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Verso Napoli-Legia, parla Koulibaly: “Mi piace essere il comandate per Spalletti! Occhio ai contropiede del Legia”

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Koulibaly presenta la gara contro il Legia: “Contento di essere un esempio, ringrazio Spalletti. Bisogna stare attenti al Legia. Razzismo a Firenze? Vi spiego…”

Verso Napoli-Legia, parla Koulibaly: “Mi piace essere il comandate per Spalletti! Occhio ai contropiede del Legia”.ù

Vigilia europea per il Napoli che, come di consueto, ha presentato con Spalletti e Koulibaly, la sfida di domani al “Maradona” contro il Legia Varsavia.

Proprio Koulibaly, elogiato a più riprese pubblicamente dal tecnico Spalletti, suona la carica parlando anche del cammino del Napoli in serie A e degli episodi di razzismo.

Sulla gara di domani:

 “Loro stanno dietro, ripartono molto bene, l’abbiamo già visto. Se sono primi nel girone non è per fortuna, è perché lo meritano, hanno fatto gol all’ultimo con lo Spartak, ma nell’ultima con il Leicester hanno fatto molto bene. Domani aspetteranno per ripartire, non dovremo dargli niente e dovremo fare gol al più presto, altrimenti servirà pazienza. Con la solidità dietro potremo vincere la partita”.

Sulla differenza di gol presi tra campionato e coppa:

“Differenze? Non lo so, in EL ne abbiamo presi tanti e mi dà fastidio perché abbiamo giocatori di livello dietro, ma è un discorso di squadra, di testa. Dobbiamo iniziare ad essere solidi perché sappiamo che davanti con i fenomeni possiamo segnare in qualsiasi momento. Dovremo trovare la stessa solidità del campionato. E’ un altro obiettivo. Io non mi faccio tanti problemi, da domani spero ritroveremo questa solidità”.

Sugli elogi di Spalletti e sull’ aria che si respira nello spogliatoio azzurro:

“Mi fa piacere, ma sappiamo che tutti sono importanti, dobbiamo dare il 100%, poi il mister mi chiede qualcosa di più, motivare gli altri, già lo facevo di mio ed il mister mi ha detto che la squadra ha bisogno di questo. Nello spogliatoio si sta bene, quando si vince è più facile, stiamo facendo bene e dobbiamo continuare così già da domani”.

Koulibaly: “Siamo un gruppo di campioni! Sugli episodi di Firenze…”

Sulla rivalsa dopo la delusione Champions arrivata nella scorsa stagione:

“Questa è una delle squadre più forti in cui ho giocato, l’anno scorso ci è mancato qualcosa, tanti infortuni, Spalletti è venuto e ci ha detto che siamo un gruppo di campioni. Dobbiamo dimostrarlo sul campo, non sulla stampa. Dobbiamo vincere partita dopo partita, avevo ragione a dire già l’anno scorso che era una delle rose più forti, lo è, ma sappiamo che dopo questo inizio tutti vorranno vincere contro di noi ancora di più”.

Sulle gare europee e gli insegnamenti del calcio italiano:

“Ogni paese ha il suo calcio, in Inghilterra troviamo più intensità, corsa, non gestiscono la partita, noi lo facciamo di più, con lo Spartak s’è visto un grande Napoli ma eravamo in 10, ci ha dato degli insegnamenti sul calcio che dobbiamo giocare. Domani sarà diverso, loro saranno molto chiusi, siamo pronti a tutto, ad adeguarci al calcio che ci propongono, l’importante è vincere. Sulla scuola italiana sono fortunato, ho imparato la lingua a scuola non sapendo di venire qui, tutti gli allenatori mi hanno insegnato qualcosa da Benitez fino a Spalletti, per un difensore è la migliore scuola tattica, io ne avevo tanto bisogno e mi ha reso quello che sono oggi, ma conta anche la Francia e il Belgio”.

Sulle possibilità di qualificazione da primi del gruppo:

“L’importante è qualificarsi, sarebbe un peccato non andare avanti, faremo di tutto per essere primi ovviamente, ma non pensiamo troppo lontano, ci sono tante partite prima e metterci bene. Sarà in bilico fino all’ultima gara, poi ci penseremo”.

Chiusura sugli episodi di razzismo avvenuti a Firenze:

“Ho superato, ho compagni e uno staff che mi sta sempre dietro, ho ricevuto tanti messaggi da personaggi pubblici e mi ha fatto molto piacere. Mi dispiace per quel ragazzo, ma non ho dormito per 2 notti, pensavo anche di aver sbagliato io. Mi dispiace molto, anche da Firenze mi hanno chiamato per parlare con gli alunni e poi chiamare anche questa persona e per me non ci sarebbero problemi per capire cosa è scattato nella sua testa. L’importante è continuare in questa lotta, io ci tengo molto”.