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GdS: Dominio Napoli, ma anche ieri si è rischiato di non vincere

Gara al Marassi dominata dal Napoli, ma anche ieri, come in altre occasioni, si è rischiato di non vincere la gara.

Gazzetta dello Sport: Dominio Napoli, ma anche ieri si è rischiato di non vincere.

Si doveva vincere e si è vinto: questo era l’ obiettivo di Gattuso e dalla sua squadra per non perdere contatto con le prime quattro posizioni di classifica, soprattutto dopo la sconfitta di mercoledì in casa della Juventus.

La gara del “Luigi Ferraris” non era affatto scontata, nonostante la Sampdoria sia ampiamente tranquilla e senza particolari obiettivi di classifica.

Il Napoli ha giocato bene, ha saputo soffrire, ma ha meritato di portare a casa tre punti importantissimi.

Pure ieri il Napoli ha rischiato di non vincere una partita dominata quasi per intero.

Ma, nonostante la vittoria, anche ieri gli azzurri hanno rischiato di buttare via una vittoria ampiamente meritata, per i soliti cali di concentrazione, come sottolineato anche da “la Gazzetta dello Sport”.

Ad un quarto d’ora dalla fine gli azzurri vengono salvati dal signor Aureliano che, dopo il gol del pareggio di Thorsby,ha richiamato al VAR l’ arbitro Valeri.

Gol del norvegese viziato da placcaggio ai danni di Koulibaly oltre a quello di Keita su Ospina.

Samp mai veramente in partita ma il calo di concentrazione degli azzurri poteva rischiare di far risorgere i padroni di casa. Vittoria sugellata solo dal gol di Osimhen a pochi minuti dalla fine.

Tendenza del Napoli a buttarsi via.

Anche ieri, quindi, il Napoli ha evidenziato quella maledetta tendenza a buttarsi via. Tallone d’ Achille venuto fuori più volte in questa stagione: Spezia, Torino e soprattutto in casa del Sassuolo, con una vittoria sfumata negli ultimi secondi di gara.

Punti persi che ( e dalle parti di Castel Volturno ci si augura il contrario) potrebbero costare molto caro agli azzurri nell’ ottica della corsa al quarto posto.

Ultime gare, quindi, da vivere in apnea, con la giusta concentrazione. Vietato sbagliare.

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