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NFT: Rivoluzione Cripto anche nell’Arte Musica e Collezionismo

CRIPTO ART NFT

CRIPTO: “NFT”- Non Fungible Token – Rivoluzione per arte musica e collezionismo

Gli “NFT” Non fungible token, l’acronimo. Introduciamo un altro fenomeno del mercato “Cripto” che può essere considerato la rivoluzione del mondo dell’arte della musica e del collezionismo. Tradotto: “gettone non fungibile”, ovvero, bene non sostituibile con quelli dello stesso tipo, in quanto irreplicabili ed unici nel loro genere come ad esempio, case, appezzamenti di terreno o lavori artistici. Parliamo di beni che esistono sotto forma di token, inteso come informazione digitale e viaggiano all’interno di un “blockchain“. Una versione digitale di qualsiasi cosa possa essere pensata e creata digitalmente: immagini, video, musica, videogiochi ecc. Chiunque può fare un NFT.

“BITCOIN” ed “NFT” – Differenze e somiglianze

Abbiamo già ampiamente spiegato cosa sono i bitcoin: parliamo di valute virtuali digitali che possono essere scambiate, quindi fungibili, riprodotte o spese, senza garanzia di autenticità. Possiamo classificare, quello delle valute virtuali, un sistema di pagamento veloce, sicuro ed economico, anche se oggi  vengono utilizzate, soprattutto, per fini speculativi. Ciò che distingue gli NFT, invece, è la loro NON fungibilità, ossia, la non intercambiabilità. Un’opera digitale in NFT, grazie alla blockchain, è digitalmente firmata dall’artista che l’ha realizzata. Questa caratteristica la rende diversa dalle altre, apparentemente uguali in circolazione. Seppure se ne trasferisse la proprietà, la sua attribuzione sarebbe sempre riconducibile all’autore. Sicuramente, l’incertezza sulla stabilità dei prezzi e quindi il rischio, è accomunabile alle criptovalute. Il loro valore quando cambia, lo fa molto velocemente.

CRIPTO-ART con “NFT”

Soffermiamoci in particolare sul fenomeno della cripto-art (ovvero opere d’arte vendute attraverso sistemi blokchain). Quello che si acquista, sia chiaro, non è l’opera in sé, ma unicamente un token su blockchain (un Non-Fungible Token) che consente di affermare la proprietà dell’opera informatica. L’opera quindi può tranquillamente continuare a circolare sulla rete ma il titolare dell’NFT è l’unico a poterne vantare i diritti. Gli ‘NFT consentono di tokenizzare sia beni reali che digitali. Per fare un esempio il 25 febbraio Christie’s, la più grande casa d’aste al mondo, ha messo in vendita un’opera d’arte digitale, di un collezionista che si fa chiamare Beeple. Quest’opera, è stata inserita senza stima e con un prezzo iniziale di 100$ ed è stata venduta per l’incredibile cifra di 69,3 milioni di dollari. “Everydays: the first 5000 Days” 2021. Un file di 5000 pezzi realizzati e raggruppati, hanno dato vita ad un jpg di 21.069 pixel per 21.069 pixel. Mai nessuno aveva speso tanto per un pezzo d’arte digitale.

Conclusioni

Quello degli NFT è un mercato ritenuto in crescita, seppur rischioso. Molti, ritengono, che la maggior parte delle grandi innovazioni nella tecnologia abbiano iniziato a vivere sembrando un gioco. Vediamo ad esempio Facebook. Oltretutto c’è una considerazione da fare: con il governo Draghi, è stato nominato il  Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale ed è stata elaborata, dallo stesso Ministero, una strategia nazionale per lo sviluppo delle competenze digitali e per nuovi mercati. Ciò mi fa concludere che l’economia digitale, unitamente a quella delle aziende green (vedi “Transizione Ecologica“) è sicuramente  in crescita nel medio lungo periodo.

 

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