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Spalletti in conferenza: “Sulla destra ho Lozano, Elmas o Zielinski”

Spalletti in conferenza: “Sulla destra ho Lozano, Elmas o Zielinski”

Luciano Spalletti, tecnico del Napoli, dalle 14, direttamente dal centro sportivo di Castel Volturno, risponderĆ  alle domande dei giornalisti.

Inizia la conferenza stampa di Spalletti:

Com’ĆØ il clima dopo la positivitĆ  di Politano? C’ĆØ apprensione? “Fa parte delle difficoltĆ  della stagione, vi siete dimenticati che nelle prime due giornate abbiamo giocato con 2 centrocampisti, Demme fuori, Zielinski fuori dopo 20 minuti, non c’era Anguissa e si giocava con chi c’era e si ĆØ fatto ciĆ² che si ĆØ fatto ugualmente. Che si fa, si lascia il dubbio per una mancanza o di fare una partita al di sotto di quello che possiamo fare?”.

Che partita si aspetta? L’Inter ĆØ indietro ma resta una candidata, sarĆ  una gara aperta? “SƬ, verrĆ  fuori una gara cosƬ, tutte e 2 le squadre vogliono i punti, cercheranno la vittoria, poi loro hanno una conformazione tattica geometrica diversa dalla nostra e dovremo coprire quegli spazi in fase di possesso, sono bravi con i due a tutta fascia a portare lƬ il discorso e noi dovremo fare lo stesso quando avremo palla. L’Inter ĆØ fortissima, lo sta facendo vedere anche in questo campionato”.iornalisti per il prossimo impegno degli azzurri contro l’ Inter di Simone Inzaghi.

Sul passato all’Inter, dove ha seminato prima dello Scudetto, e l’emozione del ritorno: “Io parlo con pochi, con pochi pochi, ma queste robe qui ‘spero non mi fischino’, ‘ho vinto lo Scudetto’… ma io penso al mio, gli altri possono fare ciĆ² che vogliono, fischi ne ho presi altrove. Io quando vado via guardo se ho lasciato i conti migliori e se ho vinto anche qualche partita, le cose vanno di pari passo, non mi paragono ad altri. Ognuno gli dĆ  il taglio che vuole, in base alle amicizie ed ai contatti che si hanno. Io ho finito all’Inter con la difficoltĆ  di gestire quel momento, tutto quello che veniva fuori, ma non ho dato colpe o vantaggi a nessuno del quarto posto, ho finito e sono andato a casa. E’ chiaro che poi si fanno le valutazioni in base a ciĆ² che ha a disposizione, se uno puĆ² spendere 240mln di euro di stipendi totali, non ĆØ la stessa cosa di 100 e si prendono giocatori dai club inglesi abituati a vincere e non come prima. Io sono abituato a vivere tutto, in diretta, non si prepara niente, sono curioso anche io della mia reazione quando sarĆ² lƬ, per me il passato non ĆØ mai passato, io vivo le cose, lƬ ho preso decisioni e le ho prese volentieri per il bene del gruppo. L’esperienza mi ha dato tanto, ringrazio i tifosi al di lĆ  del trattamento che mi riserveranno, anche i calciatori che mi hanno seguito in tutto e che continuo a sentire diversi con stima. Vado orgoglioso anche di aver ridato forza alla conformazione della pinetina, dai giardinieri che mi hanno dato la profonditĆ , forza alla cappella in onore del papĆ  di Massimo Moratti”.

Per Inzaghi non ĆØ decisiva, ma importantissima, per lei ĆØ? . “E’ importante per tutti, non definitiva fino a quando non c’ĆØ matematica in questo campionato perchĆ© le squadre sono forti, ci sono difficoltĆ  momentanee che possono arrivarti da tutte le parti”.

Si aspettava di affrontare l’Inter da capolista? E’ una rivincita? “Io non ho rivincite, ĆØ un passaggio importante per un’altra piccola felicitĆ , per tutte le persone che ci seguono perchĆ© noi siamo un po’ a posto se si fa questo lavoro a 62 anni. La dignitĆ  ĆØ battersi per chi ti vuole bene, non per essere famoso. Abbiamo una cittĆ  dietro che freme, mi ha detto Santoro che alla partenza ci saranno 1000 persone per salutarci, si sente che la vivono cosƬ anche se rimangono a casa, ma organizzano da giorni per essere tutti insieme, ĆØ una roba che ci deve per forza far riflettere sul nostro comportamento, chi non la sa riconoscere ĆØ segno che non sarĆ  mai fiero”.

Il tecnico del Napoli asserisce “Personalmente non mi lamento mai delle assenze dei giocatori, non l’ho mai fatto nella mia carriera, manderei un messaggio sbagliato alla squadra”.

Spalletti prosegue: “Le certezze del Napoli a Milano? Le certezze sono quelle che il Napoli ha prodotto fino ad ora, i nostri calciatori hanno esibito qualitĆ , poi c’ĆØ la certezza di migliaia di persone che ci sostengono. I dubbi? Non abbiamo dubbi, andiamo per fare la partita. C’ĆØ un avversario che le stesse nostre qualitĆ , hanno calciatori di livello come il nostro. Inzaghi ĆØ un allenatore d’esperienza per fare il gioco che fanno”.

Sulle differenze societarie: “C’era un presidente di una nazione differenze, ma il figlio era presente spesso a Milano. E’ simile grossomodo, la situazione la guardava esternamente il figlio, il papĆ  invece ĆØ venuto poche volte. ADL la vive direttamente, ci sentiamo telefonicamente perchĆ© vuole sapere le cose, segue piĆ¹ da vicino, ti fa sentire la presenza, Zhang sorveglia piĆ¹ a distanza”.

Sulla nazionale ai playoff: “Mi dispiace, ma Mancini metterĆ  a posto le cose, l’Italia perĆ² giĆ  meritava il passaggio poi non so perchĆ© non sono arrivati i risultati, un po’ di fortuna e sfortuna a volte nel calcio c’ĆØ”.

Come sta Lozano che ĆØ l’ultimo ad essere rientrato? A destra puĆ² giocarci anche Zielinski? “SƬ, lui, anche Elmas, anche Lozano, anche altre soluzioni. Lozano sta bene, ha giocato giovedƬ, ha ore e ore di viaggio ma ĆØ voglioso ci ho parlato anche stamattina, ĆØ sorridente perchĆ© ĆØ uno molto positivo, dolcissimo, professionale. E’ normale avere ambizioni, le devono avere tutte, poi mi auguro a fine stagione riceva interessi di club che lui ritiene piĆ¹ importanti, significherebbe che ha raggiunto dei nostri obiettivi, l’anno scorso rimanendo fuori dalla Champions non abbiamo ricevuto una richiesta. Se vogliono avere richieste devono fare risultati. E’ sempre la vittoria che ci dĆ  visibilitĆ , la sconfitta riporta tutti dentro la dimensione uguale”.

Su cosa rappresenta Koulibaly: “L’abbiamo giĆ  detto piĆ¹ volte, diventa difficile avere ancora parole, servono esempi. Questa settimana ĆØ andato in scivolata e si ĆØ incastrato un piede, ĆØ rimasto col ginocchio sotto, ha sentito male, ĆØ rimasto a terra, si ĆØ fermato l’allenamento ed in un attimo c’erano anche i magazzinieri intorno a lui, tutti in attesa della sua reazione. E’ uscito 3 minuti, si ĆØ tornati dopo 3 minuti e tutti guardavano e non giocavano per vedere come si sentiva lui. Non mi interessa sapere se Diego ĆØ stato il piĆ¹ grande o meno, mi interessa sapere quello che ha lasciato dopo, ĆØ quello! Non lo dico io, ĆØ quello che provano tutti ciĆ² che significa l’importanza del soggetto in un gruppo. Vogliamo essere tutti Koulibaly, ĆØ una persona straordianaria, io ne ho avuti… sono stato fortunato ma la fortuna con me non ha finito il suo lavoro”. Vogliamo essere tutti Koulibaly. Ad esempio Nestor Sensini ĆØ un calciatore cosƬ: entrava nello spogliatoio e tutti lo salutavano, aveva un grande rispetto, senza che neanche parlasse. Era il rispetto che s’ĆØ guadagnato con la sua carriera”.

Termina la conferenza stampa.