorevoli giornalisti sportivi, propone il resoconto della triste serata napoletana vissuta all’ombra del Vesuvio, nella sfida che ha opposto i colori azzurri partenopei al Milan di Pioli (assente in panchina per contagio Covid-19 e sostituito da Bonera).

La squadra meneghina ha vinto di giustezza, 1-3, contro un Napoli messo male in campo e con qualche calciatore posizionato fuori ruolo.

Evidentemente nell’opporsi al proprio passato, Rino Gattuso si è lasciato coinvolgere a tal punto, da dimenticare di mantenere un profilo basso e cercare in tutti i modi quantomeno di pareggiare la partita, sin dall’inizio.

Perchè è proprio dall’inizio che il Napoli ha opposto ad una squadra coriacea, ben organizzata, tonica nei propri undici in campo, un modulo di gioco fondata sul 4-2-3-1 che non ha permesso al centrocampo di fare filtro sia per la difesa e sia per l’attacco.

Poi con Lozano trequartista la squadra non ha avuto alcuna possibilità di infiltrarsi tra le linee e giocare palla per l’intelligente Dries Mertens.

Si sa che il messicano ha bisogno di campo per rendere al massimo e quindi fare un’altra partita rispetto a quella idealizzata da mister Gattuso.

Dice Mario Sconcerti:

“I quattro davanti erano tutti piccoli e magri, dovevano fare i fenomeni per avere normalità. è mancata la forza di Osimhen

Scrive Sconcerti sul Corriere della sera:

Il Milan va via con la sua sfacciataggine borghese portando avanti una differenza calma, quasi una logica inevitabile. Adesso sa di essere una squadra, sa che se aspetta qualcosa di buono arriverà. Ha gregari e campioni, è ben guidato, non ha il peso della storia addosso ma quel piccolo vento che ti spinge a cercarla. Non è una squadra assoluta, totale, ma non ce ne sono più in giro. (…) È una squadra pronta, completa.

Il Napoli ha giocato su una nota più bassa, cercando un equilibrio che non può esistere. I quattro davanti erano tutti piccoli e magri, dovevano fare i fenomeni per avere normalità. È scomparso Insigne, è mancata la forza di Osimhen, ma nel mezzo è rimasto tanto Milan.

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