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Radio KissKiss- La prima intervista in azzurro di Juan Jesus: “”Mai infortunato alla Roma, non so perché non giocavo! Spalletti? Un padre, ci dà serenità. Sono maturo, ho vissuto spogliatoi importanti”

Juan Jesus, uno degli ultimi arrivati in casa Napoli, ha rilasciato ai microfoni di Radio KissKiss la sua prima intervista in azzurro

Juan Jesus, uno degli ultimi arrivati in casa Napoli, ha rilasciato ai microfoni di Radio KissKiss la sua prima intervista in azzurro.

Di seguito la prima intervista di Juan Jesus in azzurro:E’ stato molto bello l’inizio di questa esperienza, conoscevo alcuni ragazzi perché sono stati già miei avversari e sapevo che sono ragazzi perbene. Mi hanno accolto benissimo, mi sento a casa, tranquillo e proverò ad aiutare il mister e i compagni. Sarà un’esperienza molto bella”.

Come hai trovato il mister?Ci passa serenità e personalità, nell’ultimo periodo non ho vissuto tanto così. Lui ti dice sempre le cose. E’ quasi un padre”.

Perché hai giocato poco alla Roma?Sinceramente non lo so. Non sono mai stato infortunato, uscivano tante notizie che dicevano che mi ero fatto male, ma non era vero. Dovevano pur dire qualcosa. Non ho nulla contro la Roma, io dico quello che è successo, i fatti. Tutti quelli che mi conoscono, mi conoscono come persona e come professionista. Io ho sempre fatto il mio, arrivavo prima agli allenamenti e andavo via dopo. Se guardiamo le partite che ho fatto ho sempre dato il mio apporto, non sono mai cresciuto di peso che è una cosa che potrebbe capitare a chi non gioca”.

Jamm ja è il titolo perfetto per Napoli-Juventus?Jamm ja è perfetto anche per questa partita, ci dà la carica”.

Sai quant’è importante per i tifosi Napoli-Juve?L’ho vista tante volte e sapevo che era una partita diversa, si vede che è sentita da tutti, dalla città al mister fino ai ragazzi”.

Come sta il Napoli?Stiamo bene, abbiamo fatto allenamenti importanti, l’ultima amichevole è stata utile per acquisire minuti, specialmente per me che non ho fatto la preparazione. Per me è stato importante mettere benzina delle gambe. Arriviamo bene a questa partita, alcuni ragazzi sono tornati prima dalle nazionali per preparare al meglio questo match”.

Spalletti dà calma al gruppo? “Lui ci trasmette tranquillità e serenità nel lavoro. Conosce le nostre qualità e vuole sempre ottenere il meglio. In queste prime due partite abbiamo risposto benissimo anche nelle difficoltà”.

Su Koulibaly:E’ fortissimo, sono 6-7 anni che sta facendo bene. L’anno scorso ha avuto un infortunio, ma è fortissimo, ha tecnica, forza fisica, ci trasmette leadership. Un grandissimo giocatore”.

Sull’attacco: “Sono tutti ragazzi tecnicamente fortissimi. Posso parlare anche di Ounas, che ha una velocità incredibile, cambia direzione e ritmo con gran facilità. Sarà importante per noi in questa stagione. Con le caratteristiche che ha può sempre dribblare. Insigne uguale. E’ un leader nello spogliatoio. Abbiamo un attacco molto forte”.

Arrivi nel pieno della maturità?Sì, a 30 anni, dopo aver vissuto spogliatoi con Zanetti, Samuel, Lucio, Totti, De Rossi, Nainggolan, Strootman ho raccolto tanti insegnamenti. Ora riesco a ragionare meglio, a capire i momenti della partita e ad aiutare quando posso nello spogliatoio”.

Juve in difficoltà, ma non va abbassata la guardia:Non si può mai abbassare la guardia. Per loro è un momento cruciale, hanno un punto e vorranno fare la partita. Noi abbiamo rispetto per la Juventus, sarà una bella partita da giocare”.

Il Napoli può provare a vincere un trofeo in stagione? “Penso che quando giochi nelle grandi squadre devi sempre ambire a vincere qualcosa. Non è diverso quest’anno, anche perché è arrivato il mister, sono arrivati altri giocatori, è rimasto Petagna. Proveremo a fare di tutto per vincere qualcosa”.

Un tuo messaggio per la gente di Napoli? “Il mio impegno, la mia professionalità saranno sempre massimi. Per rispetto dei tifosi, del mister e dei ragazzi. Ci metterò tutto per fare del mio meglio”.

Un messaggio finale: “Spalletti ci ha sempre detto, ai tempi di Roma, che è bello vincere, ma è bello anche essere brave persone perché alla fine ci resta questo. Siamo ciò che siamo, non quello che otteniamo”.