De Giovanni: “Troviamo una soluzione per il tifo organizzato. Il razzismo negli stadi cresce e non si prende posizioni forti”
De Giovanni: “Troviamo una soluzione per il tifo organizzato. Il razzismo negli stadi cresce e non si prende posizioni forti”
De Giovanni: “Troviamo una soluzione per il tifo organizzato. Il razzismo negli stadi cresce e non si prende posizioni forti”
Lo scrittoreĀ Maurizio De GiovanniĀ ha risposto ad alcune domande sulla questione stadio ai microfoni della Gazzetta dello Sport.
Va ancora allo stadio?
“No. E mi dispiace perchĆ© certe cose sono alle spalle, come la gioventĆ¹. Da quando ĆØ diventato Maradona non ĆØ piĆ¹ capitato. E poi ho un problema: le partite le vedo da solo a casa, perchĆ© le mie reazioni a volte sono… al limite del codice penale”.
PerchĆ© il Maradona non si riempie piĆ¹ con la squadra che vince?
“Io credo che, oltre ai problemi della pandemia, dipenda da questa difficoltĆ che trovano i ragazzi del tifo organizzato. Sono convinto, e il discorso riguarda lāItalia, non solo Napoli, che vada cercata una soluzione, nel rispetto delle regole per i gruppi, per avere delle fan-zone dove esprimere liberamente il tifo”.
Che cosa non le piace negli stadi?
“Il razzismo che cresce e lāincapacitĆ di prendere decisioni forti. E non la chiamassero ādiscriminazione territorialeā. A Roma mezzo stadio offendeva Napoli e hanno dato 10 mila euro di multa. Meglio niente. Cominciassero a chiudere i settori negli stadi nei casi eclatanti. E questo insopportabile fenomeno sarebbe frenato”.
La questione tifo organizzato ĆØ diventato un problema per il calcio. Queste regole ferree anti-tifo portano solo l’allontanamento dei tifosi. Si ĆØ sempre fatto di tutta l’erba un fascio chiamando gli ultras criminali, ma non tutti lo sono e non tutti minacciano. I gruppi organizzati esistono dagli anni ’70 e hanno caratterizzato il tifo mondiale.
Studente universitario.
Aspirante pubblicista.
Tifoso del Napoli e amante della storia del calcio.