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Napoli in Champions League: Calcio e sociologia due scienze in antitesi a Napoli

Napoli in Champions League: Calcio e sociologia due scienze in antitesi a Napoli

Forse sarà Champions League, ma il modello ADL potrebbe essere applicato a sistemi complessi, anche alla città di Napoli.

A poche ore dalla sfida con il Verona, nell’ultima giornata del campionato di serie A, il Napoli è alla ricerca del lasciapassare per

la prossima Champions League 2021-22.

Bisogna vincere e non è proibitivo battere gli scaligeri vista la differenza qualitativa tra le due squadre: il Verona dopo un dignitoso campionato chiude la sua avventura a centro classifica con 44 punti; il Napoli, se si dovessero realizzare alcune condizioni, potrebbe

chiudere al secondo posto alla spalle dell’Inter Campione d’Italia. 

La squadra di Gennaro Gattuso è in questo momento, una delle più in forma della stagione dopo le traversìe durate troppo tempo e che hanno pregiudicato il rapporto tra il tecnico ed il presidente De Laurentiis.

La GdM, nell’edizione odierna, pone agli occhi dei lettori un evidente dato di fatto: il Napoli è gestito da De Laurentiis con grande professionalità, tanto da aspirare alla partecipazione all’ennesima Champions League, in una città come Napoli che è ricca di paradossi e spesso crocevia di particolari problematiche per i suoi abitanti.

Antonio Polito, giornalista, che nel suo editoriale evidenzia la bontà del progetto di Aurelio De Laurentiis in una città che è in antitesi rispetto al suo club di calcio, scrive così sul Corriere del Mezzogiorno: “Il Napoli si è confermato anche quest’anno, in una stagione difficile e sfortunata, una delle grandi d’Italia”.

Non è una cosa banale. Lo ripetiamo in questa rubrica da anni, ma non temiamo di ripeterci. La performance del Napoli è nettamente superiore a quella di Napoli. Nella città più indebitata d’Italia c’è una società di calcio tra le meno indebitate d’Italia. Nella metropoli dei record negativi, c’è una squadra che ogni anno ottiene un successo o lo sfiora”.

“In una realtà spesso caotica, disorganizzata, mal governata, il club tiene la sua rotta, certo tra alti e bassi, ma sempre nel rango dell’eccellenza. Insisto: il modello del Napoli dovrebbe essere studiato da chi vuole rimettere in piedi Napoli. Scoprirebbe che una gestione accorta e organizzata dei sistemi complessi si può realizzare anche qui. Che Napoli insomma non è solo de Magistris, e che c’è vita dopo di lui”.