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Udinese-Napoli forza quattro con i bomber della difesa, per una classifica che strappa sorrisi e consacra la cura Spalletti

Udinese-Napoli regala una notte stupenda agli azzurri con una vittoria importante, figlia della maturità e di una grande organizzazione di gruppo

Ma non solo la prestazione al top di Udinese-Napoli: vetta solitaria della classifica ancora a punteggio pieno, con in gol due dei suoi difensori, calando il poker in una trasferta molto difficile. Tutti i dettagli e le emozioni della Dacia Arena nelle Pillole del campionato del Napoli!

La prova del nove

Udinese-Napoli non era soltanto il pallino rosso sul calendario intorno ad un nuvoloso lunedì di inizio autunno. Non era semplicemente la possibilità di conquistare la vetta solitaria, che alla quarta giornata è una bella risposta ai più scettici ma non ancora indicativa (LE PAROLE DI INSIGNE). La gara della Dacia Arena ha riportato la mente al disastro di Verona e tanti altri simili delle scorse stagioni, quando il Napoli puntualmente chiamato alla prova di maturità, spesso la falliva. La paura negli occhi che non lasciava spazio alla fame di vittorie, alla voglia di stupire, abbandonandosi a quella di deludere. Ieri sera qualcosa è cambiato e ben lo sa Luciano Spalletti: comunque vada, è l’inizio di nuove consapevolezze, è la conferma che, quando le gambe e la testa vanno di pari passo, il cammino non può che essere radioso. Rigorosamente insieme, in campo e lì sugli spalti, macinando chilometri.

Metti la spina

Udinese-Napoli è in realtà iniziata molto bene per i padroni di casa, che, così come il Napoli, in caso di vittoria avrebbero raggiunto la vetta della classifica. Ritmi alti, buon pressing, tanto gioco sulle fasce e la voglia di non partire da vittime sacrificali contro gli azzurri. Volontà che però è durata solo 24′, quando Fabian e soci hanno capito che l’arbitro Manganelli aveva fischiato l’inizio del match ormai da un po’. Ci pensa il capitano Insigne che supera morbido Silvestri in uscita ed Osimhen ribadisce in rete: provvidenziale, al momento giusto per dare il via alla festa partenopea (LE PAGELLE).

Il miglior attacco è la difesa

E’ il 24′ di Udinese-Napoli e gli azzurri hanno sbloccato il risultato. La gara si mette sul binario giusto e succede l’incredibile. No, non è la super prestazione di un riccioluto Mario Rui che con i suoi occhietti vispi dispensa dribbling, assist e percussioni sulla fascia. Alla mezz’ora Spalletti ha un’idea geniale ed in inventa un nuovo ruolo nel calcio: il Kalidou. Il Kalidou è un calciatore che puoi evocare, a mmò di sfera dei Pokemon, quando le situazioni in campo sono complesse. Ti rassicura con un sorriso amico e, spingendo sul bottone ON, è tutto più semplice. Anticipi, assist e persino gol. Ed anche coloro che gli sono vicini diventano imprescindibili perchè lui non è solo tecnica ma anche gran cuore (L’ANALISI). E senza di lui, Spalletti era già pronto a farsi incatenare, Dimaro docet.

Il ritorno di Chucky

Mi prendo qualche minuto in più per commentare Udinese-Napoli, per sottolineare non solo i gol di OsimhenInsigne, Rrahmani e Koulibaly ma anche per celebrare il ritorno di Lozano. Chucky in realtà non è mai andato via ma il destino gli è stato spesso crudele, mettendo lo zampino puntualmente nel momento migliore. Non era semplice riprendersi dopo il bruttissimo infortunio all’occhio in Nazionale, eppure ha stretto i denti recuperando in fretta e con forza psicologica. Anche quando utilizzato a gara in corso non ha mai deluso le aspettative, lavorando a testa bassa ritagliandosi nuovamente il suo meritato spazio, fatto di dribbling ubriacanti. Ora corri Chucky e prenditi quegli applausi che sono tutti per te, sorridi e pensa che il peggio è passato. E soprattutto, non fermarti più!

Carpe diem

Il risultato di Udinese-Napoli non lascia appello, eppure già nel post partita si sono consumati in tutta Italia quintali di Gaviscon. Sarà la tristezza per l’estate ormai andata via o il monday night più impegnativo ma in tanti, forse in primis i friulani, non si aspettavano un ko rotondo. E’ stato così inaspettato che persino i supporter di casa hanno rispolverato l’odio per Napoli e per Spalletti ma, il tecnico partenopeo ha dato nuovamente lezione di stile ed educazione rispondendo a quell’astio soltanto con un saluto (L’EPISODIO). Mettete dei fiori nei vostri cannoni, dei palloni nelle porte e dei sorrisi a questo Napoli che ben sa di quanto sia ancora lungo ed impervio il cammino (LEGGI LE PAROLE DI SPALLETTI) ma si gode, con merito, una bella notte, delle ore serene, figlie del grande lavoro a 360 gradi di staff, giocatori ed allenatore. Sì, anche allenatore: perchè la mano Spallettiana è già lapalissiana insieme alla voglia di ascoltarlo ogni qual volta che parli dei suoi uomini. Così come la consapevolezza di poter arrivare lontano insieme, che non guasta mai. A venerdì con le pillole del campionato del Napoli!

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