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Mertens, intervista alla moglie Kat: “A Napoli è un Dio, fosse per me resterei. Io e Dries potevamo separarci”

Mertens, intervista alla moglie Kat: “A Napoli è un Dio, fosse per me resterei. Io e Dries potevamo separarci”

E’ stata anche la serata di Dries Mertens quella di ieri, con grandi emozioni per la collocazione della statua di Diego Armando Maradona nel suo stadio di Fuorigrotta, e la vittoria per 4 a 0 dei ragazzi di Luciano Spalletti contro il recente passato del Napoli: Maurizio Sarri attuale allenatore della Lazio.

Come celebrare anche il nostro Ciro Dries Mertens, autore di una bella doppietta che lo portano a 139 reti, recordman assoluto nella storia della SSC Napoli?

Abbiamo voluto intervistare la moglie, in attesa di un bambino, che si è confessata a cuore aperto.

Kat Kerkhofs, moglie di Dries Mertens, ha rilasciato un’intervista al portale Hln.be; ha parlato del figlio in arrivo e del futuro del marito, attaccante del Napoli. Proponiamo alcuni passaggi: “Avevo 24 anni quando a Dries fu proposta l’Italia. “Va bene, ci andremo”, fu il primo pensiero. Ma non sapevamo a cosa andavamo incontro.

Dopo 9 anni ti dico che Napoli e l’Italia ci hanno completamente formato. Siamo totalmente permeati nella cultura e nel modo di vivere degli italiani.

Prima del trasferimento al Napoli Dries pensò di andare a giocare in Russia solo per soldi. Pensai che avrei dovuto muovermi ogni anno, spostarci: tutto sarebbe stato diverso.

Abbiamo scelto l’Italia con consapevolezza, Dries ha rifiutato anche altre offerte. Non so se tornerò mai a vivere a tempo pieno in Belgio, non abbiamo preso una decisione”.

“Ora Dries è un dio in Italia. Ho anche io i miei impegni e i miei amici lì, ma resta la mia battaglia di non voler essere solo “la moglie di Dries”.

Tutto nella mia vita è determinato da questo. Non è così che sognavo di essere da bambina.

La gente pensa sempre che lo devo a Dries. Come se non avessi talento”.

L’esperienza della gravidanza: “Quando ho scoperto di essere incinta, speravo in una femmina. Volevo che Dries rivivesse l’esperienza di mio padre, speravo che mia figlia sentisse quello che sentivo io da ragazzina nei confronti del mio papà.

Ma è un maschio, ci ho messo un po’ ad abituarmi, però l’idea di avere un altro grande amore maschile nella mia vita mi ha confortato”.

Inoltre: “Chi mi dona il sorriso più sincero e vero? Il nostro cane Juliette. Ha 9 nove anni, è eccezionale.

È stata maltrattata e picchiata, ma è il cane più dolce del mondo.

L’abbiamo cresciuta come una  figlia, fa davvero parte della nostra famiglia.

Dorme anche nel nostro letto pure se so che è sbagliato. Juliette ci ha già reso un po’ mamma e papà prima di ora”.

Quando partorirò, tornerò in Italia, perché voglio che Dries sia con me.

Il mondo del calcio non è umano in questo senso. Il giorno della partita può darsi che non gli sia permesso di venire e io non voglio costringerlo a fare cose sbagliate, voglio che faccia la cosa giusta.

Viene anche mia mamma, non saremo soli. Futuro col contratto in scadenza di Dries?

Dovessi scegliere io, resterei a Napoli. Dries e io abbiamo trovato un paradiso nascosto in un guscio ruvido“.

Su loro rapporto d’amore: “Dries ed io, siamo stati insieme per diciassette anni e in questo periodo abbiamo visto cose brutte l’uno dell’altro, abbiamo anche fatto cose brutte l’uno all’altro.

Credo sinceramente che se lo superi, e se continui a sceglierti consapevolmente l’un l’altro nonostante quelle brutte cose, puoi gestire molto. Ma devi avere le palle per questo, perché non è facile.

Mertens, intervista alla moglie Kat

Penso che molte persone si arrendano troppo in fretta. Se succede qualcosa, prova a superarlo. Sono contento che sia Dries che io non ci siamo arresi. Sono anche felice che ci siamo sposati, anche questo ci ha spinto a ritrovarci e non separarci.

Non potevamo sopportare l’idea di dover chiedere il divorzio. Sembrava un fallimento. Invece, abbiamo iniziato a chiacchierare e ci siamo scelti di nuovo, aggiungendo i lati negativi.

Avremmo potuto cercare l’amore altrove, ma puoi anche semplicemente mettere quell’energia l’uno nell’altro. Continua a chattare, continuare a frequentarti. Continua a provare a fare sesso.

Funziona, ma devi essere paziente. E devi anche saper perdonare. Se l’altra persona si impegna tanto quanto te, funzionerà. Perdonarsi a vicenda non è una debolezza.

Sono contenta che ce l’abbiamo fatta e che siamo rimasti insieme. Abbiamo dovuto lavorare sodo per questo, ma ne è valsa la pena. In realtà credo che io e Dries non ci lasceremo mai più.

Non riesco a immaginarlo e nemmeno lui. Presto avremo un figlio, non è uno scherzo”.

Infine sul futuro: “Una casa all’estero, magari in Italia. Una vita familiare, tanto tempo con i nostri bambini. Niente viaggi in continuazione, niente stress, fare quello che vogliamo.

Abbiamo una bella vita e siamo super privilegiati io e Dries. Ma non non vedo l’ora che arrivi la fine della sua carriera. A Napoli non possiamo uscire, Dries è il chouchou di tutti e tutti pensano di poter ottenere qualcosa da lui. Non è più divertente.

Abbassa la qualità della vita, ma aiuta la consapevolezza che migliorerà quando la carriera finirà. A volte penso a come potrebbe essere per Dries, che è abituato a giocare in uno stadio di 50.000 persone ogni settimana.

Quali adrenaline serviranno? Con cosa lo riempirai? Dries dice: “Me la godrò e basta”. Mi dice che non vede l’ora di diventare padre”.