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Diego Armando Maradona un uomo solo tra tanta gente

Diego Armando Maradona

Diego Armando Maradona, incredibile reportage: rivelazioni inedite, ecco la ricostruzione completa dei suoi ultimi giorni di vita!

Un reportage di Repubblica ricostruisce l’ultimo mese di vita di Maradona: dal suo compleanno alla morte. Rivelazioni inedite e momenti oscuri di quegli ultimi giorni.

Nel giorno del suo compleanno, il 30 ottobre 2020, Diego Armando Ā non poteva immaginare che di lƬ a poco la sua vita sarebbe volata via. La vita del piĆ¹ importante calciatore del ventesimo secolo che, da solo, ha permesso al Napoli di vincere due scudetti.

Cosa da non credere.

Il Diez, Maradogol, El Pibe de Oro,

quella mattina non vorrebbe alzarsi dal letto, sta male. Lo aspettano al Gimnasia per premiarlo con una targa. Lo portano di peso due persone, Diego ha il viso del colore della carta.

Maradona cammina a fatica, ĆØ gonfio d’acqua, i reni non filtrano piĆ¹, il cuore ĆØ grosso il doppio del normale.

El Diez continua a camminare nello stadio vuoto dispensando baci a destra e a manca e battendosi il pugno della mano destra sul cuore, gesto che faceva spesso negli ultimi tempi.

Tante persone lo baciano e gli danno una targa troppo grande, Diego nemmeno la guarda.

Appena un anno fa Diego ebbe a dire: “Quando invecchi tutti si preoccupano di quello che lasci e non di quello che fai. Ma io non lascerĆ² niente a nessuno, donerĆ² tutto quello che ho guadagnato nella mia vita. Non adesso, perĆ², ora sto benissimo”.

Lo riportano sui suoi passi, lo riportano indietro, come ormai accade da troppo tempo, dopo averlo esibito lo riaccompagnano, ma questa volte le sue gambe sono troppo tremanti, c’ĆØ bisogno di sorreggerlo.

Diego ĆØ venerato

come quelle leggende costrette dalla sorte ad esserlo sebbene ancora vive.

Lo riaccompagnano a casa, Diego vorrebbe intorno la sua famiglia, soprattutto figli e nipoti, ma non ĆØ possibile, c’ĆØ il Covid.

Disteso sul divano, cerca qualche partita in TV, poi smanetta con il cellulare e si toglie dal gruppo whatsapp del mundial 86 quello vinto con il cuore, ma anche con la mano.

I compagni lo cercano, lui invece non piĆ¹, ĆØ stanco della folla, ama la solitudine.

Qualche giorno dopo gli scoprono un nodulo nel cervello poco piĆ¹ grande di una moneta da dieci centesimi. El Pibe de Oro non sta bene, ha dei mancamenti, sbatte la testa in casa cadendo, ma nessuno dice come. Litiga con qualcuno? Domanda a cui sarĆ  impossibile dare una risposta.

Lo convincono a ricoverarsi in ospedale

dove c’ĆØ medico, un suo fan, Leopoldo Luque di 39 anni, per il quale Diego stravede e anche Luque per il Dio del calcio.

Leopoldo Luque un cognome antico che sa di vicinanza e di amicizia per Diego, avendo giocato in nazionale con Leopoldo Luque, attaccante argentino negli anni settanta, forse solo un omonimo.

Luque ĆØ perennemente con Diego, compare in tutte le foto e questo gli porta tanta popolaritĆ  e anche altro, forse una montagna di danaro.

Il dottore insiste perchĆØ Diego sia ricoverato nella clinica Ipensa quella del dott. Flavio Tunessi. I valori ematici di Maradona sono scompensati, ha bisogno di una trasfusione e di vitamine, ĆØ disidratato e stanco. Per i continui mancamenti gli prescrivono una Tac al cranio. La luciditĆ  sembra affievolirsi.

Il responso della Tac

“ematoma nella zona sinistra del cranio, appena sopra la fronte”.

Alla conferenza stampa, il dottor Luque dice: “Bisogna operare, ma non ĆØ nulla di grave, me ne occuperĆ² io stesso”.

Alla clinica Ipensa non sono tutti d’accordo per l’intervento e comunque lƬ non c’ĆØ la terapia intensiva. Diego va spostato alla clinica Olivos, sempre a Buenos Aires.

Alle otto di sera del tre novembre, mezzanotte in Italia, Diego entra in sala operatoria.

La gente, gli argentini, i tifosi di Maradona cominciano a preoccuparsi per la sorte del loro idolo: El Diez ĆØ iperteso, cardiopatico, obeso, con patologie psichiche, soffre di un disturbo bipolare che va trattato con psicofarmaci che possono dare pesanti controindicazioni sul sistema cardiocircolatorio.

Quando si tratta di un ematoma alla testa bisogna operare. Gli aprono il cranio ed asportano il nodulo.

Il dott. Luque dirĆ 

di essere intervenuto lui direttamente, invece fa solo parte dell’equipe che ha operato Diego.

I magistrati che indagano sulla morte del campione diranno: “Sognava di passare alla storia come l’uomo che aveva salvato la vita a Diego Armando Maradona”.

Nel post-operatorio Diego risponde molto bene: si sveglia, parla, scherza, dice di non sentire dolore. Dopo qualche giorno vuole tornare a casa.

Ecco che accanto a Dieguito compare Luque, felice di quella foto che ritrae Maradona a seduto letto con un vistoso cerotto in testa ed una foltezza di capelli che stranamente non sono stati totalmente tagliati per un intervento al cervello.

E’ il 10 novembre e l’11 Diego lascia la clinica Olivos con le dimissioni firmate da Luque e dal dott. Pablo Dimitroff, probabilmente una condanna a morte visto che Diego avrebbe avuto bisogno della terapia intensiva per un intervento tanto delicato quanto pericoloso.

Diego Armando Maradona

Il suo cuore pompa al 38%,

ĆØ aritmico e tachicardico. Ma Diego esce dall’ospedale.

L’ex moglie Claudia Villafane, le figlie Dalma, Gianina e Jana e i medici decidono per l’assistenza domiciliare, ma Diego, stranamente, a Buenos Aires non dispone di un appartamento di proprietĆ .

Ci pensa Jana che firma un contratto di fitto per una villetta a due piani nella cittadina di Tigre, a mezz’ora dalla clinica Olivos.

Nei pressi abita la figlia Gianina…lo andrĆ  a trovare una volta sola!

E’ incaricata la ditta Swiss Medical

che affida a Gisela Madrid l’assistenza a Diego.

Gli interrogativi sono molteplici, ma uno in particolar modo: Diego va curato o sedato?

Nell’equipe medica entra a far parte Augustina Cosachov, 34 anni psichiatra che somministrerĆ  a Diego un cocktail di farmaci con due antiepilettici (Gabapertin e Levetiracetam), un antipsicotico (Lurasidone), un antagonista degli oppiodi, inibitore del desiderio dell’alcol (Nalteroxone), un farmaco per la schizofrenia e il disturbo bipolare (Quetiapina), un antidepressivo (Venalafaxina).

Una cura pesante che Diego poteva reggere?

Il giorno dopo Diego ĆØ giĆ  stufo e manda via l’infermiera Gisela che gli ha misurato la pressione, e che dai suoi capi, viene imposto di stazionare sulla soglia di casa per controllare il Campeon.

Una casa che al piano terra dove c’era Maradona era praticamente una sala giochi, con Karaoke e Playstation, ma senza una bombola d’ossigeno.

Diego vuole una pizza e gliela portano senza preoccuparsi se puĆ² mangiarla oppure no.

Intorno a Diego c’ĆØ un po’ di gente, poca a dire il vero, ma c’ĆØ il nipote e la cuoca donna Monona che ricorda tanto DoƱa Tota, la madre del Diez.

E Diego per questa donna ha rispetto tant’ ĆØ che ĆØ l’unica con cui non litiga, ma neanche lei lo riesce a tenere a freno per il cibo. Si arrende preparandogli qualche tramezzino.

Il dott. Luque si informa spesso

su come procede il post operatorio e la convalescenza, ma le figlie di Maradona non sono convinte che tutto proceda bene e si chiedono se non sial il caso di affidare il loro illustre padre ad un internista, anzichĆØ ad uno strizzacervelli.

E’ strano che neanche adesso nessuno pensi al cuore di Maradona, nessuna prescrizione medicinale per i problemi cardiaci.

Gisela Madrid, l’infermiera, confermerĆ  e diventerĆ  l’accusatrice nei confronti di Luque e Cosuchov, Leopoldo e Augustina, accusati di omicidio colposo.

Per la legge argentina

rischiano 5 anni di carcere dimostrando anche il dolo eventuale.

Luque rischia anche l’abbandono di persona e piange quando la Procura di Isidre lo indagherĆ  per dolo e non ancora per colpa.

Ho fatto di tutto e di piĆ¹, Diego era un mio caro amico non solo un paziente ed ĆØ morto d’infarto, la causa piĆ¹ comune del mondo” .

La diagnosi della morte di Diego ĆØ miocardite dilatativa, il cuore pesava 503 grammi, il doppio, ma nell’ultima ecografia ciĆ² non risulta, possibile?

“PapĆ  ha le palpebre, l’addome e le caviglie gonfie” diranno le figlie di Maradona.

In chat usata anche da Luque e da Augustina che secondo Gisela non sapeva cosa fare il 25 novembre, nel momento in cui Diego era in arresto cardiaco: “Andava avanti e indietro senza fare nulla, sono stata io a fare le prime manovre sul signor Maradona disteso sul letto” .

Scrivono i magistrati

“Incuria grave, totale disorganizzazione nelle terapie e nell’assistenza” e il bel Leopoldo Luque che pensava piĆ¹ a se stesso che a salvare il piĆ¹ illustre dei suoi pazienti.

In questa storia vi entra anche l’avvocato Morla, legale amico di Diego che nel 2015 ha registrato piĆ¹ di 56 marchi commerciali riferiti a Maradona.

L’avvocato ĆØ perĆ² non troppo considerato da Claudia e dalle figlie di Diego, ma ĆØ stato capace di sviluppare una fiorente attivitĆ  sul nome di Diego costituendo addirittura una societĆ  senza la presenza di Maradona: la Sattvica.

Ci sono perĆ² le 4 sorelle di Maradona che si sono affidate a Morla per la successione ereditaria.

Non ĆØ detto che Morla potrĆ  operare in tal senso, visto che anche lui ĆØ indagato e nel caso venisse condannato rischierebbe la radiazione dall’ordine.

L’avvocato ĆØ in grado,

secondo quanto da lui dichiarato alle figlie di Diego, di poter dimostrare la paternitĆ  di almeno altri due figli del Diez, in tal modo l’asse ereditario sarebbe congruo, ma tanto di piĆ¹.

In ogni caso se davvero dovessero esistere conti di Maradona nelle banche di Macao, Dubai, Sinaloa, Minks, Avana, il regista di tutto questo sarebbe l’avvocato Morla.

E l’avvocato c’entra anche nel video del 2019 quando Diego dice: “Le mie figlie? Sono delle ladre. Non hanno neppure invitate le mie sorelle al matrimonio di Dalma, eppure quelle care zie hanno cucinato 25 milioni di volte per loro, senza mai chiedere nulla in cambio.

La grande guerra dei soldi

era cominciata da tempo e Maradona lo sapeva, tanto che nel 2016, nel testamento riscritto a Dubai, aveva cancellato dall’asse ereditario le figlie Dalma e Gianina e la ex moglie Claudia, inserendo le proprie sorelle come eredi universali.

“Negli ultimi giorni di vita Diego non riceveva piĆ¹ le figlie”, come dichiarato dal dott. Luque, “lo invitavo ad alzarsi, a radersi, ma era tutto inutile, si stava lasciando andare”.

Nel penultimo giorno della sua vita Diego dorme su un materasso messo in terra, ĆØ apatico, sfinito, non ha piĆ¹ voglia di nulla. Ha accanto a se un wc chimico portatile. Parla pochissimo, non reagisce. Una settimana prima dicono che sia caduto e abbia battuto nuovamente la testa dall’altro lato rispetto all’operazione.

“Il 25 Novembre alle 6 del mattino il signor Maradona si sta muovendo”, come detto da Gisela, “si sentono i rumori in camera”.

Diego Armando Maradona

Poi null’altro.

Gisela chiama la dott.ssa Cosuchov e poi decidono di entrare in camera. Diego ĆØ riverso sul letto, il braccio freddo, ma ancora con un po’ di polso, probabilmente ĆØ in coma.

Cosuchov ĆØ impietrita, i presenti vanno su e giĆ¹ senza far niente, allora Gisela pratica il massaggio cardiaco e la respirazione bocca a bocca.

Tutto inutile. Alle 12,16 Gisela si ricorda di un medico che abita nei pressi, il dott. Collin Rigoyen Cambell che interviene su Diego e gli pratica le stesse manovre di Gisela.

Poi interviene l’ambulanza e di nuovo con le stesse manovre. Diego Armando Maradona non ĆØ piĆ¹ lƬ, ĆØ volato via da tempo.

Il piĆ¹ forte calciatore al mondo, l’uomo piĆ¹ solo al mondo, viene dichiarato deceduto alle ore 13,16 del 25 Novembre 2020.

Non le figlie, non i figli, non la moglie, nessuna delle sue numerose donne, neanche gli altri componenti la famiglia hanno potuto accompagnare Maradona nel suo ultimo viaggio.

Soltanto una piantina di fiori finti sulla porta d’ingresso a testimoniare la piĆ¹ grande tragedia che lo sport ed il mondo del calcio hanno subƬto con la morte di Diego Armando Maradona, l’immenso calciatore, il piĆ¹ grande di tutti.

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