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Edy Reja tra passato e presente: “Il Napoli può arrivare fino in fondo. Vicino ad un ritorno in azzurro? Sì, ecco quando…”

L’ex azzurro Reja parla del Napoli e dell’ attuale campionato: “Napoli più titolata per arrivare in fondo. La mia esperienza in azzurro e un mio possibile ritorno? Vi racconto…”

Edy Reja tra passato e presente: “Il Napoli può arrivare fino in fondo. Vicino ad un ritorno in azzurro? Sì, ecco quando…”

Sulle frequenze di Radio Marte è intervenuto l’ ex allenatore azzurro Edy Reja, oggi CT dell’ Albania.

L’ allenatore goriziano, che all’ ombra del Vesuvio ha conquistato la doppia promozione dalla C alla A con la qualificazione all’ Intertoto, ha parlato della sua avventura napoletana:

“Dopo Avellino-Napoli ero molto deluso, avevo saputo di altre situazioni che mi avevano convinto che il Napoli non potesse tornare in alto e mi ero avvilito. Ma per fortuna sono rimasto: ho conosciuto di più Napoli, ho trovato amicizie e grandi soddisfazioni. Ricordo la prima esperienza in Europa, la vittoria con il Panionios. Peraltro la UEFA quell’anno la vinse proprio il Benfica, in quel momento non avevamo ancora l’esperienza giusta ma ci comportammo bene.

Io avevo chiesto di avere 22 giocatori, però non si pensava all’Europa. Ora però li devi avere, perché se non hai una rosa adeguata non tutti possono avere un grande rendimento. Non perdo una partita del Napoli oramai, domenica serviva condizione fisica perché loro correvano come pazzi. Vedo una squadra, rispetto agli altri anni, molto più concreta”.

Il mister si è poi soffermato sull’ attuale campionato che vede proprio il Napoli in testa:

“Siamo all’inizio ma per quanto si sta vedendo il Napoli è la squadra più titolata. Poi arriveranno anche le altre, l’Atalanta è leggermente in ritardo ma poi viene fuori. La Juventus è molto in ritardo, sarebbe un peccato non raggiungere questa sensazione attesa da parecchio tempo. Il Napoli dovrebbe sfruttare la situazione e il momento. Qualche giocatore lo perderà con la Coppa d’Africa”.

Ancora sul suo “vecchio Napoli”:

“I ragazzi che ho avuto a Napoli non erano giocatori di grande nome ma avevano un cuore grandissimo, ora magari ci sono giocatori di grande livello. Lavezzi? Era più largo che alto quando Marino lo portò, però si è sacrificato, ha cominciato a dimagrire e lavorare. Hamsik aveva 19 anni, nelle amichevoli fece più minutaggio di tutti e pensavo che non facesse nemmeno fatica.

Il calciatore più forte che ho allenato? Ho allenato Pirlo, Klose – che non aveva grande fantasia ma aveva tempi straordinari in area – e sicuramente anche Hamsik è stato uno dei più forti. Lite con De Laurentiis? Ha fatto sì che noi ci avvicinassimo ancora di più, poi lui dimentica velocemente”.

Chiusura con un importante retroscena:

“Vicino al ritorno a Napoli? C’è stata la possibilità, non nel dopo Ancelotti però. Anche perché oramai io ho già dato, non torno mai nelle squadre dove ho allenato”.