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Calciatori e vaccinazione, il virologo Bassetti: “A loro, più di altri, la vaccinazione obbligatoria”

Calciatori e vaccinazione

Calciatori e vaccinazione, il virologo Bassetti: “A loro, più di altri, la vaccinazione obbligatoria”

Non siamo ancora fuori dal tunnel, ovvero il Covid-19 resiste così come insistono nuove varianti come Delta e Omicron.

E’ forse la minoranza di no vax che determina la mancata soluzione del problema pandemico? Chissà, ma è da troppo tempo che si combatte e non si riesce a spuntarla nonostante i mezzi messi in campo tra uomini e tecnologie.

Attualmente il numero dei contagiati si è ridotto e di conseguenza anche i morti per Covid sono di meno, ma la quarta ondata è una realtà che fa paura e l’unico mezzo a disposizione rimane il ciclo vaccinale.

Lo sport e il calcio in particolare, sono particolarmente sensibili a questo dramma, tanto che i dibattiti ormai sono quotidiani e coinvolgono gli addetti ai lavori sempre più presenti in TV e quindi nelle nostre vite quotidiane.

A tal proposito ecco le dichiarazioni del virologo Bassetti circa il mondo del calcio:

“Coppa d’Africa e COVID-19? I giocatori sono una di quelle categorie che andava vaccinata per obbligo.

Il giocatore può andare a disputare le competizioni dove vuole, purché vaccinato.

Non sapendo lo stato di protezione dei calciatori evidentemente si possono mettere in difficoltà.

Ovviamente al ritorno, se non sono vaccinati, devono fare la quarantena, altrimenti un tampone molecolare.

Alternative? Non credo che oggi si possa dire chiudiamo ai calciatori che vanno a disputare la coppa, magari si poteva rendere il vaccino fortemente raccomandato o persino obbligatorio.

Il calciatore più di altri ha bisogno della vaccinazione.

Chi fa il calciatore si muove tanto, per lui più che per altri la copertura vaccinata è molto utile.
Variante Omicron? Il Sudafrica ha fatto -91% di ricoveri in ospedale rispetto a 2 settimane fa.

Da un punto di visto dell’aggressività è meno aggressiva della Delta, darebbe una forma di bronchite più che di polmonite.

Sicuramente dev’essere tenuta controllata per la contagiosità ma per quanto concerne le forme cliniche gravi non sembra avere la stessa aggressività della variante Delta.

Occorre difendersi ma senza allarmismo e terrorismo. In Inghilterra è morta una persona di Omicron ma era un negazionista, bisogna fare comunicazione corretta.
La situazione attuale non mi preoccupa, contagiarsi non vuol dire ammalarsi, ricoverarsi o morire.

Magari qualcuno ha solo il raffreddore. Vediamo come evolve ma dobbiamo differenziare il numero di contagi dal numero di ricoveri altrimenti si prendono cantonate.

Ne usciremo? Certo, con questo giro di autunno-inverno finiranno di contagiarsi moltissimi non vaccinati, bisognerà sperare che non abbiano conseguenze gravi.

Poi arriveremo a un’immunità con un virus depotenziato, potenzialmente già in primavera-estate, vediamo. Sicuramente delle ospedalizzazioni dei non vaccinati ne avremmo fatto a meno.

Però 6 milioni e mezzo di persone hanno preferito lasciare il loro corpo in questo stato”.